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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Louboyle Inserito il - 25/04/2007 : 16:32:31
Nei motori delle slot il calore si genera in corrispondenza dei punti di contatto tra i carboncini delle spazzole e le lamine dell'indotto. Quando il contatto non è dei migliori si vedranno scintillare tali punti di contatto e quello è tutto calore in eccesso da smaltire. Solitamente è sufficiente la massa solida del motore: il calore si trasmetterà per induzione al coperchio in plastica e al corpo della cassa partendo dalle spazzole e all'intero indotto partendo dal collettore. La bella notizia è che di solito tutto questo è sufficiente e il motore lo si può tenere in mano senza scottarsi anche dopo una lunga tirata ma se qualcosa non va e tutto questo non bastasse?
Verrebbe da dire di abbassare l'amperaggio di alimentazione ma chi ci rinuncia oggi? Quel valore magari è giusto per 4 slot in azione contemporaneamente, tre sono momentaneamente ferme e la quarta rimasta in gara si cucca tutto. E' uno choc termico paragonabile a quello patito dai motori di F1 quando la vettura si ferma e i radiatori non hanno di che smaltire il calore, in scala ovviamente. Ma è sufficiente a dare problemi, alla lunga.
Una volta, nelle gare di durata, era pratica consueta durante le soste iniettare nel motore dell'alcool che, evaporando, sottraeva calore. E di solito lo scotch che teneva assieme tutto si squagliava. Successivamente nei motori più spinti si videro i radiatori e le ventole di raffreddamento.
In motori come i Mura o i Champion dell'epoca (oggi Parma?) completamente smontabili si applicavano due piastrine di rame lunghe circa 5 cm tra il coperchio in plastica e la guida della spazzola, una per parte, si serravano le viti per tenerle in posizione e a contatto con le guide, le si piegavano in modo di averle al di sopra del motore ed esposte all'aria. Il calore in eccesso prodotto in corrispondenza delle spazzole finiva lì per induzione e veniva dissipato nel flusso d'aria che scorreva tra telaio e carrozzeria. In alternativa (o in aggiunta) si montava una piccola ventola di rame o di alluminio (giusto un disco alettato) sulla parte sporgente dell'asse motore dalla parte opposta a quella del pignone e aveva lo scopo di dissipare il calore prodotto nel solito punto che andava a surriscaldare l'indotto.
Esagerazioni? No: il calore dilata i corpi e la dilatazione e direttamente proporzionale alle dimensioni. Un assale motore lungo 50 mm diametro 2 dilatato (esageratamente) dell' 1% passerebbe ad una lunghezza di 50,5 mm e ad un diametro di 2,02 mm: valori sufficienti a sballare i giochi di accoppiamento della trasmissione e delle bronzine del motore stesso. Mai sentito parlare di "calo del motore"?
Va bene, va bene, sono cose da "metallo", i plasticari con i Mabuchi standard, V12 et similia sono esentati da questi problemi... oggi. Ma domani? In fondo nella vita non si finisce mai di "ampèrare"
Saluti da Louboyle
4   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
Louboyle Inserito il - 26/04/2007 : 00:35:22
C'erano, c'erano... e se si continua ad alzare gli amperaggi... ci saranno, ci saranno...
Silvano Inserito il - 25/04/2007 : 23:27:06
Adesso che vi leggo, mi viene in mente che sulle Mini4wd, che comunque correvano x pochi minuti, qualcuno montava le alette di rafreddamento...
Ripensandoci, non ne ho mai sentito parlare nello slot..
Silvano
Louboyle Inserito il - 25/04/2007 : 22:46:39
Beh, 60° alla cassa vuol dire almeno 20° in più sull'indotto, non conviene certo usare certi lubrificanti sia sulle boccole sia sugli ingranaggi.
Non ho mai detto a nessuno che uso Selenia 10W40?
Oops, m'è sfuggito!
Ciao da Louboyle.

PS: tirare su un V12 da 29 a 36K non è tuning, è doping!
fabrizio Inserito il - 25/04/2007 : 18:48:02
Ciao Louboyle,

posso confermarti che il calore da smaltire ce ne sarebbe, anche con i motori V12.

Durante l'elaborazione di un V12 da 29.000 giri portato a quasi 35.000, dopo circa 100 giri di pista il nostro motore ha cominciato a soffrire di effetto elastico, ovvero un addolcimento della risposta del motore al comando del "gas".

Abbiamo fermato subito il modello ed è stata rilevata una temperatura alla cassa di circa 60°C. scottava!

Da premettere che la nostra pista è alimentata con una batteria d'auto e non da un normale alimentatore stabilizzato.

Forse abbiamo trovato una soluzione, applicando due alette in alluminio a contatto con la cassa motore è stato ripetuto il test e dopo 100 giri il motore non dava più l'effetto elastico e venivano rilevati 52°C alla cassa.

Non sò che limiti possa avere questa soluzione, ma per questo caso ci ha salvato la modifica al motore.

Ciao ed alla prossima!



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