COSTRUIRE UN PULSANTE A POLLICE
By Emilio Simonini
MECCANICA PER PULSANTE A POLLICE 2010.
Se non erro era il 1982 quando Scribano pubblicava su “Slottistica”, l’unica fonte di slot-cars del tempo e rivista ufficiale della FSI, un articolo su come utilizzare la resistenza Parma per un pulsante con guida “a pollice”.
Premesso che per guida “a pollice” si intendeva sia del tipo Polistil, impugnando interamente la manopola con la mano e utilizzando il dito pollice per la guida, sia del tipo “a siringa”, inforcando con indice e medio la manopola per premere con il pollice, al tempo la guida con l’indice (o “a pistola”) non era la più diffusa e c’era l’esigenza di realizzazioni artigianali, visto che i pulsanti in commercio “pronto-pollice” erano pochi (MRRC) e non utilizzavano resistenze che potessero sopportare gli assorbimenti di svariati ampere del “metallo”.
I problemi tecnici per realizzazioni diverse erano vari e nascevano principalmente dal fatto che, per una guida efficace, la corsa “al dito” doveva essere intorno ai 2 centimetri; dunque, se si voleva utilizzare la più lunga resistenza Parma (con una corsa di circa 3,5 cm.) o, comunque, poter disporre di un congruo numero di contatti (per rendere l’accelerazione più progressiva e meno a scatti) ecco che obbigatoriamente si doveva realizzare una leva di rinvio con una proporzione di circa 1:2 .
Ai giorni nostri solo pochi nostalgici (o fissati – vedi me) guidano ancora a pollice ( X Walter, quando lo vuoi fammi un fischio……. ), la produzione commerciale di qualità sforna esclusivamente prodotti “a pistola”, per cui chi vuole restare fedele alla tradizione deve procedere con il fai-da-te (sempre che i regolamenti lo consentano……….).
Oltre a riprendere il sempre valido “sistema-Scribano”, si può fare anche qualcosa di semplice ed efficace, utilizzando anche quello che la produzione moderna mette a disposizione.
Una precisazione doverosa è che il sistema qui proposto serve per comandare meccanicamente una resistenza variabile che, a sua volta, può servire per pilotare un circuito elettronico oppure direttamente la potenza fornita al motore.
I componenti:
-una basetta di vetronite (non fatevi confondere dall’aspetto “fibra di carbonio”, è solo una copertura estetica……….);
-la meccanica costituita dal grilletto MB Slot ed il preciso perno, oltre al contatto mobile completo di placca flessibile;
-il circuito stampato di MB Slot con i contatti che montano le 14 resistenze;
-una molla per il ritorno (quella in foto è un “recupero” e un po’ malconcia…. ma funziona);
-viteria varia e capocorda per i collegamenti elettrici;
-una manopola recuperata da una vecchia racchetta da sci (Volki, ovviamente, la mia marca preferita….);
-due staffe a 90°:
-un tubetto di plastica ed una guida da posizionare in testa alla manopola.
Ho preferito, per semplicità, approfittare di una tecnologia pronta utilizzando lo stampato dei contatti e resistenze e parte della meccanica di MB Slot, perché di qualità e precisione sicuri e tali da renderne complessa una realizzazione di pari livello in modo artigianale.
Il grilletto MB è stato, ovviamente, ridimensionato e sagomato per adattarsi all’uso.
La scelta della lavorazione della manopola dipende se si vorrà guidare impugnando con il palmo della mano o “a siringa”: nel secondo caso la manopola potrà anche essere accorciata a circa metà, guadagnando in compattezza dell’insieme.
La stessa dovrà essere forata abbondantemente all’interno per consentire il libero scorrimento del tubo di plastica, guidato in testa da un inserto di plastica con foro a misura.
Nel disegno del telaio sono state considerate le proporzioni del braccio di leva e della corsa utile sullo stampato MB Slot, il progetto è indirizzato ad un utilizzo “racing”, per cui la corsa effettiva al dito sarà molto corta, intorno ai 16 mm.
I contatti elettrici totali sono quattro, dato che, per il mio caso, dovrò pilotare una centralina elettronica con un relè di fine corsa, per cui occorrono:
-cursore;
-contatto del freno;
-fine corsa del massimo;
-contatto del massimo.
Comunque, se si vorrà utilizzare la configurazione non-elettronica, si potrà montare direttamente la resistenza MB Slot del valore preferito e, preferibilmente, utilizzare fili di sezione più generosa, oltre a collegare direttamente i due contatti del massimo.
Per il mio utilizzo, tramite un connettore a 4 poli oramai localmente (GAS La Spezia) standardizzato, si va a pilotare uno scatolotto con l’elettronica: questo permette la regolazione (escludibile) del freno elettronico, la sensibilità ad inizio corsa, uno “scalino” per addolcire la regolazione della potenza se necessario ed un relè per il “tutto-pieno”.
Buon lavoro agli interessati.
Emilio
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