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 "Velocità all'alba" - 9^ Puntata

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
giacaleo Inserito il - 10/12/2008 : 09:43:14
Proseguo con la pubblicazione della 9^ puntata del mio romanzo "Velocità all'alba" che ricordo disponibile on-line sul sito : www.tizianacasanoeditore.it.

La storia si fa un pò ingarbugliata ma ......... a voi la lettura...


9^ PUNTATA



“Signor delegato, non ho parole per quello che ho visto oggi, ma trovo che i signori sono veramente molto qualificati e, secondo me, non mentono dicendo di essere quello che sono”, rispose l’anziano meccanico.

“Bene !”, aggiunse il delegato, “Abbiamo appurato che non mentite affatto sulla vostra competenza in fatto di automobili, ciò non toglie il fatto che quella macchina è davvero strana, debbo quindi far venire un esperto da Palermo per esaminarla ”, poi mise le mani in tasca e tirò fuori un paio di banconote.

“Ho capito che non siete così pericolosi, e ho deciso di permettervi di uscire dalla questura…… so che non avete soldi…”, e, porgendoci quelle banconote, ci disse:
“Con queste potrete prendere qualche cosa in un caffé , ma mi raccomando … alle sei del pomeriggio dovrete fare ritorno in camerata ”.

Io e Pierre ci guardammo negli occhi, accettai quei soldi ed uscimmo in strada.

Nella dimensione innaturale in cui ci trovavamo ci sembrò quasi normale curiosare in giro un po’ come dei turisti, del resto io nella mia città ci ero cresciuto ma negli anni sessanta e settanta, e le differenze con quella Trapani che conoscevo erano davvero notevoli.

Intanto, oltre alle differenze architettoniche legate al fatto che Trapani avesse subito parecchi danni durante il secondo conflitto mondiale, con conseguenti notevoli trasformazioni, notai che le strade erano tutto un pullulare di gente che si affannava in giro fra negozietti e carretti di frutta e verdura; sebbene girasse qualche auto qua e là, il mezzo di locomozione preferito dai trapanesi sembrava quello del tram su rotaia.

Ma un’immagine mi riaffiorò nella mia mente: era come un affresco che ritornava sulla scia del ricordo.

Al passaggio di un venditore ambulante, attratto dal suo richiamo somigliante ad un canto, vidi tanta gente sporgersi dai balconi facendo acquisti per mezzo di un paniere legato ad una corda. Tirava su la frutta e gli ortaggi e poi lo rimandava giù col denaro: era una scena a cui non assistevo da anni.

Quando ero molto piccolo, nei silenziosi pomeriggi assolati d’estate, venivo sempre attratto dal vocio, che gradatamente si trasformava in una cantilena, dei “siniari” che “abbanniavano” la vendita dei loro prodotti della terra.

Fui sopraffatto dalla nostalgia !

Ormai lontani dalla questura, riferendomi al delegato Virgilio e al questore, dissi a Pierre: “Immagini cosa succederebbe se raccontassimo loro cosa accadrà fra pochi anni all’Italia e a tutta l’Europa intera ? ….. Per poi senza contare di come sarebbero sconvolti nell’apprendere della fine ingloriosa che farà il loro idolo del momento ?”.

“Chi ?”, mi replicò Pierre.

“Mussolini, naturalmente !” .
“Io penso che sia molto pericoloso parlare di queste cose !”, mi replicò Pierre, “Penso invece che sia molto più importante capire come siamo arrivati qui e cosa dovremmo fare per tornare indietro”.



Il mio pensiero andò allora a Cinzia: ero davvero sfortunato ! Avevo forse conosciuto la donna della mia vita…… e in un attimo tutto era scomparso …… come se tutto non fosse mai esistito.

Gavetta, campionati, titolo mondiale…… avrei fatto bene a seguire il consiglio di George, il mio procuratore, …. non sarei dovuto tornare nella mia città; ma il destino era stato veramente crudele con me e Pierre, ci stava mettendo alla prova nel più spettacolare dei modi .

“Perché non andiamo a trovare quel signore che, a quanto pare, dovrebbe essere tuo nonno ? Visto che, come ci ha detto quel signore su quella vecchia Alfa, ha l’officina qui vicino al centro ?”.

“Sarebbe un’ idea…… sai che non ci avevo minimamente pensato ?”, gli replicai: “Sarebbe interessante conoscere quello che un giorno sarà mio nonno !”

Ciò detto ci incamminammo per la via Spalti, su lato est della Villa Margherita, polmone verde della città. Questa era stata fortemente voluta al centro della città da un filantropo del secolo scorso, e pian piano era entrata nel cuore dei trapanesi.

La domenica mattina i genitori, almeno quelli che non lavoravano, portavano i propri figli alla cosiddetta “Villa” per trascorrere una serena mattinata tra giochi, immersi nel verde dei giardini pubblici. C’erano i fotografi ambulanti che svolgevano il loro lavoro tra i bambini festanti, e una fotografia alla “Villa” rappresentava per alcuni, probabilmente, l’unica possibilità di avere qualche foto dei propri figli; ricordo che persino negli anni sessanta, le macchine fotografiche non erano così diffuse come oggi.

Camminando verso sud, sul marciapiedi, scorgevo qua e là gruppi di famiglie, in abiti d’epoca, tra la rigogliosa vegetazione, che si rilassavano.

Finalmente arrivammo in via Spalti e domandammo un po’ in giro: “Scusate….”, chiesi ad un negoziante di frutta, “Saprebbe dirmi dove ha l’officina il signor Sandro Lazzari ?”.

Il negoziante mi scrutò con curiosità :”Ma lo sa che lei gli somiglia molto !” , “Non sarà per caso quel suo cugino che è emigrato a Milano dieci anni fa ?”.
Per toglierlo dall’imbarazzo gli risposi di sì e lui mi indicò un portone aperto cinquanta metri più avanti.

Nei pressi dell’officina, davanti al suo ingresso, c’erano depositate una quantità notevole di inferriate in ferro, ancora grezze, ed alcuni cancelli già rifiniti e pronti da verniciare.
Ci introducemmo all’interno dell’officina e tra la scarsa luce ci venne incontro un signore piccolino di statura , con la faccia sporca di fuliggine:
“Prego, lor signori desiderano qualcosa ?”, chiese pulendosi le mani con uno straccio.
“Vorrei parlare con il signor Lazzari”, gli risposi.

“Mi dispiace, oggi il signor Lazzari non c’è, è dovuto andare a scuola di suo figlio perché, a quanto pare, ha combinato qualche fesseria ….. lo ha mandato a chiamare il direttore… sapete ….. il figlio del signor Lazzari è un bambino piuttosto vivace !” .

L’operaio di mio nonno, almeno da quanto avevo intuito, stava parlando di mio padre !
Avevo saputo da mia madre che papà, quando era piccolo, a scuola, ne combinava di tutti i colori, ed ora ne avevo le prove.
“Mi dica …. Sa quando torna ?”, gli chiesi.

“Mah, in genere quando va a scuola per suo figlio, ritorna verso mezzogiorno…… Vi consiglio di tornare per quell’ora ” .

Salutammo, ed uscendo dall’officina, Pierre mi chiese : “Visto che l’incontro è andato in fumo, che ne diresti di prendere un caffé in un bar ?”.

Annuì, e ci avviammo a piedi verso il centro storico della città. Le strade e stradine erano invase da un miscuglio di odori di cucina, amplificata dalla mancanza di traffico veicolare, e la gente sembrava molto indaffarata nel proprio tran-tran quotidiano.

Arrivammo in centro, attraverso l’elegante via Garibaldi. Eravamo nel salotto buono della città, e noi vi passeggiavamo, nella totale indifferenza della gente: questo grazie agli abiti che il delegato di polizia ci aveva procurato.

Entrammo in un locale, che non era un bar vero e proprio, ma un miscuglio tra una trattoria, un bar e una bettola di terz’ordine. Chiesi:
“E’ possibile avere due espressi ?”.

A quella richiesta il gestore, con tono di meraviglia mi replicò:
“I signori sono forse forestieri ! Cosa intendono per espressi ?”.

“Due caffé, volevo dire !”, gli risposi.

Pierre intanto osservava il locale, e notavo nel suo sguardo quanto fosse divertito.

“Cosa ti aspettavi da una città della Sicilia degli anni trenta ? Un bar come quelli di piazza Duomo a Milano ?”, gli dissi ad un orecchio.

E mentre ci porgevano i due caffé, Pierre mi disse:
“Vuoi vedere che siamo stati sbalzati in questo tempo per aprire un bar ? …. Con le idee che abbiamo potremmo fare un sacco di soldi !”, con tono scherzoso e divertito.

“Ma và, bevi il caffé, e andiamo via !”, gli replicai, “Non vorrai fare tardi …… vedi che alle sei del pomeriggio dobbiamo rientrare”.

Bevuto il caffé, uscimmo dal locale, non prima di aver pagato con quelle strane banconote dateci dal delegato Virgilio. Sulla strada del ritorno, Pierre mi chiese: “Ma non dovevamo ripassare dall’officina di tuo nonno ?”.

“Ci andremo domani, ormai è troppo tardi !”, gli replicai: entrammo quindi in un forno e comprammo delle focacce, sostitutive del pranzo, che divorammo tornando appunto in questura.

Ci accolse il piantone:
“Com’è ….., vi è piaciuta la città ?”.

“Certamente….. ci è piaciuta molto !”, gli risposi, “Non avevo visto mai tanta gente camminare a piedi…..sembrava di stare in un film di Rossellini, certo non come il posto da cui veniamo noi !”.

“Certo Voi venite dal continente ! …….. Là camminano tutti in macchina, suppongo !”, mi disse il poliziotto, facendomi una risatina. Poi aggiunse: “Vi aspetta il delegato capo nel suo ufficio , ora !”.

Divertito dalla sua affermazione precedente, entrammo nell’ufficio del delegato capo.

“Signori ho ricevuto ordini dal mio capo ! Lei signor Lazzari mi aveva detto di essere in possesso di prove per dimostrare di essere colui che dichiara ”, mi chiese a bruciapelo.

“Béh, io sarei pure disposto a darle questa prova: ma che succederebbe se lei valutasse questa mia prova a nostro favore e, raccontandole la nostra storia, io riuscissi a convincerla ?”, gli chiesi.

Il delegato Virgilio mi fissò, fece una pausa e mi rispose con tono amichevole: “Io sono stato abituato al fatto che una prova è una prova, e, se è circostanziata, sono sicuro che potrei anche ascoltare la vostra storia !”.

“Allora prenda nota !” , e mentre il signor Virgilio prendeva carta e penna, mi sedetti e gli dissi:

“Io posso darle le precise generalità di due suoi concittadini trapanesi che, essendo minorenni, non dovrebbero avere documenti e quindi impossibile per me averli conosciuti prima …….. di essere arrivato in città !”.

“Sono d’accordo con lei: mi dica pure…..”, fece il Virgilio.

“Allora ……. Sono Lazzari Paolo, nato a Trapani il 22 dicembre 1927 e residente in Trapani in Largo San Francesco di Paola, e Catalano Enza, nata a Trapani il 26 novembre del 1930 e residente in Trapani, in Viale Regina Elena….. anche se non conosco il numero civico dei due indirizzi”, dissi lui con tono deciso.

“E chi sarebbero questi due bambini ?”, fece ancora il delegato.

“Le risponderò solo dopo che voi vi sarete accertati che ciò che dico risponde al vero !”, e gli porsi la mano per una stretta di mano che suggellasse il patto.

“Forse lei non lo sa ma la stretta di mano è stata abolita da tempo !”, mi disse sorpreso, ma, facendo un sorriso, allungò la sua mano e me la strinse.

Poi mi chiese:
“Che ne direste se lei e il suo amico mi accompagnaste a fare questo riconoscimento?”.

“Va bene…..”, gli risposi, “ma la presenza del mio amico francese direi che è superflua….”.

“Allora ……. Domani mattina alle nove faremo questa cosa….. mi raccomando di non fare tardi…. l’aspetto puntuale davanti al mio ufficio !”.

Ciò detto io e Pierre facemmo le scale per raggiungere il primo piano e distenderci sulle brande in fondo alla camerata, dove intanto si erano sistemati gli altri agenti per trascorrere la nottata.

Mi distesi sulla branda e Pierre, che fino a quel momento era stato nel silenzio più assoluto mi chiese:
“Elio cosa vorresti concludere dandogli la prova di conoscere i tuoi genitori ?”.

“Caro Pierre, questo Virgilio mi sembra piuttosto sveglio, e penso che, se riesco a convincerlo, potrebbe accettare la nostra storia ”.

Pierre mi replicò ancora:
“E se poi convinto da noi volesse conoscere il futuro ……. Non pensi che sia molto pericoloso ?”.

“Vedremo !”, gli risposi.

Mentre io e Pierre parlottavamo, un paio di agenti che pernottavano con noi nella camerata, si avvicinarono a noi con fare curioso e, con tono di sfottò, uno di loro ci chiese:
“Siete voi quelli venuti dal futuro ?” , “Dalla macchina che c’è qua sotto vedo che non vola…… ha le ruote !”, e scoppiarono in una sonora risata.

L’altro aggiunse:
“E poi l’Alfa di Nuvolari del vostro carro di carnevale ne farebbe polpette !!!” , “Lo sapete che il mese scorso Nuvolari, con l’Alfa, alla presenza del Duce ha stabilito il nuovo record di velocità su strada, toccando quasi i 322 chilometri orari ?”.

Gli risposi di si, ma aggiunsi: “Però lo ha fatto con un Alfa con due motori, accoppiati con una trasmissione costruita apposta per questa macchina !! “.

Rimasero di sasso:
“E Voi come sapete questa notizia ? Visto che non ne hanno parlato neanche i giornali …. e noi l’abbiamo saputo solo tramite un collega di Roma che è stato di passaggio a Trapani la settimana scorsa !”.

Pierre mi guardò soddisfatto parlandomi pianissimo:
“Vedi come hanno finito di ridere !”.

“Va bene, questa l’avete indovinata … “, continuarono loro: “Sapete dirmi per esempio chi vincerà i prossimi mondiali di calcio ?”.

Feci mente locale cercando di ricordare gli anni dei tre titoli mondiali della nazionale italiana e ricordai che prima dei mondiali vinti nel 1982, ce ne erano stati due vinti dalla nazionale nel 1934 e nel 1938 e risposi loro :
“Nei Mondiali di Francia del 1938 vincerà ancora l’Italia ”.

Rimasero ancora di sasso:
“E Voi come fate a sapere che i prossimi mondiali saranno in Francia ….. visto che a tre anni dal prossimo mondiale ancora non si conosce la sede ?”.


Allargai le braccia:
“Ho buttato ad indovinare…. comunque non posso assolutamente dimostrare che sia vero, ma ….. tra qualche anno ve ne ricorderete !”.

I due si allontanarono parlottando tra di loro, commentando le risposte alle loro domande, comunque non molto soddisfatti del colloquio appena avuto.
Pierre aggiunse:
“Ma come hai fatto a ricordarti di quelle cose? Io non avrei assolutamente saputo rispondere alle loro domande !!”.

“Beh, sai, …. leggere qualche libro di tanto in tanto non fa poi così male !”, dissi lui con tono sarcastico, visto che le letture preferite di Pierre erano solo i giornali scandalistici dal contenuto direi piuttosto “leggero”.

Mentre Pierre ed io ci preparavamo a trascorrere la seconda nottata gli dissi: “Domani mattina andrò con il delegato Virgilio a fare questo sopralluogo…… se si convince, potrebbe forse essere più disponibile nei nostri confronti, e, a questo punto, potrei anche chiedergli di restituirci la macchina e andare via…… oppure potrebbe trattenerci ancora per conoscere quelle notizie scottanti che solo noi sappiamo….. tu cosa pensi di fare ?”.

Pierre, prese allora le tute ignifughe dall’armadietto, le poggiò ai piedi del letto e mi disse:
“Io ti aspetto qui in questura, e, se le cose si mettono male, al primo momento di tranquillità ci vestiamo, saltiamo in macchina e ce la filiamo……. poi decideremo che fare e dove andare !”.

Gli feci un cenno di conferma, e mi spogliai per andare a dormire, quando Pierre aggiunse:
“Secondo te come reagirebbero se conoscessero gli avvenimenti dei prossimi dieci anni ?”.

“Sono convinto che ci prenderebbero per pazzi, senza credere a nulla di quanto noi sappiamo !”, gli risposi.
“E se poi ci credessero ?”, mi replicò.
“Dovrebbero dare molte spiegazioni ai loro superiori; ma in ogni caso io credo sia meglio dire il meno possibile !”.

Detto ciò ci addormentammo confidando nel fatto che il giorno dopo, finalmente, nel bene o nel male, avremmo dato una svolta definitiva alla nostra vicenda.


....... a sabato prossimo...... ciao da Giacaleo.
3   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
salvoabarth Inserito il - 10/12/2008 : 21:29:18
okkkkkkkkkkkk
Vigenslot Inserito il - 10/12/2008 : 16:52:11
Sta incominciando ad essere interessante........mi sa che non vedo l'ora che arrivi sabato!!

Ciao Leo
Jean Inserito il - 10/12/2008 : 11:12:14
A Sabato ,grazie. Jean

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