Maicol
Tuttoslottista Legend
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Inserito il - 27/03/2019 : 19:45:06
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Poco prima di scendere in pista per la gara di categoria ad Abu Dhabi con una splendida Lamborghini, del Team Renzi con la quale affronterà tutto il campionato della serie , Pablito Renzi, lo Junior che partecipa alla Major League del campidoglio Racing Slot Club ha concesso un'intervista esclusiva alla nostra rubrica ‘’processo alla Tappa’’, vegliato dal direttore e papa’ Riccardo, general manager e'addetto stampa di famiglia della giovane promessa dello slot laziale.
La giornata in pista è stata poi molto buona, visto che al debutto in una nuova categoria e con una macchina mai provata prima, il ragazzo frascatano ha ottenuto il secondo posto assoluto dopo aver intimorito il campionissimo Ludovico Vergari in un appassionante duello che lo ha visto anche primeggiare e di cui, nei prossimi giorni avrete modo di leggere nel dettaglio nell’appassionata cronaca che seguira’ nei prossimi giorni. Ci sarà senz’altro tempo per scrivere delle sue gesta in pista, specialmente se i piani di cui ha parlato nell'intervista si dovessero concretizzare.
Il ragazzo ha un sogno : volare verso la vetta dello slot.
"Vincere il titolo di Lamborghini eì difficile, e battere i migliori e’ il mio obiettivo, lo stimolo che mi da’ quella convinzione che mi aiuterà nel resto della mia carriera" - ha esordito Pablito. "Il mio obiettivo in Lamborghini sarà migliorare ogni aspetto e arrivare a fine campionato un pilota ancora piu’ completo. Arrivare in vetta alla classifica di una categoria dello slot è il mio scopo, sarebbe stupendo se potesse accadere già al termine di questa stagione, ma prima bisognerà vedere come mi comporterò in questo campionato, che è solo uno in cui ci si cimenta nella Major League di cui ho l’onore di far parte. Qui’ il livello è molto alto e occorre la massima concentrazione in gara."
L’umilta’ e’ la chiave del suo successo. L'aria del successo l’ha gia’ assaporata. , per cui nel paddock ha potuto gia’ camminare da vincitore. Sempre con la sua classe e modestia e rispetto per gli avversari.
"È stato interessante, motivante ed emozionante vedere così da vicino questi campioni in azione. Mi è subito venuta voglia di essere in mezzo a loro. Ma devo restare umile, credo che sia la chiave in tutti i campi nella vita. Più si mantengono i piedi per terra, più è possibile raggiungere il successo in ciò che fai, guai ignorarlo."
La famiglia e’ tutto. L'ostacolo più grande però, per un giovane in generale l'attenzione dei media:
"È sempre stata parte della mia vita e della mia famiglia, perciò è diventato normale ; d’altronde con un papa’ pilota non poteva essere diverso. Crescendo mi sono abituato anche se ora stanno crescendo microfoni e telecamere, ma è divertente, anche qui imparo ogni giorno."
Infine, il segreto del successo, che papà Riccardo gli ha svelato sin dai tempi in cui lo seguiva agli esordi nelle Junior League:
"Lavorare con la squadra come se fosse una famiglia, bisogna fidarsi gli uni degli altri al 100%. Sono al Team Renzi dal 2016; un lunedi di quell’anno mio padre e mi accompagno’ con una scusa insieme a mio nonno al Campidoglio Racing Slot Club. All’arrivo rimasi meravigliato dal circuito e subito attratto dalle monoposto. Ricordo ancora il mio primo approccio alla guida; l’abbraccio caloroso con il Presidentissimo Maurizio Santini ed il mio primo contratto da pilota Senior della Major League dello slot dei grandi. Ho visto tanti piloti cambiare in fretta, mentre qui abbiamo costruito una realtà unita."
Il pilota frascatano ha avuto un inizio di carriera da predestinato ma secondo alcuni è arrivato allo slot troppo presto.
Per quanto a volte risultino retoriche, le narrazioni sulla successione sportiva conservano ancora una legittima dose di fascino. E in questo senso non si può che guardare con più di una curiosità la traiettoria di Paolo Renzi, arrivato in quello che sembrava il suo destino : guidare un bolide dello slot.
Come tutti i giovani piloti che si affacciano allo slot, il piccolo Renzi ha avuto anche bisogno di importanti sodalizi contrattuali e di sponsor per poter emergere: ha stretto un legame con un importante imprenditore locale che gli ha fornito la collaborazione come sponsor
L’impressione di dominio lasciata da Pablito, però, è andata oltre la superiorità dei suoi mezzi meccanici avuta nelle varie categorie in cui si e’ cimentato. In questa totale supremazia sulla sua generazione è sbocciata l’impressione di trovarsi di fronte a un predestinato, una sensazione che era stata avvertita dal padre che gli ha fatto anticipare i tempi spostandolo subito dalla Youth alla Major League. Paolo però ha dato prova di resistere mentalmente agli urti delle pressioni di una nuova categoria, quella più importante.
La forza mentale di Paolo Renzi : nei primi Gran Premi Paolo ha forse affrontato il momento più difficile della sua carriera. I nuovi problemi dello slot dei grandi non si limitavano alla conoscenza dei circuiti. Ha avuto difficoltà in tutte le piste compiendo una serie di errori di guida prontamente corretti dal guizzo del suo talento.
«La svolta è stata la gara di Bora Bora; era Gara 7 Classic dove correvo con una Porsche 917K dove dopo una strenua lotta con Dieco Capasso ‘’El Diablo’’ ho colto il primo successo.
Arrivando su un circuito cittadino e non sentendomi molto sicuro, ho chiesto una macchina molto stabile ma mi sono ritrovato con una monoposto molto sottosterzante. Lì ho capito che una slot, pur non guidandosi con un assetto così estremo, andava assettata seguendo quella direzione. Nelle prime tre gare avevo richiesto un assetto molto sovrasterzante: di solito preferisco il sovrasterzo, però a inizio anno era troppo esagerato. Quando ho capito che in precedenza avevo richiesto un settaggio sbagliato ho fatto un grande step avanti, perché ho cominciato a sentirmi molto più a mio agio con la macchina ed e’ arrivata questa splendida affermazione. Da allora devo dire che in una mia graduatoria personale questa vettura e’ la seconda in classifica delle preferenze auto».
È proprio nella gestione del sovrasterzo che le cose sono cambiate profondamente per. Lo stile di guida pulito ma estremamente aggressivo di Paolo, con la controindicazione di molte in cui ha sofferto di degrado alle gomme posteriori, ha dovuto fare i conti con la dura realtà dello slot.
Nelle prime gare nella massima serie Paolo ha iniziato a gestire il sovrasterzo abbassando i regimi delle cambiate, per limitare la coppia trasmessa dalla power unit alle ruote posteriori. Il maggiore sottosterzo, invece, ha permesso una guida più pulita soprattutto in uscita di curva, mentre in ingresso ha iniziato a compensare la minore precisione dell’avantreno – avendo spostato di più il baricentro verso il posteriore – con un sapiente dosaggio della frenata.
‘’Renzino’’ è uno dei pochi o forse l’unico pilota in slot a “tratteggiare” con costanza la frenata, premendo il pedale in due o più segmenti differenti. Nonostante in questo modo la frenata risulti “spezzettata”, è comunque estremamente efficace nelle staccate, anche quando esegue i sorpassi. Non bastano però i numeri a testimoniare la sua incredibile giovane carriera. Sono al contrario alcuni momenti ad aver fotografato in modo chiaro il talento di Paolo, lasciando una sensazione diffusa di predestinazione, e giustificando così la coraggiosa scelta da parte del Team Renzi. Gli episodi dal valore simbolico più alto sono addirittura arrivati dopo l’annuncio della sua promozione alla Major League.
Paolo non è il primo giovane ad aver commesso qualche errore nei primi Gran Premi in carriera in slot e ad averne subìto l’impatto: negli ultimi anni, ad esempio, è accaduto a tutti. È probabilmente per questo motivo che papa’ Renzi sta provando a rendere morbido e progressivo l’inserimento di del rampollo, centellinandogli le pressioni. Il nuovo Team Renzi ha subito precisato questo punto.
Paradossalmente, per quanto la guida di una slot della Major league sia pesante promuovere Paolo sotto l’ala protettiva di un pilota di più esperto come Riccardo Renzi potrebbe essere la scelta migliore per esaltarne a pieno il talento in una prospettiva a lungo termine. Forse un tentativo di deresponsabilizzare il ragazzo, cercando di farlo maturare in attesa del momento in cui sarà invece lui ad avere sulle spalle l’incombenza di portare il titolo a Frascati, catino storico dello slot che potrebbe tornare a vivere i fasti di un tempo.
La pubblica presa di posizione forte del Team Renzi, fatta per la prima volta a mezzo stampa, forse serve anche a pungolare Pablito, reduce da grandi gare ma di podi sfuggiti per un nonnulla. E in questo senso la presa di posizione così netta da parte della dirigenza sembra ancora più comprensibile da un punto di vista aziendale.
Strepitoso, per il pilota e per il Team e’ stato il periodo luglio – settembre 2018 dove nel Campionato DTM da’ il meglio di se’ stesso: Pole Position nella gara di apertura:
e vittoria nella prima gara:
con una splendida Opel Calibra 1996:
Questo periodo e’ splendido per il pilota frascatano; giungono due altre vittorie, una consecutiva in Gara 2 e una in una emozionante Gara 7 dove Paolo si gioca il mondiale DTM 2018; batte in duello strepitoso Al Jazeera Vergari e si aggiudica oltre che Gara 7 anche la classifica finale di Categoria laureandosi campione DTM 2018.
«Mi sento abbastanza a mio agio sulle monoposto del Team, anche se ci sono alcune cose a cui devo abituarmi. Posso però dire che questa è una squadra stupenda che ti offre sempre monoposto abbastanza facili da guidare. Come ha detto papa’, le auto che mi passano non sembrano nemmeno vetture nuove, ma auto il cui sviluppo è già avanzato. Sono molto guidabili ed è la dimostrazione di come il team svolga un lavoro straordinario. In questo campionato dare il meglio di me’ e’ stato semplicissimo; e’ bastato sfruttare al massimo quello che la mia officina meccanica e ingegneristica mi ha messo a disposizione: una splendida Opel Calibra 1996 che e’ la mia terza preferenza assoluta di gradimento».
Forse la scelta di puntare su Paolo ora mette il management del “Team Renzi” nell’inedita e paradossale situazione di dover iniziare a portare a casa podi con continuita’ per entrare stabilmente nel novero dei piloti candidati alla vittoria del titolo in varie categoria. Non e’ possibile vincere sempre ma il podio deve essere nelle mire gestendo al meglio l’esplosione di un pilota talentuoso. A livello puramente aziendale, infatti,il Team Renzi deve sperare di fare continui progressi e fornire macchine vincenti per non avere il rischio di perdere uno dei talenti piu’ puri dello slot. Le squadre avversarie stanno facedno una corte pazzesca al virgulto frascatano in previsione del pensionamento di molti matusa alla guida delle slot. Quello che e’ sicuro e’ che, comunque, in tutti i campi della vita e non solo dello slto Pablito ha un futuro. Un futuro che, però, è ancora tutto da scrivere ma sicuro sara’ splendente.
«Desidero ringraziare mio padre che sin da piccolo mi ha instradato in questo bellissimo sport. Ricordo sempre la gioia quando mi ‘’apri’’’ la sua confezione Polistil di cui ricordo perfettamente l’immagine».
Di questo splendido ragazzo abbiamo il piacere di ricordare anche la sua ultima vittoria nell’ultima gara Categoria Gruppo 5 2018:
In cui, come potete leggere, ha messo in fila tutti grandi leoni dello storico Campidoglio Racing Slot Club.
«Gradisco chiudere questa intervista indicando la macchina che piu’ amo nella mia classifica personale: la Lancia Beta Montecarlo colorazione Alitalia; è semplicemente troppo bella, ci ho vinto questa gara Gruppo 5 ed è per questo che nonostante mi ha fatto penare tanto, pensate che il primo anno per addrizzate il telaio abbiamo provato a metterlo in acqua e poi abbiamo scaldato l'acqua in forno. Poi all'ultimo gli ho cambiato: motore, trasmissione, asse posteriore e cerchi sia anteriori che posteriori; ma alla fine anche li’ abbiamo ottenuto una bellissima soddisfazione».
Speriamo di avervi intrattenuto attraendovi con uno splendido personaggio: Paolo Pablito Renzi.
Michele Caggiano, 27 marzo, Processo alla Tappa, Campidoglio Racing Slot Club.
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