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 Cronaca Gara 3 F1 Campidoglio Racing Slot Club

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Maicol Inserito il - 23/09/2019 : 08:49:46
La grande iniziativa del Master Santini Maurizio, il GiroSlot, una grande iniziativa dispendiosa sia dal punto di vista organizzativo che economico che porta il parterre del Campidoglio Racing Slot Club a togliere le tende dalla propria sede da venerdi sera precedente al reale Gran premio di F1 assoluta e montare la pista nel parco adiacente ai veri e propri circuiti di gara. Anche venerdi 14 settembre il paddock del Santo si e’ imbarcato a Fiumicino per affrontare un lungo weekend asiatico di due settimane a Singapore.
Si amici, i nostri piloti appiesi hanno corso lunedi 16 settembre nel parco adiacente a Suntec City, a Marina East nella baia del porto di Singapore in un’atrmosfera affascinante



Chi conosce la zona puo’ capire il vanto del Santo nel poter contare nel proprio palmares di direttore tecnico l’aver corso, per due settimane consecutive, insieme ai piloti della vera F1. Infatti anche oggi, lunedi 23 settembre, alla conclusione dell’affermazione Ferrari con la splendida doppietta di ieri, i bolidi appiesi effettueranno il quarto gran premio di categoria Slot di F1 2019.
Iniziamo con l’analisi del circuito realizzato dallo staff del Campidoglio Racing Slot Club:
- iniziale rettilineo di 4 metri e 75 che si conclude con una destra di 45 gradi che spinge i piloti ad affondare il freno con una staccata impegnativa fisicamente perche’ poi richiede un’immediata accelerazione per precedere gli avversari in una impegnativa doppia chicane stretta con consecutiva curva stretta di 56 gradi a destra ;
- a seguire piccolo rettilineo con curva a 75 gradi che immette sulla salita del ponte dove si accelera fino alla quarta marcia per immettersi alla curva del Mulino con a sinistra al termine della insidiosa discesa del ponte ;
- a questo punto punto accelerazione al massimo della potenza per arrivare alla curva, dopo 2 metri e 75 di rettilineo, a sinistra con conseguente tratto del Cavatappi che va affrontato affondando l’acceleratore con pressione contemporanea del freno a bloccare le ruote esterne dell’automezzo;
- ora siamo nella seconda parte del circuito dove si susseguono tre brevi tratti di rettilineo che non perdonano distrazioni. Infatti abbiamo a seguire la Curva del Colosseo di 180 gradi, la gobba che precede e forma la Curva del Santo, un vero e proprio rischio da Assassino e l’utlima curva che riporta sul rettilineo di partenza.
Cinquanta metri di forcing serrato dove settaggio della vettura, forma del pilota, scelta dei pneumatici non ammettono errori.

I piloti in rassegna stasera hanno mezzi con caratteristiche diverse; andiamo ad analizzare cosa mettono in pista i piloti del paddock in ordine di classifica generale:
Ludovico Vergari , Ferrari F310 1996, una vettura vecchia che il pilota ‘’privato’’ cerca , suo malgrado, di mettere al meglio per stare al passo dei mezzi economici illimitati dei piloti ufficiali Ferrari. La vettura nella parte anteriore presenta un musetto rialzato. Altre caratteristiche si individuano nelle pance laterali, staccate dal corpo macchina, e nel cofano motore, molto largo. Motore: tipo 046, numeri cilindri a disposizione: 10 a V (75°), cilindrata: 2 998,1 cm³, p: 715 CV





Riccardo Pedulla, La Lotus 77 1976 è una vettura da Formula 1 progettata da Colin Chapman, Geoff Aldridge e Martin Ogilvie. La vettura si presenta con un telaio monoscocca più stretto e leggero di quello della Lotus 72 della quale mantiene il motore Ford Cosworth DFV. L'aerodinamica era stata migliorata ed i radiatori riposizionati per migliorare il loro raffreddamento. I freni anteriori inizialmente erano interni, come sulle vetture precedenti, ma sono stati spostati e montati in maniera più convenzionale. Le sospensioni completamente riprogettate. L'idea di base del nuovo sistema di sospensioni e’ quella di rendere possibile regolare le sospensioni in modo da poterle adattare ad ogni singolo circuito partendo dall'altezza della vettura e della superficie stradale, di conseguenza la Lotus 77 e’ soprannominata The Adjustcar, solo l’Irriducibile puo’ domarla. Il sistema funziona benissimo ma ha infinite possibilità di settaggio che, spesso, l'assetto migliore non viene raggiunto. Il motore Ford Cosworth e’ di tipo motore a V di 90°, 8 cilindri, cilindrata 2993 cm³ , potenza 550 cavalli





Max Argentino , Renault RE50 1984, progettata da Michel Tétu e Bernard Dudot, l'auto e’ dotata di un telaio monoscocca in fibra di carbonio. Come propulsore e’ equipaggiato un Renault Gordini EF4 V6 gestito da un cambio Hewland a cinque marce manuale. Gli pneumatici sono forniti dalla Michelin. Cilindrata 1492 cm³, distribuzione 4 valvole per cilindro, 4 alberi a camme in testa, potenza da 750 a 760 cavalli in gara a seconda del settaggio che si riesce ad ottenere. La bassa cilindrata richiede l’applicazione del miglior estro da collaudatore da parte di Max ed effettivamente l’auto a volte tradisce sulla pista proprio per questo





Maurizio Santini : Ferrari F310B 1997, l’edizione aggiornata messa in pista da Vergari. Il Team Ferrari ufficiale avvantaggia il ‘’direttorissimo’’ fornendogli l’edizione piu’ evoluta. La Ferrari F310B è un'automobile monoposto sportiva di Formula 1, la quarantaquattresima utilizzata dalla Scuderia Ferrari. È la prima Ferrari a riportare la scuderia di Maranello ai vertici della Formula 1, cosa che non accadeva dal 1990. È la seconda monoposto del Cavallino a montare un propulsore V10. La livrea appare leggermente diversa rispetto a quella della F310: a seguito del rafforzamento del rapporto con la Philip Morris International (il cui marchio Marlboro diviene title sponsor della squadra, ufficialmente ribattezzata Scuderia Ferrari Marlboro) il tradizionale rosso corsa viene sostituito da una gradazione più chiara, maggiormente conforme ai colori del partner commerciale. Per quanto concerne le forniture tecniche, vengono confermate sia la Goodyear per gli pneumatici che la Shell per carburante e olio. La F310B e’ l'ultima vettura Ferrari progettata da John Barnard: il tecnico inglese infatti, a stagione avviata, passò alla Arrows e venne sostituito da Rory Byrne. Filosofia base del progetto e’ la ricerca della massima affidabilità a scapito della prestazione estrema: ne risulta una vettura pienamente competitiva al massimo livello, che dopo sei anni di difficoltà consente nuovamente al "cavallino rampante" del Santo di lottare per la vittoria nelle classifiche iridate. La F310B utilizza due motori durante il campionato: il Tipo 046, l'unità motrice utilizzata nel 1996, poi sostituito dal nuovo Tipo 046/2. Quest'ultimo offre circa 20 CV in più rispetto allo 046, e’ più leggero e viene reso più affidabile nel corso della stagione. Il cambio, situato in posizione trasversale, mantiene la configurazione a sette rapporti. Numeri di cilindri e disposizione: 10 a V (75°), cilindrata: 2 998,1 cm³, potenza: 730 CV, distribuzione: pneumatica, valvole: 40, materiale blocco, cilindri: alluminio microfuso, alimentazione: iniezione elettronica digitale Magneti Marelli, accensione: elettronica Magneti Marelli statica, sospensioni: indipendenti a puntone e molla di torsione anteriore e posteriore, cerchi: 13"





Renzi Riccardo , Williams FW17 1995, la linea generale della vettura risulta armoniosa e la prima modifica che si nota su questa vettura è il muso che e’ alto. Poi, causa regolamento, la cilindrata del motore viene ridotta da 3500 a 3000 cm³. Nonostante la riduzione, il V10 prodotto dalla Renault si conferma un propulsore dominante dello schieramento. Il telaio, in fibra di carbonio, viene totalmente ridisegnato ma a causa di ciò Adrian Newey è costretto a rivedere completamente l'architettura delle sospensioni posteriori





Massimo Calabrese , Williams FW17 1995, stessa vettura del Renzi Senior ma con settaggio piu’ aggressivo, il pilota Calabrese ama il brivido nelle curve e regola i freni per staccate al limite e la carburazione piu’ adatta alla ripresa dell’accelerazione a meta’ curva ancora nella fase di frenata per preparare la rapida ripresa di progressione appena immessosi nel rettilineo che gli danno quei 3 o quattrocento millesimi in meno al giro che gli permettono di stare sempre, meritatamente, sul podio.





Michele Caggiano , Minardi M01 1999 , vettura umile dalla livrea accattivante. E’ uno degli ultimi modelli rimasti sul mercato che il pilota nerazzurro sottopone periodicamente ad una rivisitazione di carrozzeria nel laboratorio artigianale dell’appio-tuscolano. Sottoposta ad un periodico aggiornamento alla ricerca di una aerodinamicita’ appena sufficiente a tenere in pista una pietra miliare del sacrificio economico e organizzativo di un team modesto ma che anche lui ha fatto la storia della F1. Motore V10 Ford VJM Zetec-R a 72°, trasmissione Minardi longitudinale semi-automatico a 6 rapporti + retro, carburante Elf , pneumatici Bridgestone





Dopo il lungo weekend di prove finalmente siamo sulla linea di partenza. Nel warm up pomeridiano si nota una grande performance attesa di Vergari e Calabrese con Pedulla a ruota. Problemi di trasmissione e regolazione della Unit Power elettronica per Argentino che non vede rendere al massimo della potenza il suo motore. Molto regolare e pulita la prova del Santo mentre Renzi subisce due gravi tamponamenti che mettono subito a dura prova il box : nel frangente di giro lento subisce il traffico dei giri lanciati dei suoi rivali ed e’ costretto ad una lunga pausa ai box per la sostituzione del muso anteriore che ne compromette la prestazione di serata. Michele invece cerca di settare al meglio la combinazione frenata, ripresa e stacco applicando alla sua telemetria di gara i puntigliosi punti di settaggio di guida.

La prima frazione di Gran Premio mette in risalto l’ormai tradizionale duello Calabrese , Vergari continuamente appaiati con il Duca del Deserto a precedere il Massimo Calabrese di solo due curve ; tra loro si infila l’Irriducibile che quando la sua macchina e’ al meglio risulta uno dei migliori volanti dello slot nazionale.
Seguono in un triello affascinante e pieno di continui avvicendamenti nel pieno rispetto del fair play evitando tamponamenti o situazioni critiche. A chiudere la classifica, ma anche lui con un solo giro di ritardo, Michele Caggiano.

I tempi sul giro mettono in evidenza Ludovico e Massimo sotto i 14, rispettivamente 13,602 e 13,889. Tutti sotto 14 i ragazzi del triello mentre Michele soffre sopra i 15 pur restando ancora in scia e in gara per un piazzamento onorevole, probabilmente guida leggermente piu’ scorrevole nel globale della manche.

La seconda manche da’ un inquadramento migliore della serata; l’impressionante ritmo di Vergari e Calabrese, 30 giri, non e’ nelle corde di Pedulla che abbandona per la lotta al vertice con 27 giri venendo risucchiato da uno smagliante Argentino, 29 giri, che sfrutta il miglioramento del rendimento elettronico della sua Renault RE50. Michele riesce a incollarsi a Santini portando a casa 27 giri mostrando un momento esaltante per la sua Minardi M01. A chiudere Renzi con 26 giri con gravi problemi di assetto con musetto sostituito in extremis alla partenza ma sicuramente non completamente affidabile come mostra il rendimento in pista.

Ludovico mette in cascina 13,585 rispetto al 13,989 di Calabrese dando la sensazione di una maggiore velocita’ che potrebbe risultare determinante per l’esito finale. Pedulla paga una tenuta di strada insolitamente non impeccabile vanificando lo splendido 12,459 segnato in gialla.

Nella terza manche Pedulla ritrova la sua proverbiale tenuta di strada e vince la manche con 29 giri alla pari del leader Vergari che approfitta, a sua volta, di una incertezza nel tratto misto di Calabrese che si arresta a 28 giri come un ritrovato Santini. Michele Caggiano fa’ difficolta’ a tenere il ritmo del gruppo di testa e si piazza in mezzo con un suo onorevole 27 giri regolando l’impegnatissimo Renzi che gioca con una tenuta di strada dell’automezzo critica e con l’instabilita’ elettronica della Renault di Argentino che gli gioca brutti scherzi nel pieno della manche.

I tempi dei piloti in questa sezione di gara parlano chiaro : nessuno sotto i 14 con Argentino costretto a gestire sopra i 15 e con 15,368 miglior tempo : una frustrazione sportiva per l’eccellente Max.

La quarta manche e’ un’evoluzione completamente inattesa dell’evolversi della gara; si capovolgono delle situazione che sembravano consolidate. Calabrese mette il muso avanti, spinge al massimo e si porta a casa 29 spettacolari giri mettendo in agitazione Vergari che si ferma a 28 restando invischiato, senza riuscire a liberarsene, nella morsa di Pedulla e di un ritrovato spettacolare Renzi che quando il mezzo c’e’ mostra tutto il uso valore di pilota. Michele lottando con i denti ripiazza un costantissimo 27 giri approfittando di una improvvisa crisi di tenuta di strada di Santini in arancione dove mette dentro solo 24 giri e dell’ormai perso Max con 25 in rosso, impotente dinanzi alla crisi elettronica subita dal muretto ed ingestibile ed indipendente dalla volonta’ e dalla capacita’ del pilota.

Anche la quarta manche vede tutti sopra i 14 e Argentino ad affogare in un 15,069 miglior tempo di manche per lui.

A questo punto in classifica generale abbiamo : Vergari 117 , Calabrese 116 , Pedulla 114 , Argentino 108 , Caggiano 108 , Renzi 108 , Santini 107 . Gara divisa in due; il trio di testa alla ricerca della vittoria e dietro bagarre intensa per un piazzamento prestigioso. In vetta e’ bello vedere Calabrese attaccato ad Al Jazeera e Irriducibile che ritrova la sua verve agonistica. Dietro finalmente Michele in grado di lottare per una posizione di pregio nello schieramento prestigioso della F1.

La quinta manche serve solo per escludere Pedulla da ogni velleita’ di vittoria; il duo di testa si piazza ad inanellare giri su giri , ne mette dentro 29 ed annullano i soli 27 di Riccardo Pedulla. Dietro l’altalenante rendimento del team giallonero rimette sugli scudi il valore di Max che con 29 giri mette in difficolta’ il record di giornata di Michele che piazza 28 giri ma deve fare i conti con un ritrovato rendimento del motore Renault e quando il motore risponde per Max non ci sono rivali. Soffre in rossa Maurizio con 27 giri e trova l’oblio piu’ profondo Renzi in arancione con 23 giri pagando la brutta giornata aerodinamica del suo mezzo.

Si parte per l’ultima manche con Ludovico e Massimo che non possono permettersi errori, Riccardo con un terzo posto matematico, Maurizio a dover recuperare due giri a Michele in arancione, e questo potrebbe essere possibile ma impegnativo, e 3, questo forse impossibile, a Max.

Nella quinta manche il 13,926, l’unico sotto i 14, di Calabrese tiene aperte le possibilita’ di successo nell’ultima manche per detronizzare il dominatore della F1 Ludovico Vergari.

L’ultima manche deve vedere Ludovico mettere 30 giri ed andare a lottare ai settori. Nella lotta nelle retrovie Michele soffre l’arancione non trovando la giusta scorrevolezza e a meta’ della seconda parte dell’ultima manche Maurizio effettua il sorpasso e si lancia all’inseguimento di Max nel tentativo di raggiungere un’improbabile quarto posto finora saldamente nelle mani di Argentino. La differenza la fa’ l’abilita’ storica del Santo nell’ultima manche, lascia sempre la giusta quantita’ di benzina per non fargli peso, la giusta aderenza dei pneumatici consumati sull’asfalto sporco e trova il suo miglior rendimento. La differenza e’ nei tempi sul giro, sempre sopra i 14 Max e un brillante 13,827 di Santini che gli permettono di affiancare proprio nell’ultimo giro Max e di sopravanzarlo per soli 5, dico 5 settori. Un duello entusiasmante che ha acceso il pubblico e soddisfatto gli organizzatori. A riguardo interessante il dato statistico dell’emittente SlotTV che evidenzia come la maggior parte del pubblico grazie alla possibilita’ di canalizzare personalmente la scelta della telecamera da usare nel proprio televisore hanno registrato un 63 per cento del collegamento sulla lotta per il quarto posto e solo 37 per cento per la visione della lotta al vertice. 29 giri per Santini, 26 per Max ed il sorpasso e’ riuscito. Michele con 25 chiude in linea con Renzi sopravanzandolo nella classifica generale.

Ma il top della gara e’ nel duello tra Massimo e Ludovico che si sfidano chiedendo il massimo di rendimento a tutte le componenti della propria vettura, si sfreccia constantemente sotto i 14 cercando di limare sempre piu’ i tempi alla ricerca di quei centesimi che potrebbero costare settori fondamentali per la vittoria finale. Solo negli ultimi 30 secondi di gara Vergari vede la possibilita’ di superare Calabrese fino a quel momento sempre favorito per la vittoria finale.
Con un finale di gara arrembante Ludovico va ai 30 giri nei secondi finali di gara, spinge pazzescamente nelle curve rischiando piu’ del dovuto e si porta a 48 settori. Si legge sul tabellone il risultato finale : Calabrese 175 giri, Vergari 175 giri. Vergari 48 settori, Calabrese 18 settori; signori il Re resta sul trono , il Cammello del Deserto continua la sua costante progressione in classifica generale. Solo la sua ferocia agonistica priva Calabrese di un altro alloro senza pero’ vedere sgualcire il suo grande valore di collaudatore e pilota.

Sempre spettacolare la gara al Campidoglio Racing Slot Club; e stasera, coome nei migliori western ancora sfida all’O.K. Corrall.

Ore 18,00 tutti alle prove libere del Campidoglio Racing Slot Club per il quarto Gran Premio di F1 che parita’ alle ore 21,00.

Classifica di giornata :



Classifica per settori :



Time Laps :



Classifica generale :




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