GLI ANNI '80: telai, motori, trasmissioni & idee
Se
andiamo a vedere nel catalogo della ditta Parma
troveremo alla voce “WHOMP WHOMP” una specie di Maggiolino montato su un telaio
in acciaio: pare che lo strano nome derivi dal rumore che fa quando esce e va a
sbattere. Roba da poco? Se volete, ma è come dire che
la Williams FW 07 che
vinse il titolo con A.Jones nell’80 “è roba da poco”. Quel telaio in acciaio, all’epoca, era un onesto telaio che concedeva
non poche soddisfazioni: ha perfettamente ragione chi dice che nel “metallo” si
spende poco, quello che vado ora ad illustrare è un cimelio dell’81, con le
modifiche dell’epoca.
telaio in
acciaio
supporto pick-up e assale posteriori rialzati
attacchi carrozzeria a molla detti “forcine”
Rispetto
al modello originale la parte posteriore è stata tagliata per ridurre la massa
a sbalzo e renderlo meno nervoso mentre i fori per l’assale anteriore, diametro
1/8”, sono stati allargati fino ad ottenere l’alloggiamento necessario per due
boccole in nylon per assale da 3/32”. L’assale anteriore, oggi scomparso,
prevedeva un tubo di ottone cavo da 3/32 e 2 ruote in
plastica da 17x10 mm, indipendenti tra di loro grazie al sistema Polistil
dell’epoca (due perni con testa a goccia e con innesto a baionetta nel tubo
cavo).
Il
motore originale prevedeva l’attacco alla piastra del telaio lato coperchio in plastica: per spostare più peso sul retrotreno l’attacco originale era stato allargato sino
ad ottenere una foratura rettangolare in cui entrava un motore Mabuchi FT 16,
quello che si inseriva nei telai Mini con una molla ad omega, modificato
nell’anello di attacco per mantenere il solito fissaggio a molla omega.
Mabuchi FT16, il V8 Cosworth dell’epoca
comparato col
Parma FT 16 con anticipo registrabile
notare l’anticipo sul
collettore di 7°
Per
migliorare l’accoppiamento pignone/corona i supporti dell’assale posteriore
sono rialzati di circa
3 mm
per allineare esattamente le componenti della
trasmissione, anticipando di qualche annetto gli estrattori posteriori.
La
trasmissione posteriore si basava su una corona COX nylon/alluminio identica a
quelle tuttora reperibili con la massima libertà di alleggerimento,
cuscinetti per assale da 1/8” e ruote in spugna nere 20x20.
Corone Cox da
24 a
31, a dx corona da 30 tipo angle
alleggerimenti e bilanciamenti
sul retro a dx
accenni di fresatura
Tralasciando
le prime soluzioni che prevedevano la filettatura dell’assale, dei cerchi, il
bloccaggio attraverso galletti a tre razze da bloccare con un apposito attrezzo e lo spianamento dell’assale al centro per
fare poggiare meglio la vite di fissaggio della corona, lo standard prevedeva
oramai assali lisci e serraggi a brugola. Si poteva fare di meglio?
cuscinetti a sfera e
asse filettato fresato al centro
asse con adattatore
forato da 1/8” a 3/32”
Il
foro con diametro 1/8” del cuscinetto a sfere accettava con una minima limatura
l’inserimento al suo interno di un tubo cavo in ottone a sezione quadrata con
lato 3/32”, molto
più leggero del corrispondente assale in acciaio da 1/8. Le ruote a filo dei
cuscinetti tenevano al loro posto gli stessi e non avevano giochi laterali tali
da comprometterne l’integrità anche sotto sforzo e in più il serraggio delle
brugole di ruote e corona avveniva su di una superficie piana. Il risultato
finale era un assale di trasmissione completo che pesava quanto il solo asse in acciaio originale.
Le
carrozzerie che meglio si adattavano al telaio erano
la Stratos in acetato e
la Beta gr5 in lexan di Betta
oltre alla 512M ed alla 312P sempre in lexan della
Champion. L’aggancio al telaio avveniva mediante due piccoli fori in basso
sulla fiancata entro i quali veniva fatta passare la
speciale molletta chiamata “forcina”. Altrimenti si rimediava con due strisce
di nastro adesivo.
Formidabili,
quegli anni!
Louboyle