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AndreaZa
Nuovo Tuttoslottista
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Inserito il - 05/01/2024 : 14:42:56
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Ottimo lavoro e ricco di spunti ! grazie per la condivisione
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Gio Care
Tuttoslottista F1
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Inserito il - 05/01/2024 : 19:58:31
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Ciao Andrea, sono contento che possa tornare utile tanto a te quanto ad altri….in fondo questa è la natura di un forum, condividere… per imparare e crescere insieme
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Modificato da - Gio Care in data 05/01/2024 20:03:47 |
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Gio Care
Tuttoslottista F1
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Inserito il - 15/01/2024 : 09:01:53
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La sfida per sfruttare al massimo lo spazio a disposizione, insieme alle modifiche su qualunque componente per migliorare le prestazioni, è sempre attuale… Personalmente non sono un grande fan di ponti e sopraelevate, ma a casi estremi…. I 3 metri lineari abbondanti guadagnati rimanendo sullo stesso piano d’appoggio sono pensati per lasciare il più possibile una buona visibilità, riducendo al minimo i punti dove si guida alla cieca. Con l’illuminazione ci si può aiutare ulteriormente dove la pista risulta sovrapposta rimanendo al buio, aumentando al contempo l’effetto scenografico.
Il secondo anello è sollevato di 6 cm. sufficienti al passaggio senza problemi anche delle Cinquecento, più alte di un buon centimetro rispetto alle DTM e GT in scala 1:43. Quel minimo di falegnameria, anche se con legnetti di recupero, che rende molto stabile la sopraelevata. I tratti rettilinei lunghi sono supportati da strisce di parquet componibile, ritagliato a larghezza della carreggiata Go, e spesso soltanto 7/8 mm ma molto rigido, quanto basta a richiedere solo un pilone ogni 80 cm ! Per ridurre la lunghezza delle rampe ho realizzato salita e discesa frazionando i tratti con più pezzi corti invece di un unico rettilineo, aumentando la flessibilità grazie all’effetto saracinesca che ruba nelle giunture qualche grado di inclinazione tra un pezzo e l’altro. La parte più rognosa è stata la salita, per la quale ho dovuto creare supporti che includessero anche i cordoli, in un punto dove derapare è molto frequente, e il rischio di vederli crollare sotto il peso dell’auto era piuttosto elevato. Niente software per il disegno del tracciato, pezzi in mano e via andare…prove intense di monta smonta reale, senza progetti procedendo passo passo armato dei soliti strumenti che più o meno tutti abbiamo : trapano e seghetto alternativo ( + aspirapolvere). Con l’occasione, ho finalmente realizzato una scatolina di derivazione per i riporti ( 3 in questo caso) , i connettori a banana permettono di aumentarne il numero a piacere molto velocemente. Raggiungere i 15 mt circa era l’obiettivo….missione compiuta, la pista si adatta allo spazio e non viceversa! Naturalmente tutto più difficile se invece di una Go si ha a che fare con una scala maggiore, ma credo non impossibile. Come sempre il compromesso è sovrano della pista in casa…
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Modificato da - Gio Care in data 15/01/2024 09:14:58 |
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Gio Care
Tuttoslottista F1
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Inserito il - 06/02/2024 : 16:29:26
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Continuando con il tema delle luci, un po’ per deformazione professionale ma molto di più per vederci chiaro nei livelli “ underground”, nell’insieme la pista è ben illuminata ( le strisce led hanno un bianco un po’ freddo per i miei gusti, ma per quel che costano…), le auto si vedono bene, in posizione calcolata da seduti, anche nel lungo tunnel grazie ad un pezzo di striscia led applicata a soffitto sotto il rettilineo superiore. Rivisti i piloni del tratto sopraelevato che sovrappone due curve abbastanza impegnative, quelli in legno erano di dimensioni troppo grandi per lasciare libera la visuale di sotto, il buio era ancora il problema. Servivano piccoli spot per illuminare il tratto più nascosto, poco ingombranti e di sufficiente potenza. La soluzione è arrivata grazie a led da 1 w, 3,2 volt ( max 350 mAH), già montati su un dissipatore a stella. Serviva solo un involucro, possibilmente economico e facilmente reperibile, e che permettesse di orientare minimamente lo spot sulla zona interessata.
Lo spot si compone di pochi elementi di facile realizzazione, l’anello tagliato dello stesso tubo da 25 per impianti elettrici funge da adattatore per incastrare alla perfezione tutto il corpo del led dentro un cilindretto lungo 3 cm, che per strafare ho rivestito internamente di nastro adesivo cromato per aumentarne l’efficienza luminosa, tenendo un po’ più basso il voltaggio ( circa 3 volt ) per diminuire l’assorbimento a sole 50/60 mah.
L’alimentazione è affidata ( per ben 6 di questi spot ) a “ mezzo trasformatore Carrera, quelli già con 2 secondari da 350mAh, uno per corsia, con un riduttore step down da 2 A max e un voltmetro per regolare tramite il trimmer sullo step down il voltaggio in modo preciso. Lo step down accetta tensioni di alimentazione tra 5 24 volt, regolabile in uscita. Più pratico che dover saldare anche una resistenza su ogni spot ( questi mini step down si trovano a 2/3 € ) e risparmiano un sacco di lavoro al saldatore.. Un morsetto e se ne possono collegare fino ad un massimo di 2 A totali, prestando però attenzione che anche l’alimentatore principale sia in grado di erogare la potenza richiesta. Ne ho fatte alcune varianti, con calamite integrate nel piedino della forcella, con un pesante e stabile piloncino di recupero ( va bene anche un grosso bullone da 18/20 mm ) un po’ più alti per scavalcare barriere di protezione, e montati su una molletta da bucato tipo jolly universale. Le varianti coprono tutte quelle zone difficili, che con una normale illuminazione, per quanto potente, restano al buio. Oltre all’utilità, trovo che diano anche piacevole un tocco “ cinematografico” a tutta la pista. Sono ancora grigio grezzo, ma tutto sommato non sono malaccio ! Per i cablaggi, avevo in casa solo un km di cavi tipo telefonico da 0,6 mmq, ma mi organizzerò con qualcosa di meglio per la versione 2.0
Ottimi anche per le foto di piccoli particolari o delle auto…
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Modificato da - Gio Care in data 06/02/2024 16:43:09 |
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Gio Care
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Inserito il - 11/02/2024 : 08:45:22
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Mentre leggo i post delle spettacolari gare che si disputano nei vari slot club ( approfittando per curiosare sotto il vestito di auto di veri professionisti ), sulla pista-laboratorio porto avanti un sistema di illuminazione che mi permetta di simulare tanto gare diurne quante notturne, ambientate sia in autodromi che in circuiti cittadini. Tutto considerando che non potendo realizzare un impianto permanente, devo prevedere un sistema velocemente montabile/smontabile, e adattabile il più possibile a qualunque situazione. Gli spottini funzionano bene, e dopo qualche prova serale senza luce ambiente, ho cominciato a perfezionarli con un sistema di controllo per avere sempre la tensione e il carico giusti, indipendentemente dal tipo di alimentatore che utilizzerò ( in questo caso un alimentatore originale Carrera ma da 700mah, sufficiente ad alimentare una catena di parecchi punti luce). Alcune considerazioni tecniche : il cilindro che contiene il led, lungo 30 mm in questi prototipi, può essere allungato o accorciato a piacere, tenendo conto che più sarà corto e più il cono di luce sarà ampio coprendo quindi zone più estese, e viceversa. La cromatura interna aumenta sensibilmente l’efficienza luminosa, consentendo minore voltaggio e quindi minore amperaggio, = piu spot collegabili allo stesso alimentatore senza friggere nulla ! Il led alimentato a piena potenza ( 3,3 volt ) assorbe oltre 280 mah che si riducono a 50/60 riducendo a 3 volt con una perdita luminosa trascurabile. Naturalmente aumentando il numero di led, il voltaggio di tutta la rete cala e occorre monitorare i parametri per bilanciare carico ed efficienza. Con piccoli moduli e strumentini di lettura ho preparato una scatolina di controllo, che grazie al trimmer integrato nello step down permette di adattare i valori al numero di spot collegati. Dall’alto sul quadro di controllo : Tensione in entrata, carico assorbito da tutta la linea e tensione in uscita che va ad ogni led ( tutti in parallelo ).
Gli spottini, piccoli e leggeri, possono essere posizionati ovunque, con un po’ di patafix si possono attaccare dappertutto.
Lo step successivo che ho in programma sarà una rete per distribuire la linea di alimentazione in giro per la pista, considerando appunto che non essendo un impianto permanente, dovrò cablare tutto in superficie con un sistema pratico e veloce, ma anche esteticamente accettabile per evitare garbugli dappertutto… La pista in casa deve mantenere un aspetto decoroso per garantirsi una permanenza più lunga possibile
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Modificato da - Gio Care in data 11/02/2024 09:09:36 |
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Gio Care
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Inserito il - 18/02/2024 : 17:05:44
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Il sistema luci per la pista continua a svilupparsi, forte di qualche fondo di ripostiglio ancora inutilizzato Dopo i potenti spot rasoterra, con un po’ di fantasia ho provato a realizzare qualcosa in più, mirando comunque sempre ad evitare luci diffuse ovunque a favore di piccoli settori alla volta. Questi tubi e accessori si prestano molto, la scala per la piccola Go non è esattamente corretta ma neanche così terribile.
Le 2 forcelle imbullonate garantiscono ad ogni micro proiettore movimenti su due assi, e l’altezza dal suolo di tutto il traliccio dipende solo dal taglio del palo portante ( ho calcolato l’altezza corretta da seduto sulla mia postazione, badando a non limitare la visibilità su tratti di pista con tutto il catafalco) . Questa volta vorrei provare con led classici da 3 mm che per essere inseriti nel cilindretto da 2 cm ( questa volta diametro 16, il più piccolo per impianti elettrici esterni) necessitano di un adattatore speciale, ovvero una fettina di tondino in legno da 14 mm,il tipo mille righe ( entra sforzando leggermente ma garantisce solidità). Per facilitare l’inserimento si può svasare leggermente l’interno del tubo con il cutter. Poi forando nel centro con punta da 1 mm ( rispettando la distanza dei piedini ) si alloggia il led.
Le sei teste indipendenti permettono un puntamento preciso sulla zona interessata, più si alza il palo e più il cerchio luminoso prodotto dal proiettore si allarga ( ma perde intensità) e viceversa. Un lampione specifico per contagiri realizzato con tubi e listelli pvc che vanta ben 2 file di 5 led da 3 mm bianco freddo, collegati tutti in parallelo, oppure un prototipo stile studio fotografico ( ancora da completare ) per tratti di pista un po’ bui, sfruttando sempre l’alimentatore Carrera già in uso ( essendo tutti led bianchi la tensione a 3 volt va bene indistintamente per tutti, e lo step down mi permette di compensare il calo dovuto all’aggiunta di ulteriori punti luce).
Sto aspettando alcuni utili morsetti rapidi per collegare velocemente e facilmente tutti i cablaggi, aggiornerò il lavoro in corso d’opera… Per fissare pali e paletti, con 2 forcelle il piede regge bene anche ad altezze considerevoli, in caso di instabilità, basta aggiungerne un’altra
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Modificato da - Gio Care in data 18/02/2024 17:23:08 |
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Gio Care
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Inserito il - 23/02/2024 : 14:10:37
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Fatta qualche prova con una batteria volante, 3 led led da 3 mm ( 3,3 volt - acc…che coincidenza triangolare! ), l’altezza del palo da terra necessaria alla visuale pulita della pista ( circa 33 cm ) è eccessiva per questo tipo di sorgente, che per quanto brillante non va oltre i 10/15 cm. Però ricombinati diversamente, e visto che in giro ci sono già paletti pronti, magari possono aiutare a evidenziare quel poco di diorama che posso permettermi attualmente, continuando a giocherellare con tubi e led vari… Ovviamente tutte le prove sono fatte con solo l’impianto sulla pista acceso, niente altro, in modo da procedere nel rispetto dell’atmosfera generale e colpire solo dove serve.
Il prototipo è ancora grezzo ( grazie patafix!) però versatile e accettabile sia in dimensioni che aspetto. Posizionati a terra possono aiutare nelle zone box. Oppure , allungando a piacere la fila, evidenziare a bordo pista scambi o brevi chicane… questi led sono molto facili da reperire, ma nello stesso involucro si può inserire qualsiasi altro tipo, fino ai potenti 8 mm da 0,5w. Ne ho testato un paio appena arrivati e per le dimensioni, hanno davvero tanta potenza, sono del tipo a testa” corta”, hanno una lente supergrandangolare praticamente a 180 gradi. Molto efficienti già a 3 volt ( la nominale è 3,3 ma l’assorbimento sale vertiginosamente !)
La temperatura di colore tra 5500 e 6000 Kelvin è la migliore, molto simile al sole e quindi né troppo fredda ( bluastra oltre 6500 ) né troppo calda ( ambrata sotto i 4000 ). Normalmente più il led è grande, più il fascio luminoso è ampio, e viceversa.
Nota : presto scoprirò anche il significato di “mcd” però ho capito che più il valore è alto, più il led è luminoso ma anche bluastro
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Modificato da - Gio Care in data 23/02/2024 14:28:07 |
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Gilpavia
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Gio Care
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Inserito il - 23/02/2024 : 22:21:13
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Ciao Gil, Grazie !!! Conoscevo watt, EV e lumen, ma le millicandele…l’ultima persona che ho sentito parlare di luce in rapporto alle candele fu mia nonna…! Nell’ immaginazione di bambino mi sono accontentato di credere che fosse soltanto un modo di rappresentare la potenza luminosa di quelle vecchie lampadine con equivalente numero di candele accese per ottenere quell’intensità luminosa… Incuriosito dalla temperatura di colore ho imparato che dipende da ossidi metallici e minerali che rivestono gli elettrodi, a seconda della miscela e del voltaggio si ottiene l’emissione di un particolare colore. L’intensità dipende dalla frequenza dell’ onda elettromagnetica, che aumenta verso il blu-violetto e diminuisce verso il giallo-rosso, inversamente proporzionale alla lunghezza d’onda che diminuisce verso il blu ed aumenta verso il rosso. Argomento molto affascinante, uno dei pilastri della vita per come la conosciamo oggi. Allo stesso modo con i led, per rappresentarne semplicemente l’intensità luminosa apparente, probabilmente mia nonna avrebbe usato i cerini al posto degli mcd…
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Modificato da - Gio Care in data 23/02/2024 22:58:06 |
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Gio Care
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Inserito il - 28/02/2024 : 19:39:50
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I nuovi proiettori sono pronti e qualche prova comincia a dare i primi risultati, utili per molti parametri da calcolare per realizzare un impianto luci su misura. In questa versione ( arricchita dal corpo in alluminio sempre da 25 mm. così basta lucidarlo per avere all’interno una “ cromatura” perfetta ) ho accorciato a 20 mm la lunghezza del cilindro rispetto ai 30 degli spot da terra. Si crea un cono di luce molto più ampio e due lampioni da 4 ciascuno coprono una bella fetta di pista, supportati comunque dalle strisce led rgb a bordo pista. Per restringere il cerchio di luce a terra basta diminuire l’altezza del palo, con l’ulteriore vantaggio di aumentare l’intensità luminosa di ogni singolo proiettore. L’obiettivo è lasciare alle strisce led azzurrate il compito di creare un effetto notturno diffuso e con gli spot evidenziare carreggiata e particolari sul tracciato. Le piccole batterie da 4 a terra sono poco potenti e vanno posizionate molto vicine al soggetto da illuminare. I consumi : attualmente ho per tutti i led 2 alimentatori originali da 700 ed uno da 350 mAh, che con i volt tra 2,9 e 3 lavorano circa al 50% ognuno. Ho posizionato 3 scatoline di derivazione e ad ognuna ho collegato tutte le luci nelle immediate. Ho anche un po’ di margine per aggiungere eventualmente qualcos’altro
Manca però ancora una cosa da risolvere…un piede per il traliccio, se non non si è autorizzati a mettere un tassello nel pavimento
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Modificato da - Gio Care in data 28/02/2024 19:46:02 |
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Gio Care
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Inserito il - 10/03/2024 : 14:24:52
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Dopo la versione 2.0 ( proiettore in alluminio ma sempre con struttura portante in plastica ) ecco la 3.0, full alu ( viti a parte). Il palo telescopico ( alto tutto chiuso 150 mm e la prolunga estraibile aggiunge altri 100 mm ) rispetta meglio la scala con misure di 8x1 mm ( l’elemento interno è da 6x1 ) e il profilato è un 8x8. Le staffe per i proiettori, questa volta con tubo da 20 mm sempre alu, sono ricavate da un profilato in alluminio ad „L“ da 25x25, larghe circa 8 mm e forate opportunamente con punta da 4. 4 led testa corta da 8 mm e 1/2watt sono inseriti su un tondino da 18 mm , una fetta spessa 3/4 mm e forata con punta da 1 mm per i piedini passanti. Questo adattatore è la chiave per la sostituzione facile di ciascun led in caso di problemi, essendo oltretutto inserito solo a pressione ( morsa ) all’interno del cilindretto in alluminio, lungo in questa versione 25 mm. Piena indipendenza di ogni proiettore e „ ottica“ grossomodo calcolata in proporzione alla lente del led, ne fanno un sistema molto vicino ai reali proiettori usati in spettacoli ed eventi live. Tra il corpo del proiettore e la staffa, ma anche tra la staffa e il traliccio, ho inserito un O-ring per „ frenare“ i movimenti senza stringere esasperatamente le varie viti, specie quelle in ottone ( non le ho trovate in alluminio) che mordono nel foro filettato da 4 praticato sul fianco del corpo illuminante. L‘ estensione in altezza viene bloccata con una copiglia nei fori passanti del palo di sostegno. Allo studio un piccolo plinto in cemento colato direttamente bello liquidò in un vasetto in plastica tipo yoghurt o simili con al centro un pezzetto di tubo con diametro interno da 8, adatto quindi ad ospitare il piede del traliccio….massima libertà nella forma, un discreto spessore ( 20/30mm) garantirà un peso sufficiente alla stabilità. Il diametro del plinto dipenderà dal traliccio, che in questo caso è per 4 proiettori ed è lungo 150 mm. 100 mm dovrebbero bastare, anche meno se si realizza una versione a 2 soli proiettori. Qualche foto per capire meglio come farseli…
Nota : anche questi led lavorano egregiamente a soli 3 volt ( nominali 3,3) , potrebbero essere perciò alimentabili anche con 2 stilo tipo AA da 1,5 volt in serie ai piedi del lampione, eliminando così tutti i cablaggi che nella mia pista laboratorio creano un groviglio in continuo aumento…sempre in attesa di un impianto centralizzato più versatile di quello attuale
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Modificato da - Gio Care in data 10/03/2024 14:35:35 |
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