V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
negrini_roberto |
Inserito il - 10/01/2009 : 11:11:51 Fantastico, con pochi Euro si può fare, inizio i lavori vi saprò dire..... allego link: www.chirio.com/switching_pow...upply_atx.htm
Per uso da laboratorio di elettronica il più delle volte è necessario avere dei valori di tensione regolabili in continuità, per effettuare tutte le prove del caso. Un alimentatore con tali caratteristiche è costoso, specialmente se in grado di erogare anche 20A.
Con relativa semplicità è possibile modificare un ATX per fargli variare la tensione in uscita e anche limitare e regolare la corrente
ATX da 350W modificato per renderlo alimentatore da laboratorio, regolazione della tensione in uscita da 1 a 15V (20V in questo caso) regolazione della corrente da 0,15 a 15A.
Con modelli da oltre 450W, e in funzione del tipo di ATX recuperato, è possibile raggiungere in uscita i 20V 20A o anche i 30V 12A
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19 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
negrini_roberto |
Inserito il - 23/01/2009 : 22:19:22 Ti dò 2 dritte, magari lo sai già però non si sa mai....
Attento che i dissipatori dell'alimentatore sono sempre sotto tensione uno 110V l'altro +12V
per le ventole se usi il 7812 ha il polo negativo a massa nella carcassa, non collegarlo mai ai dissipatori, si brucia tutto.
a breve pubblico le foto della realizzazione, in modo da aiutare tutti ad identificare i componenti da eliminare senza impazire troppo,
saluti
Roberto
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Renatone |
Inserito il - 22/01/2009 : 09:52:45 Grazie Roberto per le info. Visto che la cosa l'hai testata personalmente e che dici che funziona credo che ci proverò anche io. Fortunatamente gli alimentatori non mi mancano ed anche se ne dovessi cuocere uno non mi importa più di tanto.
Ciao da Renato |
negrini_roberto |
Inserito il - 21/01/2009 : 20:55:04 Retifica:
riguardando foto scattate per il sito
ho visto che NON ho commesso un errore di collegamento,
il problema è nato dall'integrato che alimentava ventole (LM7812),
è andato in corto e ha scatenato l'inferno.....
Morto un papa se ne fà un altro.....
pazienza.... meglio lui che mè!!!
Riguardo i dati riportati sopra:
i 10A li ho raggiunti regolando la corrente dal potenziometro, poi siccome non avevo le ventole, ho preferito fermarmi,
la corrente minima erogabile è 0,040mA e la sensibilità per la regolazione è sui 0,02mA
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negrini_roberto |
Inserito il - 21/01/2009 : 19:52:28 Fatto, funziona, anzi funzionava........
L'alimentatore erogava 18,5V, e l'ho testato fino a 10A (cortocircuitando l'uscita)
la regolazione è al decimo di Volt/Amper (fantastico)
Poi per fare una miglioria estetica, in vista di presentarlo qui nel sito,
ho comesso un errore nel ricollegare un cavo,
facendo frittata tra la +5V e +12V,
tutto saltato.....
mi vien da piangere.........
cmq il costo per era nullo poichè
i materiali erano tutti di recupero,
mi mancava la strumentazione.
che si aggirava intorno ai 20Euro per strumento.
saluti Roberto |
negrini_roberto |
Inserito il - 18/01/2009 : 20:20:45 Ciao Renato, neanche da parte mia c'era intenzione di fare polemica,
avendo anche io guardato la modifica da tè descritta,
per un attimo ho pensato: "ma perchè non faccio così anche io...?!?"
subito dopo ragionando mi è parso evidente perchè non era la cosa migliore da fare,
io ho la necessità di arrivare ai 15V perchè ho una pista digitale Ninco,
quando avevo l'analogica usavo anche io un alimentatore da Pc,
Riguardo al carica batterie, uso la modalità generatore di corrente costante,
es. la batteria della moto và caricata a 5A x 10h,
quindi per mantenere tale valore di corrente costante nel tempo
dovresti sempre variare la tensione di uscita.
sinceramente Ciao Roberto |
Renatone |
Inserito il - 18/01/2009 : 16:12:12 Non ho mai detto che lo uso a 24 V, sarei un pazzo per i motivi che hai appena precisato (giustamente), ma solo che montando un potenziometro al posto della resistenza l'alimentatore diventa a tensione variabile. Quanto al discorso carica batterie: senza un adeguato diodo di protezione che evita il ritorno di corrente verso l'alimentatore sarei un pazzo lo stesso. Comunque, ti prego di non fraintendermi poichè non è assolutamente mia intenzione fare di questa discussione una polemica, se fai una piccola indagine ti accorgerai che quasi tutti coloro che utilizzano l'alimentatore da PC per utilizzarlo sulla pista lo hanno modificato secondo le indicazioni del sito del Barone Rosso. I miei li uso così modificati (ben 5 alimentatori per vari usi) da un anno e senza nessun problema. Ciò non toglie che le modifiche da te indicate siano una soluzione più che valida, solo che per coloro che con l'elettronica ci smanettano poco può essere difficoltoso realizzarle e con il rischio di provocare danni irreversibili all'alimentatore.
Ciao da Renato |
negrini_roberto |
Inserito il - 18/01/2009 : 13:51:23 | renatone ha scritto:
Sarà, ma io preferisco utilizzare un alimentatore modificato come nell'articolo pubblicato sul sito del Barone Rosso. Secondo me è meglio avere un alimentatore che eroga solo 10 Ampere per diverse ore piuttosto che uno modificato che eroga 20 Ampere solo per 15 minuti. Comunque se si monta un potenziometro al posto della resistenza sul piedino 1 dell'integrato l'alimentatore diventa a voltaggio regolabile: sui miei ho fatto in questo modo ed ora erano una tensione variabile da 6 a 24 Volts.
Ciao da Renato
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rispondo per la sicurezza di quelli che poco esperti di elettronica tentassero di seguire i tuoi consigli:
se porti a oltre 16V l'alimentatore passi le tensioni di utilizzo dei condensatori elettrolitici in uscita con rischio di esplosione e schizzi di acido,
le resistenze e transistor vari si troveranno ad essere sovracaricati, con rischio di incendio,
le ventole dovrebbero bruciarsi ecc.....
L'alimentatore sopradescritto può erogare 20A per qualche min, ma può lavorare a 10A senza problemi per il tempo che desideri, puoi metterlo alla tensione voluta senza problemi.
in più avendo la corrente variabile puoi utilizzarlo come carica batterie universale, anche per quelle che vanno tassitavamente caricate a corrente costante, tipo quelle a secco per le moto.
Saluti a tutti Roberto |
Renatone |
Inserito il - 17/01/2009 : 22:46:43 Sarà, ma io preferisco utilizzare un alimentatore modificato come nell'articolo pubblicato sul sito del Barone Rosso. Secondo me è meglio avere un alimentatore che eroga solo 10 Ampere per diverse ore piuttosto che uno modificato che eroga 20 Ampere solo per 15 minuti. Comunque se si monta un potenziometro al posto della resistenza sul piedino 1 dell'integrato l'alimentatore diventa a voltaggio regolabile: sui miei ho fatto in questo modo ed ora erano una tensione variabile da 6 a 24 Volts.
Ciao da Renato |
negrini_roberto |
Inserito il - 17/01/2009 : 15:13:21 Dunque, allo stato attuale ho finito di eliminare le parti che non si usano più, 5V, 3.3V, -12V.
Ho un dubbio per una pista perchè non sò da che parte ariva l'alimentazione per l'integrato.
Ho alimentato il tutto e non mi esploso in faccia...
A breve dovrei riuscire ad ultimare il tutto, se non mi sentite più....
sapete già perchè.....
Saluti
Roberto |
UDoKuoio |
Inserito il - 10/01/2009 : 23:12:05 P.S.: NON usate i Cooler Master "belli". I chip sono troppo "nuovi", come ho gia' spiagato in altro topic. |
negrini_roberto |
Inserito il - 10/01/2009 : 19:32:51 | UDoKuoio ha scritto:
Anche su baronerosso.net c'e' la spiegazione su come modificare la tenzione: http://www.baronerosso.net/Articolo8-page4.html
In ogni caso la "resistenza di carico" e' una cosa che ho bypassato sul mio alimentatore. pare non seva per il modello che ho usato.
@ negrini_roberto: ho visto il link e gli schemi elettrici, ma non e' cosi' "immediato" dagli schemi capire cosa modificare. Non e' chiaro se bisogna ricostruire tutta la rete che si vede o questa e' gia' presente e bisogna modificare qualcosa.
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ebbene si! non è chiaro.....
stò per contattare "chirio" per qualche consulenza...
appena fatto vi dò qualche dritta...
da quello che ho capito, la cosa migliore è partire dai piedini dell'integrato e costruire il circuito intorno, se guardiamo tra i vari schemi si nota che i pin 1, 2, 3, 14, 15, 16, vengono connessi ad un nuovo circuito... quindi quello che era connesso in origine si può eliminare..... indipendentemente da nome o posizione.....
io provo questa strada..... poi vi saprò dire, chi ha suggerimenti pratici sono bene accetti.....
saluti Roberto
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amministratore |
Inserito il - 10/01/2009 : 19:14:11 | Per Massimo Cellini che ne pensi di mettere il tutto nella " tecnica " ?? |
Se non autorizzato direttamente dal sito, non è possibile publicarlo su Tuttoslot.it Se invece qualcuno di voi fa l'articolo con foto proprie, sarà benvenuto nella nostra sezione tecnica |
CALUDO |
Inserito il - 10/01/2009 : 18:47:08 | negrini_roberto ha scritto:
tutti quelli aperti fin ora contengono quell'integrato, il fatto della caduta di tensione si può rimmediare alzando tramite potenziometro il valore iniziale della tensione... cioè se ti servono 12V e ne hai 11.3V, alzi fino ad ottenere 12V... è l vantaggio della regolazione, in più questo ha anche regolazione in corrente, per avere un alimnetatore con queste caratteristiche cè spendere diverse centinaia di euro..... ciao by
Roberto
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Mi fà piacere sapere che tutti quelli che hai aperto hanno l'integrato del'articolo.
Per quanto riguarda la tensione d'uscita non mi sento di avvalorare la tua teoria perchè uno stabilizzatore di tensione deve mantenere il più possibile la tensione costante all'aumentare dell'assorbimento.
Se regoli la tensione a 12,5V è vero che nel momento dello spunto la tensione scenderà a 12V, ma da metà rettilineo in poi diminuendo lo spunto ritornerà a 12,5V, cosa improponibile.
Vale comunque la pena di fare una prova per vedere fino a che range è possibile utilizzarli e probabilmente utilizzare quelli più potenti anche se si necessitano assorbimenti relativamente bassi, in modo da guadagnare in stabilità di erogazione in uscita. Se poi il costo è relativamente basso, usare il più potente non inciderà più di tanto.
Un saluto Claudio |
UDoKuoio |
Inserito il - 10/01/2009 : 18:45:19 Anche su baronerosso.net c'e' la spiegazione su come modificare la tenzione: http://www.baronerosso.net/Articolo8-page4.html
In ogni caso la "resistenza di carico" e' una cosa che ho bypassato sul mio alimentatore. pare non seva per il modello che ho usato.
@ negrini_roberto: ho visto il link e gli schemi elettrici, ma non e' cosi' "immediato" dagli schemi capire cosa modificare. Non e' chiaro se bisogna ricostruire tutta la rete che si vede o questa e' gia' presente e bisogna modificare qualcosa. |
CALUDO |
Inserito il - 10/01/2009 : 18:30:43 | pasquale ha scritto:
Possibile che tutto questo non lo sapevate??? Andate su www.baronerosso.net in sezione schemi elettrici che vi spiega tutto come fare anche per chi non è pratico di elettonica.
Per Massimo Cellini che ne pensi di mettere il tutto nella " tecnica " ??
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Quello che ho modificato l'ho fatto seguendo le indicazioni di Baronerosso.net, ma a differenza di questo progetto non ti permette di modificare le tensioni d'uscita, spiega solo che cavi eliminare e come fare per ottenere una maggiore corrente in uscita a 12V che altrimenti, se non c'è assorbimento sull'uscita a 5V darebbe pochi Ampere.
Un saluto Claudio |
pasquale |
Inserito il - 10/01/2009 : 18:18:27 Possibile che tutto questo non lo sapevate??? Andate su www.baronerosso.net in sezione schemi elettrici che vi spiega tutto come fare anche per chi non è pratico di elettonica.
Per Massimo Cellini che ne pensi di mettere il tutto nella " tecnica " ?? |
negrini_roberto |
Inserito il - 10/01/2009 : 12:17:33 tutti quelli aperti fin ora contengono quell'integrato, il fatto della caduta di tensione si può rimmediare alzando tramite potenziometro il valore iniziale della tensione... cioè se ti servono 12V e ne hai 11.3V, alzi fino ad ottenere 12V... è l vantaggio della regolazione, in più questo ha anche regolazione in corrente, per avere un alimnetatore con queste caratteristiche cè spendere diverse centinaia di euro.....
Sicuramente un ottimo e potente alimentatore. Il progetto originale, forte dei milioni di pezzi prodotti, si presenta ottimizzato, efficiente ed affidabile. In condizioni di prova si arriva facilmente a 20V e 20A pari a 400W, non adatti per servizio continuo, ma comodi per carichi di breve durata.
Il costo della realizzazione può ritenersi molto basso, specialmente se non si usano i potenziometri multigiro e il voltmetro digitale.
L'ATX modificato a 13,8V 20A è stato provato in collegamento ad apparati radio trasmittenti e il rumore di fondo è trascurabile. Buono il comportamento con assorbimenti impulsivi presentando la tipologia di switching una bassa impedenza in uscita.
La realizzazione è indicata per chi già è un esperto di elettronica e pratico di sistemi funzionanti con il 220V.
ciao by
Roberto |
CALUDO |
Inserito il - 10/01/2009 : 12:15:24 l'idea è buona e vale la pena perderci un po' di tempo per provare a vedere cosa salta fuori.
Il mio dubbio è se la tensione in uscita rimarrà costante anche con assorbimenti consistenti, difetto che presenta un alimentatore di questo tipo modificato per sfruttare l'uscita a 12V senza modifiche al circuito se non il collegamento di una resistenza di potenza di pochi ohm sull'uscita 5V per ottenere un'elevata corrente sull'uscita 12V.
In questo caso sembra che venga modificato il circuito senza avere la necessità di "seviziare" l'uscita a 5V.
Mettiamoci alla ricerca di un alimentatore che contenga l'integrato indicato nell'articolo e vediamo cosa succede.
Un saluto Claudio - SLOT_UP^ - Roncole Verdi (PR) |
Daytonaslotclub |
Inserito il - 10/01/2009 : 11:56:37 SEI UN GRANDE !!!!! Abbiamo finito di comprare alimentatori costosissimi, di questi ne ho parecchi e alimento così per singola corsia con pochissima spesa.
Facci sapere cosa compri, elenco pezzi e costo totale per la trasformazione.
GRAZIE
Pierluigi |
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