AUTOART LAMBORGHINI DIABLO GTR
Vedendo la confezione e il prezzo di vendita, sorge il dubbio se sia un modello statico o per lo slot.
La verniciatura, i dettagli e le dimensioni decisamente proporzionate alla realtà tradiscono la presenza del pick-up e della meccanica in questo modello.
D’altronde, Autoart si distingue per la vocazione fondamentalmente modellistica nello slot.
Anche il pilota, è un chiaro segno che questo non modello non nasce per un chiaro indirizzo racing, soprattutto con gli attuali standard GT, ma con la vocazione di essere un bel modello da esporre e da far correre in concorrenza con altri della stessa marca. Posso garantire che l'aspetto visivo e il coinvolgimento, anche grazie all'impianto luci funzionante, rende la guida del modello molto piacevole e divertente.
La carrozzeria, ben curata nei dettagli e dimensioni, monta l’impianto luci, rendendo ancor più realistico l’effetto visivo in pista. Però, a conferma di quanto sopra, il peso complessivo, luci incluse, è decisamente “importante”: alla bilancia segna ben 43,1 grammi!!!!!
L’impianto luci è facilmente separabile dal telaio grazie al piccolo connettore, la carrozzeria si fissa con 4 viti, due davanti e due dietro.
Il motore, posizionato in linea, è un Mabuchi molto simile a quelli utilizzati sulle Fly Classic, con abbondanza di condensatori ed induttanze anti-disturbo.
Pignone e corona in plastica, con “gola” per mantenere l’accoppiamento, che risulta molto scorrevole e silenzioso.
Da segnalare la presenza sia all’anteriore che al posteriore di precise bronzine in ottone, che evidenziano comunque la cura anche per la meccanica.
Tra motore ed asse posteriore, ecco posizionati due generosi magneti ed in posizione abbastanza separata, per consentire, magari, anche una certa sbandata controllata.
Le gomme posteriori, lisce, sono di mescola morbida, ma abbastanza strette per immaginarne la sostituzione (sono anche alte circa 22 mm.), volendo eliminare i magneti.
Prima di andare in pista, sostituisco i contatti striscianti, dato che quelli di scatola sono decisamente destinati alla durata piuttosto che ad un contatto elettrico ottimale.
Fino dalla prima staccata, noto che anche con “tutto-freno” si arriva molto lunghi, cosa anomala anche per la presenza dei magneti e visto che il rapporto di trasmissione non sembra particolarmente “lungo”.
Immagino che il circuito elettrico dell’impianto di illuminazione includa condensatori o cose simili, pertanto scollego provvisoriamente il connettore, ma la frenata è sempre insufficiente.
Provo, allora, a girare senza carrozzeria ed ecco che la frenata è giusta (ovviamente così giro forte…. ma non vale !!!!!! ;-) ): evidentemente i 43,1 grammi della sola carrozzeria danno un’inerzia tale che la staccata si allunga veramente tanto !!!!!!
Comunque, il motore spinge bene (non sembra essere, quindi, un “Fly Classic”) ed in curva una certa derapata è consentita, non facendo pesare negativamente la presenza dei magneti, compensati dalla ridotta larghezza delle gomme.
L'impatto visivo è decisamente ottimo!! A vederla girare in pista sembra di guardare la sorella "maggiore"
Ma vogliamo provare qualcosa….. DI RACING????
Via la griglia sotto il motore, facilmente rimovibile, via il motore, sostituito da uno Shark NSR 22,4 k e pignone da 10 denti, assale anteriore con cerchi e gomme basse, posteriore con corona da 26 denti e gomme Ninco trattate per pista Polistil.
Il lavoro “grosso” è l’alleggerimento della carrozzeria, levando l’abitacolo, da i precedenti 43 grammi e spiccioli, arrivo ad un ragionevole 26 grammi (ipotizziamo un futuro con abitacolo in lexan).
Viti carrozzeria MB ed il basculaggio della stessa è buono, pur essendoci un vincolo costruttivo che trattiene l’alzata della coda.
L’insieme, sul piano di riscontro, evidenzia un’altezza da terra complessiva buona.
E, ovviamente, siamo su un altro pianeta…..
La risonanza dell’insieme carrozzeria/telaio comporta una certa ed inevitabile rumorosità, ma il modello si comporta decisamente bene.
Nessun piombamento (sorpresi, eh????), il modello così in pista non ne richiede.
Si sente il peso della carrozzeria ancora non certo “piuma” ed una certa rigidità del telaio nell’inserimento di curva un po’ nervoso, ma i tempi sono buoni, certamente lontani dalle GT Ansi “magnetiche”, ma, chissà, in un futuro “GT Light” girare sulla nostra pista intorno ai 10” al giro non è male……
"Emilio"
Tuttoslot Test Team
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