Forum Tuttoslot.it - "Velocità all'alba" - 4^ Puntata
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 "Velocità all'alba" - 4^ Puntata
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giacaleo

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Inserito il - 23/11/2008 : 18:27:25  Link diretto a questa discussione  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di giacaleo Aggiungi giacaleo alla lista amici  Rispondi Quotando
Scusate per il ritardo.......avrei dovuto pubblicare la 4 puntata ieri......ma mio figlio (lo dico alla Lauda) " lui, fatto casino con computer....cancellato mio romanzo".

Ho quindi recuperato il file da un'altro computer e quì di seguito la 4^ puntata.

La interruppi:
“ ’Ma, vuoi proprio mettere il coltello sulla piaga ? E tu piuttosto perché ti sei tenuta tutta per te questa storia del mal di cuore?”.

Non volle rispondermi, anzi sviò il discorso notando Cinzia :
“E chi è questa bella ragazza, ….. la tua fidanzata ?”.
Preso in contropiede da mia madre, tentennai un attimo a risponderle :
“No ‘Ma , questa è Cinzia, una giornalista che sta facendo un servizio su di me !”.

Notai subito lo sguardo ammiccante di mia madre, che, conoscendomi bene, sapeva quanto fossi diffidente nei confronti delle donne in genere, e che, se avevo deciso di portarla con me, ci doveva essere sicuramente un secondo fine.

Parlammo un po’ dei lavori e delle modifiche che aveva fatto fare recentemente alla casa, poi ci accomodammo in veranda.

Intanto, mentre Cinzia in disparte con mia madre cominciava a farle qualche domanda, mi introdussi in casa.
Nel salone, nonostante avessi più volte esortato mia madre a comprare dei mobili nuovi, c’era ancora la sala da pranzo di quando si era sposata, ed in fondo al salone vidi una vetrina della cui esistenza non sapevo nulla.

Pensavo ci fossero le foto e i cimeli del mio esordio sportivo, ed invece c’erano le vecchie foto in bianco e nero e le coppe, non più lucide, della breve carriera motoristica di mio padre.

Chiamai allora Pierre e Nino e mostrai loro il contenuto di quella vetrina: c’erano le foto della sua Fiat 500 sui tornanti di Erice, Alcamo e Caltanissetta ed un bellissimo primo piano della sua 1.000 Abarth alla Montepellegrino, e poi coppe targhe ed un’infinità di ricordi.

Mia madre aveva passato una vita a fianco a dei “malati” del motore, ma purtroppo mio padre se ne era andato a soli quarant’anni, non per un incidente in una cronoscalata, ma per un assurda malattia del sangue chiamata leucemia.

Ero molto piccolo quando una sera mio fratello, allora quindicenne, si avvicinò a me, e con un fare mesto mi disse sottovoce:
“ Sai Papà è andato a correre su una salita che lo ha portato fino al cielo !”, e scoppiò in lacrime.

Io non capivo il perché di quella reazione, poiché ricordavo che ogni volta che c’era una corsa a cui partecipare, mio padre e mio fratello erano tutti eccitati e presi dalla cosa.

Qualche anno più tardi capii il senso di quelle lacrime ……

Notai, intanto, insieme ai ricordi di mio padre, una strana targa con un assegno dentro: non potevo crederci !!
Dentro c’era l’assegno del mio primo ingaggio da professionista: per mia madre era stato così importante che non aveva avuto il coraggio di incassarlo.

Uscendo fuori in veranda le chiesi subito perché avesse conservato quell’ assegno e perché non lo avesse mai cambiato.
Lei mi rispose candidamente:
“L’ho fatto per convincere me stessa che non era per soldi che tu rischiavi la vita, ma solo per passione……. quella stessa passione che ardeva da sempre nel cuore di tuo padre finché era in vita.”

In quell’istante capii, e non solo io, il motivo, o per dire meglio la molla che aveva spinto mia madre a condividere la mia vita nel mondo delle corse: aveva voluto che io realizzassi il sogno mancato di quel giovane quarantenne che era stato mio padre.

“ ‘Ma, non mi avevi mai parlato di questa vetrina …. e poi non avevo visto mai quelle foto….. le avevo tanto cercate molti anni fa.”

“Non te le ho mai mostrate perchè non mi fidavo di te …… se la passione per le corse doveva nascere in te doveva nascere in modo naturale e non per spirito di emulazione !”.

Rimasi stupito da questa sua affermazione.

Intanto, mentre io e mia madre discutevamo, Cinzia con aria molto professionale, stava annotando tutto su un taccuino.

“Cinzia non vorrai mettere anche questo nel tuo servizio ?”.

Mi rispose con aria di leggera soggezione: “Perché no…. in fondo i lettori vogliono conoscere anche questo dei loro idoli ”.

Questa risposta mi sembrò un po’ campata in aria e poi mai avrei immaginato di essere un idolo per qualcuno, forse perché mi sarei sentito investito da una responsabilità più grande di me.

Intanto Nino, picchettando con l’indice sul quadrante dell’orologio, mi fece capire che era arrivato il momento di salutare mia madre e riprendere la strada per Trapani, dandole un bacio sulla guancia le dissi:

“Ma’… ci vediamo domenica pomeriggio all’arrivo della gara a Trapani, a piazza Vittorio…. mi raccomando .. cerca di esserci … ci tengo !”.

“Non preoccuparti …. Ci sarò !”, mi rispose, e mentre da lontano mi salutava col cenno della mano, riprendemmo la strada del ritorno a Trapani.

Si era fatto veramente tardi e arrivati presso gli studi televisivi di “Tele Libeccio”, appena scesi dalla vettura, ci venne incontro il direttore della TV che, con aria trafelata, disse a Nino:
“Siete in ritardo, la diretta televisiva con le domande da casa era fissata per le 11,30 …. Ho dovuto allungare il brodo con servizi di repertorio !”.

Mi girai verso Nino e sorpreso esclamai:
“Non mi avevi mai parlato di diretta televisiva, tu lo sai che sono molto timido, ed una cosa è rispondere a dei giornalisti, che si accontentano di qualunque risposta, e un'altra è colloquiare con il pubblico da casa!” .

A quel punto Cinzia, che in questa discussione era rimasta estranea, si intromise e mi prese di petto molto risentita:

“Quindi tu ritieni che il pubblico sia più difficile da gestire di un giornalista, e che questi sia più facile da abbindolare !”.

Capii di averla fatta grossa, e Pierre, che lo aveva compreso, venne subito in mio soccorso:
“Vedrai, non ti preoccupare, sarà come quella volta in cui abbiamo fatto quella trasmissione alla TV australiana, e, se ti ricordi, in fondo non andò poi così male.” .

“Signor Lazzari, non si preoccupi, in studio ci saranno anche due nostri giornalisti sportivi ”, aggiunse il direttore del network.

Per tutta la trasmissione televisiva Cinzia mi tenne il broncio, mentre io e Pierre rispondevamo alle domande dei giornalisti e a quelle del pubblico da casa.

Poi, in fondo, non era andata così male, e subito dopo mi avvicinai a lei:
“Ce l’ho fatta … “, le dissi, “ ti chiedo scusa per l’affermazione fatta prima della trasmissione, …. sai sta avvenendo tutto così velocemente in questi giorni che non rifletto molto su quello che dico”.



Lei mi rispose con un sorriso:
“Se vuoi, hai un solo modo per farti perdonare….ti do la possibilità di invitarmi a cena”.

La sua voce si era rifatta dolce e vellutata.

“Perché no ?”, le risposi, comprendendo quanto efficaci fossero state le mie scuse: ”Però il ristorante lo scegli tu….. io non conosco più i locali e quelli che mi ricordo non so se esistono ancora o no.”

Erano le tre del pomeriggio, e, dopo un veloce spuntino fatto in un bar di Valderice, ci spostammo presso il nostro motor-home posizionato lungo la strada che costeggia la Pineta.

Ci aspettavano tutti là, i meccanici, gli addetti alle gomme, oltre ad una folla enorme di tifosi che inneggiavano il mio nome.

Entrai subito nel mio ruolo di pilota, dimenticandomi, giocoforza, di Cinzia, che intanto si era accomodata in un salottino del motor-home; provai un’ intensa emozione quando vidi aprirsi il portellone della bisarca che conteneva la mia auto da corsa, e mi abbandonai a quella sensazione che prova ogni pilota ogni qualvolta vede scendere a terra la propria macchina.

Vidi muoversi tutti al rallentatore, e quando apparve quella Porsche, che era stata la mia fedele amica di un tempo, notai una cosa strana: la vedevo enorme con quei grossi parafanghi posteriori, e lo spoiler anteriore mi sembrava fosse il doppio della macchina che avevo guidato fino ad un mese fa.
Capii che quella non era solo emozione ……….. erano quindici anni di vita che scendevano sull’asfalto….……

Poi feci ciò che in questi ultimi anni era stata la cosa per me più naturale che mai, come indossare la tuta. Di fronte a quel centinaio di tifosi, di fronte a Nino e Cinzia, fui assalito da una strana forma di megalomania.

Mentre indossavo tuta e guanti era come se indossassi un antica armatura medievale; i miei movimenti erano volutamente lenti e mi compiacevo dell’ammirazione che tutta quella gente nutriva nei miei confronti.

Questa sensazione raggiunse infine l’apoteosi quanto infilai il casco, seguito da un fragoroso applauso dei tifosi ed ammiratori.

Intanto vidi Cinzia, in mezzo al nugolo di tifosi che si assiepava nello spazio antistante il motor-home , che mi seguiva con il suo sguardo; sguardo che appariva misto di ammirazione e di qualcosa che ancora non riuscivo a comprendere.

Pronto ormai per salire in macchina, Pierre mi gridò:
“Dai, sali alla svelta e cerchiamo di raggiungere la partenza….. ti vedo un po’ distratto sai !!”.

Saliti in macchina accesi l’interfono e la radio di bordo, testando il funzionamento di entrambi; Pierre mi diede l’OK e finalmente spinsi il pulsante della messa in moto.

All’improvviso quel mostro emise un ruggito: il sei cilindri da 300 cavalli cominciò a rombare con un tono basso e borbottante al minimo, trasformandosi, ad ogni pressione sull’acceleratore, in un rombo degno del miglior aereo da caccia.

Pierre mi fece cenno di avanzare, ci portammo sulla linea di partenza, e, mentre i commissari di gara sistemavano l’attrezzatura per il cronometraggio, mi disse:
“Elio, ….. tu conosci la strada, …. mi dai le note e io te le sviluppo con calma stasera in albergo…… mi hai sentito ?”.

Annuii in silenzio solo con un cenno del capo, cercando di concentrarmi sulla striscia di asfalto davanti a me, e mi preparai allora per il via.

….Tre…..due…… uno……. Via !

Accelerai con molta cautela, perché la macchina che stavo guidando, a due ruote motrici posteriori, era tecnicamente molto diversa dalle auto di oggi, e, dopo un paio di centinaia di metri, affrontai la prima curva a sinistra che in gergo a Trapani chiamiamo “Pai”.

Vidi il muro minaccioso venirmi incontro e con una potente accelerazione me ne allontanai; poi venne la serie di curve dette della “Munnizza” che preludono a due rettilinei che danno sfogo alla potenza del motore, fino ad arrivare al primo tornante della forestale.

Intanto io continuavo a dare tutti i dati a Pierre: “ Lento , sinistra, prima a terza, esci veloce 200 metri destra lento …. e così via”; si susseguivano in rapida successione le curve “Giancuzzi” , “Runzi”, e quelle dette della “Scaletta”, sino ad arrivare alla curva della “Casazza”.

Entrando in quella curva, sui crinali della montagna, notai una quantità di gente che nemmeno nella più affollata delle “Monte Erice” avevo mai visto, sembrava un pubblico da stadio, che al mio passaggio, esplose in un boato infernale: i trapanesi mi amavano, mentre io in quel momento mi rendevo conto di quanto li avessi trascurati negli ultimi anni…….

Forse, dopo essermi imposto come professionista, sarebbe stato il caso di far ritorno alla mia terra, e da lì fare il pendolare del volante.

Intanto non potevo non notare quanto bravo fosse stato Nino a sistemare la macchina, che, nonostante l’età, rispondeva ai miei comandi in modo perfetto: gli inserimenti erano ottimi, e ad ogni accelerata facevo sbandare la macchina dove e come volevo io.
Dopo il rettilineo delle pinete affrontai la curva del “Campo sportivo” e le due semicurve che portano alla curva di “Porta Spada”, fino ad arrivare al rettilineo finale della salita, in fondo al quale, si svoltava a destra per il “Jolly” come veniva chiamato l’Hotel fino agli anni settanta.

La strada in discesa che porta a Trapani è una di quelle strade da incubo per noi rallysti: carreggiata stretta, doppi e tripli tornanti in rapida successione, in cui sembrava che la macchina non potesse passare.

Infatti, sotto lo sguardo preoccupato di Pierre, ogni tanto qualche toccatina col posteriore non poteva mancare, ma, comunque, si trattava pur sempre di ordinaria amministrazione, con danni minimi per la macchina.

A metà della discesa, alla fine di un rettilineo, apparve la facciata del cimitero, e divenire sempre più visibile la scritta sopra il portale: era una scritta da brividi …. recava scritto “Omnes Moriemur”, locuzione in latino dal chiaro significato …. “Tutti moriremo”.

Affrontai quel tornante con un nodo alla gola, avevo dimenticato quanta angoscia in gioventù mi arrecava, ogni qualvolta che salivo o scendevo per quella strada, la lettura di quella scritta; dopo quel tratto un alone di mistero si stendeva nei chilometri seguenti, come se, da un momento all’altro, dovesse succedere qualcosa per farti riflettere su quella frase.

Pierre mi chiese:
“Che cosa voleva dire quella frase scritta su quel muro ?”.

“Vuole dire che tutti moriremo !”.
Al ché Pierre, come il più scaramantico dei napoletani, si toccò in … quelle parti, dimenticandosi di essere per l’appunto francese.

Giunti alle case rosse, costruzioni in rovina di una vecchia caserma di addestramento militare, posta sul lato sinistro della carreggiata, arrivò il tratto meno tortuoso che ci portava rapidamente all’arrivo, prima del bivio per Trapani.

Tagliato il traguardo, mentre Pierre cominciava a chiedermi alcuni chiarimenti sui dati della discesa, mi tolsi il casco e cominciai ad osservare come fosse stata efficiente l’organizzazione a preparare l’evento.

I lati della strada , dall’imbocco il città fino a Piazza Vittorio, erano tutto un pullulare composto di tifosi con striscioni che, al mio passaggio, si scatenavano in canti e grida di esultanza.

Piazza Vittorio ci attendeva, con quelle immense palme, lo sfondo del mare e la folla dei tifosi si strinse intorno alla nostra macchina per festeggiarci.

“Elio ! … Avete fatto il miglior tempo !!”, ci comunicò Nino, raggiante fino all’inverosimile che, insieme a Cinzia, aveva raggiunto Trapani prima della mia partenza per la prova.

Stappò subito una bottiglia di champagne… “Nino vedi che queste sono solo le prove e la gara è domani…. e poi è solo una esibizione…..non ti sembra di esagerare ?”.

Ma Nino, come al suo solito, non stava per niente a sentirmi, preso com’era dall’aria festaiola che pervadeva la piazza.

Mi si avvicinò allora Cinzia:
“Ti aspetto stasera alle 20 sotto casa mia, in abito elegante. Non ti sarai rimangiato l’invito a cena di oggi ?”, scrivendo l’indirizzo su un foglietto di carta, “Cerca di essere puntuale, non vorrai mica far brutta figura con la carta stampata?”, aggiunse lei scherzando.
Le risposi di si sorridendo e la vidi allontanarsi tra la folla.


A mercoledì prossimo per la 5^ puntata.

Ciao da Giacaleo






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giacaleo

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Inserito il - 23/11/2008 : 19:09:56  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di giacaleo Aggiungi giacaleo alla lista amici  Rispondi Quotando
P.S. : sono graditi i commenti (spero positivi......) e pareri.






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telaskiaffo

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Inserito il - 23/11/2008 : 20:20:10  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di telaskiaffo Aggiungi telaskiaffo alla lista amici  Rispondi Quotando
ma è 1 libro che non riuscivi a vendere?? comunque non è male





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giacaleo

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Inserito il - 24/11/2008 : 09:44:42  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di giacaleo Aggiungi giacaleo alla lista amici  Rispondi Quotando
X Telaskiaffo......... mi dispiace che ti abbiano dato delle notizie inesatte.

Il Libro in questione gode di ottima salute ( pur trattandosi di un romanzo pubblicato da una piccola casa editrice) , ma, dati i problemi di distribuzione, in questo momento è in vendita On-Line sul sito del mio editore www.tizianacasanoeditore.it, dove ormai è concentrata la vendita del 98 % delle copie.

Detto questo per ribadire il fatto che la pubblicazione a puntate sul ns. Forum mi era sembrato un qualcosa di simpatico (spinto anche da alcuni amici del forum) e nella giusta sezione Off-Topic, ove chi non è interessato può anche non entrarci affatto.

Ciao da Giacaleo






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telaskiaffo

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Inserito il - 24/11/2008 : 16:00:07  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di telaskiaffo Aggiungi telaskiaffo alla lista amici  Rispondi Quotando
[quote]giacaleo ha scritto:

X Telaskiaffo......... mi dispiace che ti abbiano dato delle notizie inesatte.

Il Libro in questione gode di ottima salute ( pur trattandosi di un romanzo pubblicato da una piccola casa editrice) , ma, dati i problemi di distribuzione, in questo momento è in vendita On-Line sul sito del mio editore www.tizianacasanoeditore.it, dove ormai è concentrata la vendita del 98 % delle copie.

Detto questo per ribadire il fatto che la pubblicazione a puntate sul ns. Forum mi era sembrato un qualcosa di simpatico (spinto anche da alcuni amici del forum) e nella giusta sezione Off-Topic, ove chi non è interessato può anche non entrarci affatto.


Ma come sempre vengo frainteso!!!! la mia non è una offesa e lo leggo con piacere e poi nessuno mi ha informato male era una semplice battuta.
Se ti sei offeso scusa







Modificato da - telaskiaffo in data 24/11/2008 16:01:03

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Fallini

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Inserito il - 24/11/2008 : 17:24:15  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Fallini Aggiungi Fallini alla lista amici  Rispondi Quotando
Per me è ormai un appuntamento fisso. Aspetto con ANSIa le puntate successive. Guai a te se smetti!!!





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Lei suona il piano e lui la tromba!

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giacaleo

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Inserito il - 24/11/2008 : 18:41:16  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di giacaleo Aggiungi giacaleo alla lista amici  Rispondi Quotando
X Telaskiaffo............. tutto OK.

X Fallini........ non ti preoccupare.........il bello viene dopo .......... per ora ho pubblicato le prime 45 pagine, mentre il romanzo è di 178 pagine.

Quindi , piano piano, a dieci pagine circa a puntata e 2 volte la settimana, spero che la tua ANSIa venga placata.

Ciao da Giacaleo.






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salvoabarth

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Inserito il - 24/11/2008 : 19:09:11  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di salvoabarth Aggiungi salvoabarth alla lista amici  Rispondi Quotando
bellissimo





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