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 BRM F1 P25 Scalextric

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Thannauser Inserito il - 01/07/2008 : 16:31:16
B.R.M. P25 Formula 1 - 1955 (Scalextric, 1961)

Facendo seguito al post precedente dove illustravo le B.R.M. della Policar, continuo a presentare un altro modello di slotcar raffigurante una vettura di Formula Uno della British Racing Motors.
La vettura riprodotta è la BRM P25, il secondo tentativo di realizzare una monoposto per la massima formula da parte della casa britannica.



Equipaggiata con un motore da 2500 cc capace di sviluppare una potenza di 275 cavalli, la P25 debuttò in gara nel settembre del 1955 in una gara ad Aintree. L'auto aveva una potenza più che ottima, ma si dimostrò pesante e di difficile messa a punto, costringendo la BRM ad un lungo periodo di sviluppo durato ben tre anni, che portò alla fine alla prima vittoria in un Gran Premio per la casa, nel GP di Olanda a Zandvoort con Jo Bonnier.
Con la presentazione della P48 nel 1959, ancora basata sul motore 2,5 litri, la carriera della P25 si concluse con una sola vittoria.



Il modello

Quello presentato è un modello di slotcar realizzato dalla Scalextric nel 1961.
Fondata nel 1946 a Londra, la Mini Models iniziò producendo giocattoli. Dal 1957 iniziò la realizzazione di automodelli mossi da motori elettrici basati sui modelli in metallo commercializzati con il marchio Scalex. Questi nuovi Scalextric erano inizialmente realizzati in metallo, finché nel 1961 iniziarono le produzioni delle slotcar in plastica.





La P25 fa appunto parte delle prime vetture prodotte, distinta in catalogo con il codice C59. La vettura era realizzata in due colori, in verde e in rosso.
Il modello, che riproduce abbastanza fedelmente le linee della vettura reale, è realizzato con due semigusci in plastica di colore rosso, con quello inferiore che funge da telaio. La carrozzeria presenta dei particolari riapplicati, realizzati curiosamente in plastica trasparente, che riproducono lo scarico, le sospensioni posteriori e il tappo della benzina.
E' presente un pilota di discreta fattura, ben definito e dipinto, "inserito" quasi a rilievo in un abitacolo contornato da un parabrezza in plastica trasparente dallo stampo sottile e pulito.
Una particolarità delle Scalextric del periodo è il sistema di apertura del modello, realizzato con due incastri sagomati fissati con delle linguette in naylon a scatto. Il sistema si è rivelato di
facile utilizzo, veloce nell'apertura e soprattutto evita che le viti di fissaggio, una volta smontate, possano andare perdute.





Una volta aperta la slotcar si notano sul telaio il sistema di attacco del gruppo "pick-up / spazzole", realizzato con un blocco in plastica bianca inserito in modo passante sul fondo del modello, tra il motore e l'asse anteriore. La parte bassa presenta un piolo che funge da guida, con ai suoi fianchi le estremità delle spazzole, fissate in alto sul blocco.





Gli assali sono in metallo, con ruote composte da cerchi in plastica e gomme di una mescola che a distanza di anni si è tenuta morbida senza rovinarsi.
Il motore è del tipo a cassa aperta, funzionante a corrente continua, e trasmette il moto all'asse posteriore attraverso un gruppo corona - pignone in metallo. L'asse posteriore è montato su boccole in ottone dall'aspetto massiccio.
La decorazione dell'automodello, almeno di quello in mio possesso, si limita ad un numero di gara stampato in nero su fondo rotondo di carta bianco.

Conclusioni

Il modello prodotto dalla Scalextric è di buona fattura, bel riprodotto e con le parti meccaniche ottimamente dimensionate per resistere al passare del tempo senza danneggiamenti, oltre che al normale uso quotidiano. La plastica non presenta scoloriture o cambi di colore tra la parte superiore e l'interno, a riprova che il materiale scelto è stabile e ben stampato. Colpisce in particolare la qualità riproduttiva e tecnica della Scalextric soprattutto rispetto alle nostrane Policar del periodo in oggetto, ossia agli inizi degli anni sessanta. Tra questa BRM prodotta nel 1961 e la BRM Policar del 1965 c'è un divario modellistico notevole, a tutto svantaggio del marchio tricolore. In un prossimo post presenterò la Ferrari 156 Shark Nose, il primo modello realizzato dalla Policar con il marchio APS, ed il suo equivalente Scalextric a confronto, dal quale si capirà meglio questa differenza.

1   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
Bricola Inserito il - 02/07/2008 : 15:29:50
Bella Sandro...anzi Prof. Sandro, che dire..belle macchine, accurata descrizione, ottimo tutto veramente! Bravo!
Un saluto da Bricola.....a proposito se capiti verso Cocullo salutamelo......
Ciaooooooooooo!

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