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 Romanzo "Velocità all'alba" di Leo Giacalone.

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
giacaleo Inserito il - 10/11/2008 : 17:01:52
Alcuni di voi saprà che l'anno scorso, e precisamente il 31/10/2008 ho pubblicato il mio primo romanzo dal titolo "Velocità all'alba", di cui la trama in sunto la troverete nel sito www.tizianacasanoeditore.it , cliccando nella sezione libri.

Ad un anno dalla sua pubblicazione voglio farvi leggere, dato che siete tutti dei "malati" del motore (....come me) un estratto dal mio romanzo, per la parte appunto con carattere più sportivo.

Buona lettura.......

"Ci aspettavano tutti là, i meccanici, gli addetti alle gomme, oltre ad una folla enorme di tifosi che inneggiavano il mio nome.

Entrai subito nel mio ruolo di pilota, dimenticandomi, giocoforza, di Cinzia, che intanto si era accomodata in un salottino del motor-home; provai un’ intensa emozione quando vidi aprirsi il portellone della bisarca che conteneva la mia auto da corsa, e mi abbandonai a quella sensazione che prova ogni pilota ogni qualvolta vede scendere a terra la propria macchina.

Vidi muoversi tutti al rallentatore, e quando apparve quella Porsche, che era stata la mia fedele amica di un tempo, notai una cosa strana: la vedevo enorme con quei grossi parafanghi posteriori, e lo spoiler anteriore mi sembrava fosse il doppio della macchina che avevo guidato fino ad un mese fa.
Capii che quella non era solo emozione ……….. erano quindici anni di vita che scendevano sull’asfalto….……

Poi feci ciò che in questi ultimi anni era stata la cosa per me più naturale che mai, come indossare la tuta. Di fronte a quel centinaio di tifosi, di fronte a Nino e Cinzia, fui assalito da una strana forma di megalomania.

Mentre indossavo tuta e guanti era come se indossassi un antica armatura medievale; i miei movimenti erano volutamente lenti e mi compiacevo dell’ammirazione che tutta quella gente nutriva nei miei confronti.

Questa sensazione raggiunse infine l’apoteosi quanto infilai il casco, seguito da un fragoroso applauso dei tifosi ed ammiratori.

Intanto vidi Cinzia, in mezzo al nugolo di tifosi che si assiepava nello spazio antistante il motor-home , che mi seguiva con il suo sguardo; sguardo che appariva misto di ammirazione e di qualcosa che ancora non riuscivo a comprendere.

Pronto ormai per salire in macchina, Pierre mi gridò:
“Dai, sali alla svelta e cerchiamo di raggiungere la partenza….. ti vedo un po’ distratto sai !!”.

Saliti in macchina accesi l’interfono e la radio di bordo, testando il funzionamento di entrambi; Pierre mi diede l’OK e finalmente spinsi il pulsante della messa in moto.

All’improvviso quel mostro emise un ruggito: il sei cilindri da 300 cavalli cominciò a rombare con un tono basso e borbottante al minimo, trasformandosi, ad ogni pressione sull’acceleratore, in un rombo degno del miglior aereo da caccia.

Pierre mi fece cenno di avanzare, ci portammo sulla linea di partenza, e, mentre i commissari di gara sistemavano l’attrezzatura per il cronometraggio, mi disse:
“Elio, ….. tu conosci la strada, …. mi dai le note e io te le sviluppo con calma stasera in albergo…… mi hai sentito ?”.

Annuii in silenzio solo con un cenno del capo, cercando di concentrarmi sulla striscia di asfalto davanti a me, e mi preparai allora per il via.

….Tre…..due…… uno……. Via !

Accelerai con molta cautela, perché la macchina che stavo guidando, a due ruote motrici posteriori, era tecnicamente molto diversa dalle auto di oggi, e, dopo un paio di centinaia di metri, affrontai la prima curva a sinistra che in gergo a Trapani chiamiamo “Pai”.

Vidi il muro minaccioso venirmi incontro e con una potente accelerazione me ne allontanai; poi venne la serie di curve dette della “Munnizza” che preludono a due rettilinei che danno sfogo alla potenza del motore, fino ad arrivare al primo tornante della forestale.

Intanto io continuavo a dare tutti i dati a Pierre: “ Lento , sinistra, prima a terza, esci veloce 200 metri destra lento …. e così via”; si susseguivano in rapida successione le curve “Giancuzzi” , “Runzi”, e quelle dette della “Scaletta”, sino ad arrivare alla curva della “Casazza”.

Entrando in quella curva, sui crinali della montagna, notai una quantità di gente che nemmeno nella più affollata delle “Monte Erice” avevo mai visto, sembrava un pubblico da stadio, che al mio passaggio, esplose in un boato infernale: i trapanesi mi amavano, mentre io in quel momento mi rendevo conto di quanto li avessi trascurati negli ultimi anni…….

Forse, dopo essermi imposto come professionista, sarebbe stato il caso di far ritorno alla mia terra, e da lì fare il pendolare del volante.

Intanto non potevo non notare quanto bravo fosse stato Nino a sistemare la macchina, che, nonostante l’età, rispondeva ai miei comandi in modo perfetto: gli inserimenti erano ottimi, e ad ogni accelerata facevo sbandare la macchina dove e come volevo io.
Dopo il rettilineo delle pinete affrontai la curva del “Campo sportivo” e le due semicurve che portano alla curva di “Porta Spada”, fino ad arrivare al rettilineo finale della salita, in fondo al quale, si svoltava a destra per il “Jolly” come veniva chiamato l’Hotel fino agli anni settanta.

La strada in discesa che porta a Trapani è una di quelle strade da incubo per noi rallysti: carreggiata stretta, doppi e tripli tornanti in rapida successione, in cui sembrava che la macchina non potesse passare.

Infatti, sotto lo sguardo preoccupato di Pierre, ogni tanto qualche toccatina col posteriore non poteva mancare, ma, comunque, si trattava pur sempre di ordinaria amministrazione, con danni minimi per la macchina.

A metà della discesa, alla fine di un rettilineo, apparve la facciata del cimitero, e divenire sempre più visibile la scritta sopra il portale: era una scritta da brividi …. recava scritto “Omnes Moriemur”, locuzione in latino dal chiaro significato …. “Tutti moriremo”.

Affrontai quel tornante con un nodo alla gola, avevo dimenticato quanta angoscia in gioventù mi arrecava, ogni qualvolta che salivo o scendevo per quella strada, la lettura di quella scritta; dopo quel tratto un alone di mistero si stendeva nei chilometri seguenti, come se, da un momento all’altro, dovesse succedere qualcosa per farti riflettere su quella frase.

Pierre mi chiese:
“Che cosa voleva dire quella frase scritta su quel muro ?”.

“Vuole dire che tutti moriremo !”.
Al ché Pierre, come il più scaramantico dei napoletani, si toccò in … quelle parti, dimenticandosi di essere per l’appunto francese.

Giunti alle case rosse, costruzioni in rovina di una vecchia caserma di addestramento militare, posta sul lato sinistro della carreggiata, arrivò il tratto meno tortuoso che ci portava rapidamente all’arrivo, prima del bivio per Trapani.

Tagliato il traguardo, mentre Pierre cominciava a chiedermi alcuni chiarimenti sui dati della discesa, mi tolsi il casco e cominciai ad osservare come fosse stata efficiente l’organizzazione a preparare l’evento.

I lati della strada , dall’imbocco il città fino a Piazza Vittorio, erano tutto un pullulare composto di tifosi con striscioni che, al mio passaggio, si scatenavano in canti e grida di esultanza.

Piazza Vittorio ci attendeva, con quelle immense palme, lo sfondo del mare e la folla dei tifosi si strinse intorno alla nostra macchina per festeggiarci.

“Elio ! … Avete fatto il miglior tempo !!”, ci comunicò Nino, raggiante fino all’inverosimile che, insieme a Cinzia, aveva raggiunto Trapani prima della mia partenza per la prova.

Stappò subito una bottiglia di champagne… “Nino vedi che queste sono solo le prove e la gara è domani…. e poi è solo una esibizione…..non ti sembra di esagerare ?”.

Ma Nino, come al suo solito, non stava per niente a sentirmi, preso com’era dall’aria festaiola che pervadeva la piazza.

Mi si avvicinò allora Cinzia:
“Ti aspetto stasera alle 20 sotto casa mia, in abito elegante. Non ti sarai rimangiato l’invito a cena di oggi ?”, scrivendo l’indirizzo su un foglietto di carta, “Cerca di essere puntuale, non vorrai mica far brutta figura con la carta stampata?”, aggiunse lei scherzando.
Le risposi di si sorridendo e la vidi allontanarsi tra la folla.

Intanto Pierre, che nel frattempo era impegnato a rispondere alle domande di alcuni giornalisti, mi fece un cenno e mi avvicinai a lui:
“Elio, sono stanco…. I tuoi concittadini sono tanto, troppo affettuosi, ti tolgono tutte le forze, dai ritiriamoci in hotel …. ti prego”.

Quella esortazione di Pierre mi fece subito capire quanto lui fosse poco avvezzo a manifestazioni di affetto così pressanti, …. I francesi non erano così espansivi come noi siciliani !!

“Ok, torniamo in hotel !”, ed invitai Nino ad accompagnarci.
Durante il tragitto di ritorno, Nino cominciò a chiedermi del comportamento della macchina, e cosa ne pensassi delle regolazioni che lui personalmente aveva fatto; nonostante il tempo trascorso, era rimasto sempre preciso e puntiglioso, per lui nelle gare nulla doveva essere lasciato al caso.

“Tutto è andato bene, però per domani mattina dovresti controllare se le sospensioni posteriori hanno subito qualche danno per le toccatine fatte in discesa.” Nino annuì e parcheggiò con calma davanti all’hotel.

Questo è un piccolo assaggio....e spero vi sia piaciuto.

Ciao da Giacaleo (ops....volevo dire Leo Giacalone).
8   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
giacaleo Inserito il - 11/11/2008 : 20:19:29
Caro Renatone....... purtroppo la mia casa editrice ha solo una copertura locale, ma è possibile acquistarlo on-line sul sito:
www.tizianacasanoeditore.it

Comunque per tutti, dopo aver parlato con il mio editore, da domani comincerò, se l'amministratore me lo permette (....non so se è contro le regole del forum...) a pubblicare nel forum, in ordine di pagina, almeno 20 pagine (10 pagine ogni tre giorni) la settimana.

Aspetto notizie da Massimo .
Renatone Inserito il - 11/11/2008 : 14:24:34
Grande, anzi, ENORME, IMMENSO Giacaleo, mentre leggevo queste poche righe ho sentito brividi di piacere che percorrevano la mia schiena.
Qualche dato in più sul libro? Non posso attendere il seguito a puntate, corro in libreria ad acquistarlo.

Ciao da Renato
Blueagles Inserito il - 11/11/2008 : 09:27:48
Complimenti è scritto bene e scorre bene

come le slot nel binario

a quando le prossime puntate?

in bocca al lupo........
marcopit Inserito il - 11/11/2008 : 09:18:03
Complimenti Leo!!
non sapevo che srivessi!!
giacaleo Inserito il - 11/11/2008 : 08:43:03
Grazie Doc.......... questo era solo un antipasto, ma il piatto forte viene dopo........

Tra qualche giorno metterò in questo post il seguito ....o magari farne un pezzettino in ordine di pagina alla settimana (.....vediamo cosa ne pensa il mio editore ).

Ciao da Giacaleo
Doc Inserito il - 10/11/2008 : 19:11:55
Azzzz teniamo un novello Hemingway e continuiamo a farlo correre con le macchinette?!!??
Ma non si fa cosi.
Grande Leo complimenti se non altro per aver riportato a casa la pellaccia dopo la speciale ehehehehehehehehehe.
Scherzo ovviamente ancora complimenti.
negrinik Inserito il - 10/11/2008 : 19:00:51
Leo sei un grande.
telaskiaffo Inserito il - 10/11/2008 : 18:53:11
complimenti Leo

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