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LA PROVA DEL NUOVO FRENO PWM MB

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[quote]Messaggio di [red]EMILIO[/red]
[br]Meglio descritto dal produttore sulla home, ecco in prova il nuovo freno PWM di Mb Slot.

Forse non noto a tutti il funzionamento dell'immancabile freno nello slot (provate a scollegare l'apposito terzo contatto del vostro pulsante e poi vedrete quanto poco potete schiacciare in rettilineo...... [:o)][:o)][:o)][:o)]), un breve cenno: il principio si basa sulla reversibilità dei nostri amati/odiati motorini in corrente continua, che se alimentati girano e se girano..... alimentano.
Mettendo in corto circuito il motore in rilascio, questo si auto-alimenta al contrario, generando la fatidica frenata meccanica......
Può succedere che, per una combinazione di motore / modello / pista / guida, la frenata "naturale" sia eccessiva e porti a fermare la macchina troppo bruscamente per inserirla in curva nel modo ottimale.
Perciò, ecco che inizialmente si usò interporre tra il contatto del freno e quello che collega ad una bandella della corsia (il negativo nello standard) una semplice resistenza variabile, dimensionata per poter smaltire la potenza in rilascio e di un valore in ohm del reostato appropriato (generalmente intorno ai 10 ohm).
Più recentemente, si è utilizzato un sistema elettronico a transistor, che consentiva di ridurre i costi (i reostati/potenziometri a filo non sono economici) ed aumentare la capacità di sopportazione alla corrente passante in base al transistor utilizzato, oltre che a poter dare una risposta alla frenata non solo lineare, come con la sola resistenza, ma intensificando inizialmente la frenata, per poi far scorrere più docilmente il modello.

Ancor più recentemente, un pò come è avvenuto anche per regolare la potenza dei controller, si sono visti dispositivi di frenata con circuito elettronico di regolazione PWM, che trasforma e modula la frenata con impulsi, tanto ravvicinati quanto si desidera un potente arresto del modello.

Sui circuiti PWM la gestione non è tanto semplice da settare, tanto che, a detta di MB, le impostazioni del freno standard sarebbero comunque modificabili, a piacimento dell'utilizzatore.
Sostanzialmente, l'oggetto in questione assicura una frenata inzialmente decisa in qualunque posizione del potenziometro di regolazione, quello che varia maggiormente è lo scorrimento possibile.

Le dimensioni del freno PWM MB Slot sono praticamente simili a quelle di un potenziometro a filo del tipo usato generalmente nei freni, per cui la sostituzione è estremamente agevole, con la sola avvertenza di verificare dalle istruzioni il colore dei fili indicati, qualora si tratta di un pulsante MB o un Parma.
Per chi non volesse seguire i colori, può solo fare attenzione a interrompere il filo che va al contatto fisso del freno (quello a cui si appoggia il cursore a pulsante rilasciato), collegare il contatto del freno W al filo che va al contatto fisso del freno, l'altro capo del filo interrotto al contatto B (il negativo), il positivo dell'alimentazione al contatto R.

Ma come va in pista?

Per un'eventuale "emergenza", ho collegato un interruttore che connette il contatto del freno del pulsante direttamente al negativo, bypassando il circuito del freno PWM: ciò mi consentirà di valutare anche la differenza del "tutto-freno" con l'interruttore e del "tutto-freno" con interruttore aperto, ma potenziometro posizionato per dare il massimo della frenata.

La prima sorpresa è la sensazione che la frenata con il PWM in funzione ed al massimo sia addirittura superiore a quella con l'interruttore che collega e bypassa direttamente: potrebbe essere che comunque un minimo di modulazione ci sia anche al 100% e che questa dia da una parte un effetto-ABS, dall'altra che l'eccitazione del motore con i picchi del circuito aumenti la coppia frenante, rispetto a quella generata dal corto circuito diretto.
Iniziando a regolare, sfrenando, si realizza quello che ogni slottista desidera per la migliore prestazione: al momento del rilascio la "botta" di frenata è comunque ben presente, quello che varia maggiormente regolando il potenziometro è la possibilità di lasciar scorrere la macchina tanto più si desidera.

Quanto può essere il vantaggio, detta chiaramente?
Dipende, diciamo da zero a mezzo secondo sul giro di dieci secondi.
Questo perchè dipende dal set della macchina e dal tipo della stessa e anche dal tipo di guida del pilota.
Certo è che chi generalmente guida con tutto freno potrebbe averne forse meno vantaggio, invece sicuramente chi predilige usualmente una frenata meno brusca, beneficerà maggiormente di questo PWM.
Va anche considerato che una gestione "intelligente" della frenata comporta un miglior controllo e facilità di guida, a tutto vantaggio della regolarità del passo e alla diminuzione degli errori (ed uscite.......[:(]).

Buona frenata a tutti! [;)]

Emilio

[/quote]

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V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E
EMILIO	Inserito il - 10/12/2014 : 18:54:26 Meglio descritto dal produttore sulla home, ecco in prova il nuovo freno PWM di Mb Slot. Forse non noto a tutti il funzionamento dell'immancabile freno nello slot (provate a scollegare l'apposito terzo contatto del vostro pulsante e poi vedrete quanto poco potete schiacciare in rettilineo...... ), un breve cenno: il principio si basa sulla reversibilità dei nostri amati/odiati motorini in corrente continua, che se alimentati girano e se girano..... alimentano. Mettendo in corto circuito il motore in rilascio, questo si auto-alimenta al contrario, generando la fatidica frenata meccanica...... Può succedere che, per una combinazione di motore / modello / pista / guida, la frenata "naturale" sia eccessiva e porti a fermare la macchina troppo bruscamente per inserirla in curva nel modo ottimale. Perciò, ecco che inizialmente si usò interporre tra il contatto del freno e quello che collega ad una bandella della corsia (il negativo nello standard) una semplice resistenza variabile, dimensionata per poter smaltire la potenza in rilascio e di un valore in ohm del reostato appropriato (generalmente intorno ai 10 ohm). Più recentemente, si è utilizzato un sistema elettronico a transistor, che consentiva di ridurre i costi (i reostati/potenziometri a filo non sono economici) ed aumentare la capacità di sopportazione alla corrente passante in base al transistor utilizzato, oltre che a poter dare una risposta alla frenata non solo lineare, come con la sola resistenza, ma intensificando inizialmente la frenata, per poi far scorrere più docilmente il modello. Ancor più recentemente, un pò come è avvenuto anche per regolare la potenza dei controller, si sono visti dispositivi di frenata con circuito elettronico di regolazione PWM, che trasforma e modula la frenata con impulsi, tanto ravvicinati quanto si desidera un potente arresto del modello. Sui circuiti PWM la gestione non è tanto semplice da settare, tanto che, a detta di MB, le impostazioni del freno standard sarebbero comunque modificabili, a piacimento dell'utilizzatore. Sostanzialmente, l'oggetto in questione assicura una frenata inzialmente decisa in qualunque posizione del potenziometro di regolazione, quello che varia maggiormente è lo scorrimento possibile. Le dimensioni del freno PWM MB Slot sono praticamente simili a quelle di un potenziometro a filo del tipo usato generalmente nei freni, per cui la sostituzione è estremamente agevole, con la sola avvertenza di verificare dalle istruzioni il colore dei fili indicati, qualora si tratta di un pulsante MB o un Parma. Per chi non volesse seguire i colori, può solo fare attenzione a interrompere il filo che va al contatto fisso del freno (quello a cui si appoggia il cursore a pulsante rilasciato), collegare il contatto del freno W al filo che va al contatto fisso del freno, l'altro capo del filo interrotto al contatto B (il negativo), il positivo dell'alimentazione al contatto R. Ma come va in pista? Per un'eventuale "emergenza", ho collegato un interruttore che connette il contatto del freno del pulsante direttamente al negativo, bypassando il circuito del freno PWM: ciò mi consentirà di valutare anche la differenza del "tutto-freno" con l'interruttore e del "tutto-freno" con interruttore aperto, ma potenziometro posizionato per dare il massimo della frenata. La prima sorpresa è la sensazione che la frenata con il PWM in funzione ed al massimo sia addirittura superiore a quella con l'interruttore che collega e bypassa direttamente: potrebbe essere che comunque un minimo di modulazione ci sia anche al 100% e che questa dia da una parte un effetto-ABS, dall'altra che l'eccitazione del motore con i picchi del circuito aumenti la coppia frenante, rispetto a quella generata dal corto circuito diretto. Iniziando a regolare, sfrenando, si realizza quello che ogni slottista desidera per la migliore prestazione: al momento del rilascio la "botta" di frenata è comunque ben presente, quello che varia maggiormente regolando il potenziometro è la possibilità di lasciar scorrere la macchina tanto più si desidera. Quanto può essere il vantaggio, detta chiaramente? Dipende, diciamo da zero a mezzo secondo sul giro di dieci secondi. Questo perchè dipende dal set della macchina e dal tipo della stessa e anche dal tipo di guida del pilota. Certo è che chi generalmente guida con tutto freno potrebbe averne forse meno vantaggio, invece sicuramente chi predilige usualmente una frenata meno brusca, beneficerà maggiormente di questo PWM. Va anche considerato che una gestione "intelligente" della frenata comporta un miglior controllo e facilità di guida, a tutto vantaggio della regolarità del passo e alla diminuzione degli errori (ed uscite.......). Buona frenata a tutti! Emilio
1 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti)
Peppe71	Inserito il - 10/12/2014 : 20:17:50 Ottima prova mi e' piaciuta molto la spiegazione sull'utilizzo del freno nel tempo. Complimenti Giuseppe

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