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riccardo1
Tuttoslottista F1
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Inserito il - 18/01/2014 : 08:53:27
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Inizio io ma il seguito sarà tutto per gli altri esperti collezionisti che qui nel forum tutti conoscono... La storia della COX nello slot non inizia certo da questa foto però....
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ufo-eca
Tuttoslottista F1
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Inserito il - 18/01/2014 : 16:43:19
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Nell'immagine pubblicata da Riccardo la signora Millie Naef, ovvero l'ingegnere che ha disegnato nientepopodimeno che la Cucaracha. La foto è stata scattata durante la visita al Los Angeles Slot Museum nel 2010. Questa storia promette bene....vediamo come va avanti....
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Slotta slotta giovane marmotta....non ci sono più le slot di una volta. |
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riccardo1
Tuttoslottista F1
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Inserito il - 01/02/2014 : 11:10:58
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Allora ...appello a Mantova slot car museum... quando inizi ???
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StefanoSbravati
Tuttoslottista F1
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Inserito il - 01/02/2014 : 20:13:32
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Ragazzi, appena rientro a Mantova mi ci metto d'impegno.
Io però partirò dalle Iso Fulcrum e proseguirò con le Brass Chassis, che sono arrivate dopo: qualcuno dovrebbe iniziare con le Magnesium....
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Stefano Sbravati |
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lucio
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Inserito il - 01/02/2014 : 21:15:49
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be', forse sarebbe interessante cominciare dal principio: perché si chiama Cox? CoxLeroyM.pdf (252,46 KB)
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Odissey
Tuttoslottista F1
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Inserito il - 02/02/2014 : 13:43:25
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Ieri stavo giusto cominciando a scriver qualcosa sull’argomento quando un black out di 2 ore ha interrotto la mia vena narrativa.
Vorrei ora tentare di tracciare una storia schematica con l’aiuto del testo “Vintage slot Cars” di Philippe De Lespinay, che è un po’ il guru dello slot d’oltre oceano; chiaramente ogni contributo, integrazione, CORREZIONE, è più che auspicato.
Leroy Cox nel 1945 fondò una compagnia a Santa Ana (California), famosa per i motori “glow” a basso costo, che forse parecchi di noi “ragazzi” hanno usato o conosciuto. ( Motori per modellismo di piccola cilindrata, caratterizzati dall’avere il serbatoio solidale al carter motore e per esser di semplice utilizzo).
Nel1964, essendo all’apice del panorama modellistico mondiale, nonostante l’intenzione di non entrare nel mondo dello slot, vi entrò comunque e produsse una serie di modelli bellissimi e tecnicamente rivoluzionari.
Cominciò, infatti, producendo 2 Formula 1 (Ferrari e BRM in scala 1/24) che avevano un modernissimo telaio in magnesio! Il magnesio, o meglio l’alluminio al magnesio, è un materiale leggero e robusto (anche se ha il difetto di prendere facilmente fuoco e di esser fragile, essendo più duro del duttile alluminio) che all’epoca era molto usato per i carter e le ruote delle vetture da competizione.
I telai slot erano all’epoca in genere in piastre alluminio o ottone collegati in vario modo, a trave, doppia trave, sagomato etc; nessuno aveva mai realizzato un telaio in fusione e per di più di magnesio.
Concettualmente era un “semimonoscocca” con i l motore e assale posteriore che erano alloggiati nella struttura di magnesio e avantreno fissato alla carrozzeria che collegava il tutto; un braccio a caduta o ”drop arm” per il pick up completava il tutto.
La carrozzeria poi era di ottima fattura e scala in plastica termoiniettata; di tale modello sopravvissero alcuni elementi nelle serie successive: la testa del pilota l’avantreno, e il motore “16D”.
Queste carrozzerie come altre che seguirono furono anche prodotte in forma di kit statico (es. Chaparral 2a e Cheetah).
Subito dopo cominciò la produzione della Ford GT40 in scala 1/24 e 1/32 con un telaio in magnesio autoportante a doppio trave e carrozzeria che diventava “passiva” con soli compiti estetici: lo stesso avantreno della Formula 1 adesso era attaccato ad un trave che si estendeva in avanti sovrastando il braccetto del pick up.
Le ruote vennero fissate agli assali con terminale conico (per migliorare il centraggio delle stesse) con gallettoni in metallo molto realistici e si adottò il grosso, e imperante all’epoca, motore 36D per l’1/24 e il 16D per l’1/32.
Il telaio 1/24 assunse la sua forma definitiva con varianti sulla lunghezza del braccetto (2 tipi).
Si notino le 2 lunghezze del braccetto pick-up e i 2 tipi di pick-up.
La barra di acciaio sul lato di un telaio è parte di una "cineseria": un sistema Cox after market per la frenatura meccanica
Questo è il telaio credo più prodotto da Cox: la Chaparral 2a è stata la seconda slot più venduta di sempre, dopo la Classic’s Manta Ray, che fu venduta in oltre un milione di esemplari.
Sul telaio”prima serie” in scala 1/24 furono realizzate poi la suddetta Chaparral 2a, la Cheetah (auto sfortunata nelle gare 1/1, ma che ha avuto grande successo nello slot) e la Lotus 40, tutte dotate di splendide carrozzerie, sono diventate molto ricercate dai collezionisti vintage. I motori per tutta questa serie furono il 36D non regolabili, con pignone lato cassa e inizialmente lato testina, avantreno in plastica della formula 1, assali con attacco ruote conico e gallettoni, e con ruote che erano riproduzioni esatte dell’auto vera.
3 dei 4 tipi di ruote prodotti e i tre diversi pick up; notare l'usura della lama dello sterzante!
Durante la produzione di questo telaio di “tipo1” furono introdotti anche un avantreno a ruote sterzanti (usato anche in alcune versioni RTR “Ready to race” della Gt40 e della lotus 40) ed il pick-up a cambio rapido delle spazzole adottato poi su tutta la produzione futura della Cox.
Avantreno sterzante Cox su Ford GT40
Altra slot di questo periodo fu la Cheetah 1/32 con lo stesso telaio Ford Gt40 ma con braccetto corto e motore 16D con pignone lato cassa; anche per le 1/32 le ruote erano esatte riproduzioni dell’auto vera ma venivano fissate con dadi specifici Cox all’interno della ruota.
Telaio magnesio 1/32 Cheetah (si notino i dati Cox a flangia piccola, quelli a flangia grande furono introdotti per un sistema di corona su assale filettato)
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Riepilogo schematico telaio Cox 1/24 TIPO 1
2 tipi base: Motore con pignone lato testina e con pignone lato cassa (molto più diffuso)
Modelli: Ford Gt40, Chaparral 2a, Cheetah, Lotus 30/40
Braccetto: corto (fori grandi, Cheetah), lungo (fori piccoli) per le altre 3
Pick-up: attacco spazzole a vite, cambio rapido spazzole
Avantreno: traliccio in plastica, ruote sterzanti (RTR Ford Gt40 e Lotus 40) ------------------------------------------------------------------------------
La prossima puntata (qualcun altro si fa avanti, anche per integrazioni?) dovrebbe riguardare le evoluzioni del telaio in magnesio (tipo 2) e i telai in ottone saldati prodotti sempre in questo periodo, prima dell’avvento della RIVOLUZIONE ISOFULCRUM - CUCARACHA!
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Modificato da - Odissey in data 02/02/2014 13:56:41 |
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Angelo |
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ufo-eca
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Inserito il - 02/02/2014 : 15:01:01
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A completamento del bel servizio di Angelo sui primi modelli Cox con telaio in magnesio, vorrei fornirvi alcuni numeri sui modelli prodotti (fonte DeLespinay direttamente dai libri contabili della Cox): Ferrari F.1 Kit 825.000 pz. - RTR 217.000 pz. BRM F.1 Kit 427.000 pz. - RTR 34.000 pz. Chaparral 2 Kit 988.000 - RTR 123.000 Cheetah Kit 435.000 - RTR 76500 Ford GT40 Kit 535.000 - RTR 54.000 Lotus 40 Kit 775.000 - RTR 135.000 Ford GT40 1/32 Kit 234.000 - RTR 11.500 Cheetah 1/32 Kit 62.000 - RTR 10.300 Nei numeri sopra sono inclusi anche le serie 1/24 Team Modified, con motore D36 regolabile per poter variare il rapporto pignone/corona. Di questa serie speciale vennero prodotti quantitativi molto ridotti, per questo oggi sono decisamente più rari.
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StefanoSbravati
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Inserito il - 02/02/2014 : 18:00:34
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Nel 1965 Cox allestì una confezione natalizia, in esclusiva per i Magazzini Montgomery Ward, composta da una Chaparral, un pulsante MkIV e da una bella e fantasiosa valigetta
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StefanoSbravati
Tuttoslottista F1
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Inserito il - 02/02/2014 : 18:08:48
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Una curiosità: una simpatica base rotante per presentare la Chaparral Mag Chassis:
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Stefano Sbravati |
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StefanoSbravati
Tuttoslottista F1
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Inserito il - 02/02/2014 : 18:17:25
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| ufo-eca ha scritto:
Nell'immagine pubblicata da Riccardo la signora Millie Naef, ovvero l'ingegnere che ha disegnato nientepopodimeno che la Cucaracha. La foto è stata scattata durante la visita al Los Angeles Slot Museum nel 2010. Questa storia promette bene....vediamo come va avanti....
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A completamento (poi me ne sto zitto fino a quando tocca alla Cucaracha & Co.), tre prototipi su cui la Signora (Ing.) Millie Naef ha probabilmente lavorato (thanks to LASCM)
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Stefano Sbravati |
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Odissey
Tuttoslottista F1
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Inserito il - 02/02/2014 : 18:34:00
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Bene bene, le cose interessanti cominciano a saltar fuori....
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Angelo |
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riccardo1
Tuttoslottista F1
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Inserito il - 03/02/2014 : 14:27:27
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E vediamone tre di queste prime COX "magnesium" :
Cheetah
Dino206 Spyder
Lotus 40
Lotus e Cheetah restaurate in quanto i modelli di partenza erano .."raffazzonati" La Dino invece è originale. Prossimamente Ford GT quasi ultimata e Chaparral
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StefanoSbravati
Tuttoslottista F1
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Inserito il - 03/02/2014 : 14:57:06
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Qualcuno ha storia e immagini delle "Team Modified"?
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Odissey
Tuttoslottista F1
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Inserito il - 03/02/2014 : 16:48:21
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Certo, già pronta, credevo di lasciare più spazio ad aggiunte o commenti, ma se volete comincio subito ;)
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Angelo |
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Inserito il - 03/02/2014 : 17:43:03
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La cosa si fa mooolto interessante...... Resto a bocca aperta per quanto già visto e pronto a lustrarmi gli occhi con altri gioielli e la "storia" dello slot dei tempi che furono
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lucio
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Inserito il - 03/02/2014 : 17:54:36
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una piccola pagina (o almeno un trafiletto) di storia lo ha scritto questa Cheetah 1/32, telaio in magnesio, appunto, che ha partecipato al Campionato Italiano del 1975, il primo dell'era "moderna" dello slot, e può vantare addirittura il 10° posto finale
non mi risulta che altre Cox abbiano partecipato ad altre gare ufficiali, se non tra le Vintage
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Odissey
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Inserito il - 03/02/2014 : 19:00:57
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Cox Cheetah 1/32.....decimo posto nelle mani del bravissimo Lucio...ma era davvero difficile da guidare su legno, senza magnetismo sulle bandelle e così overpowered! La mia al primo rettilineo sulla Blue King di Napoli, complice anche un corto circuito del pulsante in noleggio, uscì catastroficamente spaccandosi in 2!
2a puntata: Telai Tm (Team modified) per noi tipo 2
Spinta dal famelico mercato dell’epoca (fine 1965 inizio 1966) Cox lanciò sul mercato un nuovo kit: La Dino con il telaio in magnesio di “tipo2). (Carrozzeria riproducente la Dino 1965 1600cc ed SP 2000).
Il kit era composto da 2 carrozzerie (come faceva la Monogram ad esempio con il kit Ferrari Ford) e un unico NUOVO telaio che era l’evoluzione del tipo 1 con motore 16D, possibilità di regolare l’accoppiamento corona/pignone e quindi di cambiare i rapporti e braccetto allungato, infulcrato subito davanti al motore.
La fattura al solito splendida consentì anche a questo kit un grosso successo.
Da questo telaio derivò poi il telaio tipo 2 con 36D o con il Nascar 3500 (più diffuso).
Era concepito come il telaio Dino ma alloggiava un motore della classe del 36D che poi diventò Nascar 3500 quando Cox cominciò a farsi fornire i prodotti da Hong Kong e non più dal Giappone (Mabuchi).
L’iniziale progetto di equipaggiare questo telaio con la carrozzeria della Ford GT mkII presto abortì e fu commercializzata la splendida Chaparral 2d. (fine 1966).
Ma una rivoluzione avvenne proprio in quel periodo: l'avvento della CUCARACHA, che lascerò trattare ad altri frementi amici, residenti in quel di Mantova e dintorni
La Cox però aveva migliaia di carrozzerie già stampate dei suoi successi 1/24 e allora pensò di tentarne il rilancio fornendole del telaio tipo2, creando così la serie Team Modified.
Si notino le due lunghezze dei braccetti e la loro diversa conformazione
In evidenza il sistema di regolazione dell'accoppiamento pignone/corona.
La nuova serie non ebbe un gran successo commerciale e per tale ragione oggi questi telai sono più ricercati e costosi.
Le differenze di assemblaggio includevano: una linguetta montata sul trave anteriore per regolare l’altezza delle ruote anteriori in modo tale che sfiorassero appena la pista; le stesse ruote anteriori di serie erano montate su un assale che le rendeva indipendenti; i cerchi posteriori erano più larghi e senza spalla interna, erano montati su assale filettato con dadi flangiati da 1/8 (non più gallettoni) ed erano dotati di gomme in spugna.
La serie Team Modified ( Tm) adottò le carrozzerie Chaparral, Ford Mk1, Cheetah e Lotus 40 mentre lo stesso telaio ma montato con assali conici al posteriore fu adottato come detto per la Chaparral 2d e quindi per la Chaparral 2e realizzata con carrozzeria “bivalente” essendo l’unica che poteva esser montata su telaio in magnesio o su telaio Cucaracha, senza modifiche; queste ultime due però non sono da considerarsi Tm.
Da notare che la Chaparral 2E aveva un sistema di azionamento dell'alettone che sfruttava la rotazione limitata del motore.
I braccetti erano di due tipi, corto (solo per Dino e Cheetah) e lungo per tutte le altre..
----------------------------------------------------------------------------- Riepilogo schematico telaio Cox 1/24 TIPO 2
2 tipi base: Motore 16D (Dino) e motore 36D/Nascar (Team Modified);
Modelli: Dino, Ford Gt40, Chaparral 2a, Cheetah, Lotus 30/40, Chaparral 2d e Chaparral 2F;
Braccetto: corto con incassi rettangolari su ambo le facce e rialzo, Dino e Cheetah); lungo (2 costole sulla lunghezza lato inferiore) e piatto, tutte le altre;
Pick-up: sempre a cambio rapido spazzole
Avantreno: Ruote indipendenti (tranne la Dino), a volte con linguetta ottone (Tm)
Retrotreno Tm: ruote assale filettato 1/8 e dado Cox flangiato esterno; ruote piu’ larghe e senza bordo; gomme spugna.
Carrozzerie
Tipo 2 16D: Dino
Tipo 2 36D Tm: Ford, Cheetah, Lotus, Chaparral 2a
Tipo 2 36D: Chaparral 2D, Chaparral 2E. ------------------------------------------------------------------------------
Prima di cedere la parola ad altri per i telai Iso Fulcrum resta ancora da dire qualcosa sui telai Cox in ottone saldato con esclusione del telaio così realizzato nell’ultimo periodo (1968) e di cui conosco poco.
Mi riferisco ai poco conosciuti telai saldati “universali” che Cox realizzò durante la produzione dei telai in magnesio; tali telai erano sostanzialmente 3 ed adottavano come propulsore il Kemtron, il Mabuchi 36D e l’ultimo, più evoluto il Mabuchi 16D.
Telaio per motore Kemtron
Telaio per motore 36D fisso (notare i tubi attacco carrozzeria)
Telaio 16D si notino i bracci saldati per la regolazione del passo e del pick-up
In evidenza il sistema di regolazione dell'accoppiamento pignone/corona
L'altra faccia del telaio 16D ( la piastra forata dietro al motore è un mio adattamento per montare una carrozzeria in plastica)
Il telaio con motore Mabuchi 16D poteva esser adattato sia come passo ruote sia come lunghezza del braccetto pick-up e aveva anche la possibilità di regolare l’accoppiamento pignone/corona.
Erano destinati alle emergenti carrozzerie in acetato (Lexan), prevedendone l’attacco con 2 tubicini dove inserire gli spilli di fermo e furono venduti solo come parti sciolte singolarmente o dotati di assale ruote e pick.up; non furono mai inseriti in un kit o in un RTR.
Credo che sui "Mag chassis" Cox ho detto parecchio, aspetto al solito eventuali integrazioni e correzioni.
Angelo
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Modificato da - Odissey in data 03/02/2014 19:07:35 |
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Angelo |
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lucio
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Inserito il - 03/02/2014 : 21:33:32
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a proposito dei telai in ottone: secondo il catalogo erano tre sidewinder, per D16 D36 e Kemtron o Pittman 65, e due inline per D16 e D36. La ristampa del catalogo Cox credo sia ancora disponibile da TopToys
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giacomo
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E' proprio una bella lettura...e come un buon libro e chi come me sa poco di queste slot è proprio un gran bel sapere, grazie...
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ufo-eca
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Inserito il - 04/02/2014 : 10:36:02
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Con questa Cox con telaio in ottone, ho disputato il campionato D36 Eca nel 2010.
La carrozzeria è una Cheetah in acetato della Dubro originale
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Odissey
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Inserito il - 04/02/2014 : 12:20:31
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Dalla teoria (mia) alla pratica (Franco)
Piccola aggiunta ai mag chassis: fu prodotto un altro telaio poco diffuso, credo anche per le scarse prestazioni, denominato "Low Profile" 1/32, era venduto solo aftermarket in apposita confezione.
Era un telaio con motore in linea sovrastante la trave del telaio stesso che univa il retrotreno all'avantreno ed equipaggiato con il TTX 50, il più piccolo dei motori Mabuchi per lo slot; questo motore fu utilizzato in seguito per le prime serie della Mini Cuca e delle Daytona.
Telaio Low profile nella sua confezione originale, dotato di motore TTX50 e ruote Ford 1/32.
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Angelo |
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