Per ragioni di spazio fisico questo circuito è stato ideato
e progettato per avere, a riposo, una collocazione del
piano pista in verticale. Nasce da qui la necessità di fissare saldamente alla
base di legno qualsiasi elemento componga il tracciato
ed il suo contorno.
Una volta piazzate le rotaie Ninco sulla tavola da 3,00 X 1,60 fissare la parte della
pista nonché i cordoli costruiti in mdf direttamente
a contatto con il legno è stato un gioco da ragazzi: chiodini in acciaio da
cornici e via di martello.
La situazione si è un po’ complicata quando sono passato
alla parte “aerea” del tracciato: le rotaie in plastica dovevano essere ben fissate al piano, possibilmente in maniera lineare
cioè con avvallamenti minimi, e con una parte costruita in mdf per i cordoli esterni e interno alle curve e magari con qualche cm di tracciato
in più di larghezza di carreggiata per i rettilinei. Inoltre il tutto doveva
essere gradevole alla vista.
Con questi presupposti da seguire ho quindi deciso di
procedere così: mi sono procurato un piano di multistrato da 4 mm quindi molto leggero e flessibile che coprisse l’intera
superficie della parte sopraelevata. Per ragioni di trasporto a casa ho dovuto
tagliarlo in due parti.
Dopo aver tolto i ben noti supporti grigi Ninco per rialzare la pista, ho infilato le due tavole
sotto i binari ed ho disegnato direttamente con una matita sul legno
l’andamento della pista già allargato dei cordoli che farò in un successivo
momento.
Mi dispiace non aver documentazione fotografica di questa fase
ma spero che la descrizione sia sufficientemente chiara.
Sfilate le due tavole di multistrato mi sono armato di seghetto alternativo ed ho ottenuto tre sezioni di legno di cui
questo è un esempio:
Ottenuti come dicevo i tre pezzi, li ho riposizionati sotto
il tracciato ed ho rialzato il tutto con i supporti originali Ninco di cui sopra.
Presso un centro fai da te ho trovato queste “gambette” di metallo che hanno in testa una boccola quadrata,
infilata a pressione e filettata M10:
Mi sono poi procurato pari numero di piastrine aventi 5 fori di ugual diametro ed ho forato il foro centrale con
una punta da 9. L’ho poi filettato anch’esso M10.
Poiché i supporti neri sono alti in origine 10 cm, per abbassarli ho tolto il tappo filettato superiore:
Dopodiché ho provveduto a togliere 3 CM di materiale in altezza. Ecco il
confronto tra l’originale (a destra nella foto) ed il pezzo modificato:
Ed ecco il pezzo montato:
Da una barra filettata da metro ho poi ottenuto tante sezioni quanti sono i supporti. La lunghezza di queste
sezioni determinerà la possibilità di elevazione o
meno della struttura.
E’ arrivato il momento di riprendere in mano la piastrina
filettata in precedenza ed accoppiarla alla sezione di barra filettata. Un
controdado blocca l’insieme:
Ho fissato il pezzo così ottenuto ad una sezione di legno
tagliata a misura per distribuire il peso su una sezione più ampia della sola
piastrina (provvisoriamente ho usato ritagli avanzati di battiscopa ma che verranno sostituiti da qualcosa di più elegante e consono):
Ed ecco il supporto completamente
assemblato:
Ovviamente i giri di filetto determinano l’altezza della
struttura.
Nelle prossime foto si possono vedere i supporti posizionati (per il momento solo appoggiati) nella loro
destinazione definitiva.
La tavoletta di legno andrà fissata al multistrato, si
provvederà poi a regolare l’altezza ruotando il piloncino nero il quale verrà fissato alla tavola della base
mediante viti autofilettanti.
Il sistema potrebbe essere perfezionato utilizzando un
“maschio contrario” cioè praticando una filettatura
avente senso antiorario nella piastrina ed in corrispondenza del foro incavare
di circa 5mm la basetta di legno: in tal modo, rimanendo fissati la basetta ed
il piloncino per regolare l’altezza basterebbe
ruotare la sola barra filettata avendo cura poi di di bloccare il tutto con il controdado. Purtroppo a me mancava l’attrezzo suddetto
ed ho trovato un sistema alternativo.
Rispetto ad altre soluzioni fisse questa consente, se un
giorno si deciderà di girare ad esempio con le motrici dei camion, di rialzare
in maniera veloce i sottopassi.