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maxpayne 21
Tuttoslottista Legend
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Inserito il - 05/11/2007 : 18:26:18
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Oggi vi presento un modello a me molto caro e ormai non più in produzione in scala 1/32 se non in resina ,purtroppo snobbato da molte case costruttrici di slot anni 70/80. Si tratta della Matra 670 coda lunga condotta nella 24 ore di Le mans del 1972 dall'equipaggio F.Cevert/H Ganley.
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184,32 KB Matra 670 Le Mans 1972 - F. Cevert / H. Ganley (Kit AnySlot)
Ecco una breve cronaca di quella corsa del 1972. Nel 1972 i motori 5 litri vennero banditi dal campionato del mondo e quindi da Le Mans. Ciò lasciò il campo aperto alle migliori auto con motore 3 litri derivato dalla F1. Ferrari e Matra erano le favorite ma avevano priorità differenti. La Matra ridusse la sua partecipazione nelle gare di durata per concentrarsi su "Le Mans", mentre la Ferrari preferì competere per il campionato del mondo e saltare Le Mans, poiché la 312 PB ispirata alla F1 era ottimizzata per le gare di 1000 km.
Ciò diede alla Matra il ruolo di favorita per la 24 ore, con quattro auto iscritte — 3 nuovissime Matra 670 progettate e costruite specificamente per correre a Le Mans, e una vecchia ma aggiornata Matra 660. Esse affrontarono un opposizione composta principalmente da tre Alfa Romeo 33 TT3, due Lola T280 semiufficiali iscritte dalla scuderia di Jo Bonnier, e una Porsche 908 L privata, iscritta da Reinhold Joest. Quest'ultima era simile alla vettura che giunse seconda nel 1969 ed era considerata ormai vecchia e poco potente.
Le Alfa-Romeo apparvero a Le Mans nella loro configurazione ad alta deportanza per le 1000 km. L'affidabilita del Ford-Cosworth DFV che spingeva le Lola era discutibile per una gara di 24 ore.
La Matra di Beltoise/Amon perse il comando alla partenza ma ruppe il suo V12 all'inizio del terzo giro. Ciò provocò tra i piloti Matra una perdita di concentrazione sufficiente da permettere alle Lola di Jo Bonnier e Hugues de Fierlant di prendere la testa. Bonnier venne rallentato da una foratura e dopo i primi pit-stop le due Matra restanti erano di nuovo al comando.
Essendoci qualche speranza di rottura delle Matra, Jo Bonnier decise di continuare a pressarle. Le Lola correvano veloci, con Bonnier che stabilì il nuovo record sul giro all'inizio della sera. L'altra Lola ruppe il cambio.
Graham Hill si portò in testa con la sua Matra attorno a mezzanotte.
All'alba le Matra 670 si scambiarono nuovamente le posizioni. La Lola T280 di Bonnier era ancora lì, con un DFV V8 in sorprendente salute, alcuni incidenti provocarono soste ai box inattese e lasciarono in pista solo otto auto, la Lola ispirata alla F1 stava andando molto forte nel primo mattino. Poco prima delle 8:30 la Lola di Bonnier arrivò sulla Ferrari GTB4 di Florian Vetsch prima della curva Indianapolis. I testimoni non erano completamente sicuri di cosa Bonnier colpì per prima, la Ferrari o la barriera, ma la Lola superò quest'ultima e finì tra gli alberi uccidendo Bonnier.
Questa tragedia lasciò le Matra senza serie rivali. Nonostante un pit-stop imprevisto l'auto di Ganley e Cevert era ancora in testa, quando Ganley venne colpito nella coda da una Chevrolet Corvette. Ciò diede il comando a Pescarolo e Hill. La Matra 660 di Hobbs/Jabouille si fermò con problemi alla trasmissione.
La Matra 670 "Coda Corta" guidata da Henri Pescarolo e Graham Hill ottenne la prima posizione, e la 670 "Coda Lunga" guidata da François Cevert e Howden Ganley la seconda. Questa fu la prima vittoria di un'auto francese fin dal 1950 e rese Graham Hill il primo e finora unico pilota a vincere la Triple Crown costituita da 500 miglia di Indianapolis, 24 ore di Le Mans e Campionato del Mondo di Formula Uno (compreso il Gran Premio di Montecarlo, che vinse diverse altre volte).
In un tale contesto la terza posizione della Porsche 908 L guidata da Reinhold Jöest, Michel Weber e Mario Casoni fu principalmente il risultato di una attenta preparazione da parte di Joest e della sua scuderia, che per quanto passata inosservata, fu cionondimeno rimarchevole. In retrospettiva appare essere la prima dimostrazione del "savoir-faire" dimostrato da Joest a Le Mans.
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sono un pilota virtuale e me ne vanto.http://virtualdrive.forumattivo.com/portal.htm |
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negrinik
Tuttoslottista Legend
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Inserito il - 05/11/2007 : 20:34:29
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Hey Max vuoi farmi prendere un colpo? Certe cose vanno date a piccole dosi!!!!!!!!!!!!!!!!
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Ciao Negrinik - http//www.sondrioslot.altervista.org
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Louboyle
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Inserito il - 06/11/2007 : 00:04:30
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E aggiungiamo che ci fu anche il bel gesto di Vic Elford, che si fermò con la sua 33 per andare a soccorrere il pilota della Daytona in fiamme che però era già uscito dalla vettura. Quel signor Vetsch fu beccato da una sequenza fotografica alla 24 ore di Spa qualche settimana dopo, dove lo si vede fare la sua brava traiettoria all'Eau Rouge come se fosse solo ma centrando in pieno una GTaM ufficiale e il sospetto che avesse provocato la collisione di Le Mans lo ha sempre seguito. Si merito anche una copertina di AS. Cambiando argomento, di' un po', Max: visto che l'ambientazione dei box è sempre la stessa ci dici chi è questo tuo amico con tutte 'ste macchine da urlo? Ciao da Louboyle
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