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 Macchine in scala 1:1
 Ayrton Senna da Silva

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
silviadale Inserito il - 30/04/2009 : 14:35:53
Scritto dal mio compagno.


Ayrton

Dove eravate il primo di maggio del 1994? Io mi trovavo davanti al televisore ad assistere ad una tragedia che avrebbe per sempre segnato il circus della Formula 1. " Cronaca di una morte annunciata " è il titolo di un'importante opera letteraria di G.G.Marquez, non mi viene in mente altro per descrivere con poche parole quella terribile giornata ad Imola. Premetto che non sono mai stato un tifoso di Ayrton Senna da Silva, nonostante gli riconoscessi doti assolute di campione, c'era sempre stato qualcosa del suo essere uomo, prima che pilota, che non mi aveva mai del tutto convinto. Personaggio sì, ma allo stesso tempo antidivo. Idealista ed introverso, ma anche capace di gesti magnanimi, forse umilianti, per chi fu suo fedele scudiero. Poi un giorno me lo ritrovo che sull'asfalto bagnato di una pista qualunque ridicolizza tutti, già dopo pochi giri, con una McLaren motorizzata Ford che non era certo la miglior auto del lotto. Allora lì sì che capii la grandezza di chi come lui riusciva a ottenere il massimo dalle situazioni che doveva affrontare, anche se la cosa costava fatica e magari aveva le sembianze di un'epica impresa. Come a San Paolo del Brasile quando vinse per la prima volta nella sua terra natia, lottando contro il tempo, contro gli avversari ed anche contro il suo stesso mezzo meccanico che gli complicò non poco le cose. Alla fine di quella gara, distrutto fisicamente dalla lotta con la leva del cambio, ancor prima di tagliare il traguardo Ayrton cominciò ad urlare, stanco, sfinito, disperatamente felice. Quella fu l'ultima eroica impresa di un pilota di Formula 1. Ce ne furono altre prima, ma nonostante mi sforzi di ricordarne, dopo quel giorno, non me ne vengono in mente altre.

Da quel giorno sono passati più di dieci anni, il nuovo corso della Formula 1 ci ha regalato un campione di origine tedesca che fù negli ultimi giorni di vita di Ayrton proprio il suo più grande pensiero. Quasi in un'ideale passaggio di testimone, mentre quel muretto di Imola consegnava quel giorno alla mitologia dei motori, il brasiliano, Schumacher vinse il Gran Premio. Cosa che nel decennio successivo sarebbe successa sempre più frequentemente. Un vero confronto in pista, fra i due non ci fù mai, quindi qualunque paragone a posteriori, potrebbe sembrare anche una forzatura partigiana, sia da una parte che dall'altra. Quello che li renderà sempre e comunque diversi è il modo in cui hanno affrontato certe situazioni venutesi a creare in pista, dalle quali Senna uscì sempre e comunque a testa alta. Come a Suzuka, nella collisione con Prost. Schumacher, invece, in occasione di duelli corsaioli all'ultimo sangue ha finito per dimostrare di non saper accettare la sconfitta ed in maniera subdola ha cercato la vittoria ad ogni costo, cosa lecita, da campioni, ma in maniera troppo cerebrale, quasi premeditata. Senna corse con un compagno di squadra che si chiamava Alain Prost, pluricampione del mondo, detto " IL PROFESSORE ", pupillo di un Balestre che gli avrebbe creato tutti i problemi possibili ed immaginabili. Schumacher invece ha sempre preteso come primo volante, attenzioni degne di una prima donna all'interno di qualunque team per cui ha corso, creando problemi ad ogni suo compagno di squadra, condizionando nell'anno del suo grave incidente, addirittura il risultato sportivo del povero Eddie Irvine che tra pneumatici spariti e telai spezzati usati comunque in gara, non riuscì ad essere il primo campione del mondo dell'era Todt. Todt, quello della moneta lanciata alla Paris-Dakar per decidere chi avrebbe vinto tra Vaatanen ed Ickx. Sicuramente un serio professionista, ma non uno sportivo. La Ferrari deve molto a tutti quelli che l'hanno fatta tornare hai vertici della Formula 1 moderna, ma per pagare queste persone, non possiamo non dimenticare che è stato sacrificato persino il colore storico delle auto di Maranello: dal suo rosso a quello della Marlboro. Potere dello sponsor e del suo tanto denaro. Quello che viene fuori da questo confronto a distanza tra i due, che in qualche modo è anche epocale, è che Schumacher ha dimostrato in una competizione motoristica sempre più basata sugli aiuti elettronici per i piloti, di essere, in assoluto, il primo della classe. Supportato da un team straordinario che solo un regolamento cervellotico fatto ad arte per penalizzarli ha permesso ad altri di tornare a vincere. Senna forse, di essere prima di lui, il genio assoluto del volante, quello che si addormentava a Montecarlo dopo che aveva doppiato persino se stesso, per poi svegliarsi nell'urto contro un guard-rail poco prima del tunnel e salire direttamente a casa senza nemmeno tornare al proprio box. Il brasiliano era il narcisista irruento che a volte come i bambini non riuscendo ad aspettare, combinava disastri, come a Monza, quando a gara ormai conclusa entrò in collisione con uno Schlesser che proprio per puro caso si trovava quel giorno in pista. Senna era... Ed ora non c'è più... Nonostante i litri di lacrime versate, che al solo ripensarlo, ancora rendono lucidi i miei occhi oggi, io voglio ricordarmelo mentre ride e scherza con Ezio Zermiani, sulla griglia di partenza, prima di mettersi la muta ed il casco, pronto a correre veloce verso il suo destino d'immortale.
11   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
amministratore Inserito il - 02/05/2009 : 09:46:10
Io ero a casa incollato alla TV. Già scosso dalle immagini della morte del povero Ratzenberger del sabato, la Domanica assistere in diretta alla morte di Ayrton è stato un dispiacere unico. Quasi come perdere un'amico. Eppure non ero di quelli tifosi sfegatati per lui. Sono sempre stato uno attento allo stile di guida e amante del controllo assoluto. Quest'ultima cosa era il punto forte di Ayrton. Ho avuto il piacere di emozionarmi leggendo l'articolo "cuore da corsa" su autosprint di questa settimana e l'episodio che più mi ha impressionato è stato quello proprio di Imola, del giorno della sua morte, quando Angelo Orsi (noto fotografo della formula uno e grande amico di Ayrton) racconta testualmente: ".....ma nessuno sa che alla postazione due di Imola (ingresso tamburello) Ayrton aveva lasciato una bandiera austriaca che avrebbe sventolato da vincitore in onore di Ratzenberger, morto il giorno prima".
Con questo rispondiamo anche a chi vuole ricordare anche i proletari.
Ma io sono del pensiero che i grandi si ricordano sempre meglio di chi appena arrivato non ha modo di poter dimostrare se stesso perchè vittima del fato. Di Paletti se ne ricorda qualcuno? e di tanti altri che hanno fatto, purtroppo, la stessa fine?
facile fare polemica volendo a tutti i costi celebrare chi non si è fatto in tempo a conoscere. Ayrton lo aveva conosciuto, magari ache no, ma si era sentito di regalargli un ricordo. Invece di invocare e redarguire altri ad eleggere un pensiero, io lo avrei fatto.
giacaleo Inserito il - 02/05/2009 : 01:37:27
Io ero rannicchiato dentro la mia auto alla visione del GP con un microtelevisore da 1 pollice e mezzo ..... ero disposto a tutto per vedere il Gran Premio dato che in casa a San Vito Lo Capo (dista da Trapani 40 Km e ci si va il 1^ maggio per il primo bagno e a prendere il sole in spiaggia) l'impianto di antenna era irrimediabilmente stato distrutto da un fortunale l'inverno precedente..

Ebbene, sono stato incollato al microtelevisore fino alla fine del GP, aspettando notizie sulle condizioni di Senna, ma purtoppo la Rai quella volta toppò incredibilmente, forse anche per ingraziarsi il "Grande burattinaio".

Anche se per me il giorno in cui a 3500 Km da Zolder, piansi come un bambino alla notizia della morte del mio idolo, quel lontano 12 maggio 1982, anche quel primo maggio mi si stinse il cuore.......... avevo compreso che in quel momento si era chiusa un era.......un era iniziata con Bandini e finita con Senna.

Ciao a tutti da Giacaleo.
silviadale Inserito il - 01/05/2009 : 15:38:45
Avrei voluto raccontare anche le ultime ore di vita di Ayrton, in sostanza quello che fece sabato 30 aprile al ritorno in albergo dopo aver parlato con Frank Williams...

Ma il senso di un omaggio postumo ad un personaggio del calibro di Senna si è subito perso tra confronti e commenti che non riesco proprio a comprendere.


La morte di Ratzenberger non aveva lasciato indifferente Ayrton...
Nessuna morte di pilota ha mai lasciato indifferente nessuno.

Qualcuno volle comunque correre quel giorno, chi mastica di F.1 sa anche da chi era composto il partito del: "CORRIAMO!"
Ma non è questo il punto.

Oggi è il primo di maggio.
Dove eravate 15 anni fa?
AGO Inserito il - 01/05/2009 : 11:30:53
Il più nero week end della storia della formula uno :(
Il giorno delle prove rimasi scosso dall'incidente di Barrichello alla variante bassa.... stordito dall'improvvisa uscita di strada di Ratzenberger alla curva Villeneuve e dal tragico epilogo. Con addosso già un grande senso di tristezza decisi di non guardare in diretta il GP, ma la passione era forte e allora rimasi attaccato alla radio per sentire le notizie....... Non potevo credere, non VOLEVO credere che fosse successo nuovamente.......e poi a Senna????? la personificazione della F1 di quegli anni??? ad uno dei piloti più attenti alla sicurezza (?? pare strano parlare di sicurezza di allora rispetto ad oggi.....) Che senso di vuoto, di mancanza, di impotenza...... nulla sarebbe più stato come prima. Al di la di simpatie o antipatie, Senna era la F1 e da quel giorno qualcosa è cambiato, abbiamo perso l'ultimo pilota che impersonificava l'eroe, l'idolo.
A mio avviso è stato il pilota più veloce di tutti i tempi, ma inteso sulla sua capacità di esprimere sul giro la miglior performance assoluta con qualsiasi mezzo. Trovo anche che i paragoni tra Senna e gli altri piloti che l'hanno preceduto o succeduto, siano inutili, come inutile è chiedersi se come comico o attore fosse meglio TOTO' o ALBERTO SORDI......... ognuno ha espresso il meglio di se stesso ..... punto e basta.

Fra pochi giorni scade un'altro anniversario, il mio primo vero lutto legato alla F1..... al quale purtroppo ne sono seguiti altri, troppi e non meno dolorosi.
AGO
slotzilla Inserito il - 30/04/2009 : 19:02:39
davidok ha scritto:

Il giorno prima morì Ratzenberger (cioè oggi ma 15 anni fa), neanche 34.

Va bene ricordare ma mi sembra doveroso un pensiero anche i "proletari" non solo i "nobili"

Quoto davidok,ero a Imola quel giorno ma non alla curva della Tosa,avevo già visto dal vivo il venerdi un botto incredibile di Barrichello alla variante bassa per fortuna senza conseguenze gravi,ma dopo quello successo sabato e domenica è stato proprio un weekend che vorrei cancellare dalla memoria.
Marco
davidok Inserito il - 30/04/2009 : 18:46:50
Il giorno prima morì Ratzenberger (cioè oggi ma 15 anni fa), neanche 34.

Va bene ricordare ma mi sembra doveroso un pensiero anche i "proletari" non solo i "nobili"
EMILIO Inserito il - 30/04/2009 : 17:59:00
Ricordo in particolare, come anche con Villeneuve, De Angelis, Alboreto e altri, soprattutto l'incredulità.

Perchè erano personaggi così vivi e presenti nella passione e, sì, del "gioco" dell'automobilismo che non potevi credere che se ne fossero andati, si erano sbagliati di sicuro alla televisione.........
E, invece, come nella vita "reale", l'incredibile succede...........

Emilio
giacaleo Inserito il - 30/04/2009 : 16:56:54
Come te Telaskiaffo, anche io non ho molto amato Ayrton, uscendo un pò fuori dal coro.

Ayrton era l'anti-ferrari per antonomasia, e quando quella mattinata giapponese ringraziò Dio in persona (.....si proprio Dio ! .....) per avergli ispirato l'entrata nella fiancata di Prost, pur di fargli vincere il mondiale, questo non l'ho mai digerito.

Si.... un grande campione, senza dubbio, ma scomodare l'altissimo a farlo correre con lui in macchina questo no!

Io, forse per l'età, sono più legato ai tempi epici della Formula Uno, quando con un mezzo inferiore, un certo canadesino, tenne dietro una muta di feroci avversari in un trenino che durò tutta la gara (Jarama 1981) , e alla fine di quella gara non era la mano a fargli male ma tutto il corpo.

O quando una domenica di settembre del 1979, in un semideserto circuito di Digione, si tenne il duello più spettacolare della Formula Uno di tutti i tempi: Gilles Villeneuve VS Renè Arnoux.

Lì avvenne ciò che nel mondo dell'automobilismo da competizione vuol dire agonismo allo stato puro (anche grazie al non perfetto funzionamento della pompa del carburante della Renault di Arnoux); pensate che tuttora le immagini di questo duello sono tra le più viste dai visitatori di You Tube.

Come pure quando nel mitico mondiale del 1975 uno scorbutico austriaco (skusate il Kasino...) sesto o settimo ad una decina di giri dal termine, cominciava delle cavalcate trionfali tali da fargli vincere la gara, dopo aver risparmiato motore e freni (....erano fatti d'acciaio i dischi di quei freni !) , lo chiamavano infatti il "Ragioniere del volante".

Ho amato anche quel pazzo e guascone di Mansell, ma forse per quel tanto di genio e sregolatezza, come quando (pur avendo visto chiaramente la bandiera nera), continuò imperterrito a correre perchè per lui era più importante vincere la gara (poi disse che la bandiera non l'aveva vista....).
Jean Inserito il - 30/04/2009 : 16:50:42
Dico meglio SENNA
Jean Inserito il - 30/04/2009 : 16:48:09
Boa Tarde. Mi trovavo a Belo Horizonte (estado di Minas Gerais Brasil ) Insieme ad una decina di persone,con l'unica televisione del luogo,ed un'antenna montata (in cima das barrancas ).Erano le 8.00. Dopo 15 mn il mio Idolo perse la vita , per colpa di macchine del futuro a cui tolsero minigonne ed elettronica (un ordigno inguidabile).Tra l'altro due settimane prima lui e Bergher chiesero alla federazione di spostare il muro a loro spese ma non furono autorizzati.Che dire.Ripresi il mio cammino nel Quadrilatero di Minhas Gerais (miniere) con tanta amarezza ed in idolo in meno nel cuore.
Nunca vai a morrer o grandi campiao Ayrton Selva da Siiiilva.Que deus nos Abencoes... Jean
telaskiaffo Inserito il - 30/04/2009 : 15:38:25
Immortale AYTON SENNA!!!
personalmente non mi stava tanto simpatico perchè da bambino facevo il tifo per un'altro pilota molto sfortunato MICHELE ALBORETO ,malgrado nessun risultato degno di nota ottenuto in vita sua ma aveva un viso che ispirava simpatia.

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