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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
mussovolante Inserito il - 16/01/2008 : 17:16:55
Qui di seguito una gustosa ricetta.



Gato ala Visentina – Gatto alla Vicentina

Antichissima ricetta vicentina, in uso soprattutto per la cronica miseria e fame delle classi più povere. È un piatto che si mangiava non solo nel vicentino, ma anche nel veronese e in buona parte del Veneto.


Per la nostra morale e con la pansa piena tale ricetta non è più accettata; e viene riproposta solo come aneddoto, almeno cosi spero.


Se gavi deciso de farlo in tecia, ocore prima de tute che serche' de vedare
qualo ch'el ze' quelo pi' in carne, sperando de intivarghene uni che nol gai
superà i do ani de età e che la so parona la ve gabia fato on dispeto tempo
indrio.
Na bona matina tolì su el s-ciopo e ve' fora bonora, disendo in casa
ca ve ciapare on bigolo de aria fina. Mejo de tuto saria ch’el di prima avesse fato na bela nevegà da quela che resta par tera quindase dì.
Apena ca ociè el gato in parola fe finta de gnan vedarlo; scondive de drio on canton, carghè el s-ciopo e fe quelo che gavi da fare. Portevelo casa rento la sporta de la spesa, par strada saludè tuti e a chi che ve domanda cossa ca gh’in fe' del s-ciopo, disighe ca si na' a trarghe a on pantegan.
Na volta riva' casa sare' ben el cancelo, ne' in te l'orto e pichè su s'on palo el gato, verzighela pansa cofa' on conejo e tireghe fora tute le buele teghendo da parte el figà. Tajeghe via la testa e deghela al can.
Scavè desso na busa ne la neve, metive rento el gato e po coersila da novo. Ve' in casa, metì in giassara el figà del gato in na scudela e ve' in seciaro a lavarve le man fa Ponsio Pilatoe po da l'osto a bevarve un goto.
Al sabo ve confessarve e la domenega a tore la Comunion!
Lasse' el gato soto la neve par oto giorni, stasendo sempre tentich'el sia ben coerto e ch'el can resta ligà a caena.
Dodase ore prima de metarlo su in tecia tirelo fora da la busa e ch'ol ze' deventa' tenaro, pelelo e lavelo puito, lassandolo po' taca' a sgiossarse. Felo a tochiti e metili in ona piana co na siola, na carota, na gamba de seino, on spigolo o do de ajo, el tuto trità, treghe rento anca do foje de doraro qualche gran de pevare e quatro-sinque de denevre, on spisigon de droghe e quanto sale ch’el basta. Neghelo de vin bianco pitosto seco e desso metilo in te la moscarola in caneva a marinarse par tuta la note. La matina scole' i tochi de carne dal vin, sugheli puito e feli rosolare in onantian co'n poco de ojo. Co' i ga' ciapa' a colore caveli via da l'onto e vode' fora quelo che ze resta', peste' fina na siola, on pugneto de parsimolo e on spigolo de ajo, po meti' tuto ne l'antian co' na s-cianta de buro e ojo zontandoghe dele fojete de salvia e on rameto derosmarin. Lasse' sfritegare e po meti' rento i tochi de gato. Dopo diese minutibuteghe insima anca quatro-sinque pomodori pela' pena verti, o se no on poca
de conserva. Missie' col guciaro de legno, zonteghe on biciere de vin bianco e uno de rosso. Metighe su el coercio e fe' cusinare par on'ora e mesa do', bagnando co del brodo se se suga massa. A la fine unighe el fi**' trita', meti' i tochi de gato col so pocieto sol piato e porteli in tola compagnandoli co' lapolenta calda. Disighe ch'el ze conejo nostran, sleva' a erba e farinasso e vedari' che rassa de figuron che fari'. Co' i ga ben magna' e bevu', servighe, insieme co la graspeta, la novita'.....

Fonte: Questa ricetta e' stata tratta da `La Cucina Vicentina' di Amedeo Sandri e Maurizio Fallopi,


Per gli italiani ecco una traduzione in tale lingua

Gatto alla vicentina
Un buon mattino prendete il fucile e andate fuori presto, dicendo a casa che andate a prendere un poco d'aria. Meglio sarebbe che il giorno prima ci avesse fatto una bella nevicata, di quelle che rimangono per terra per quindici giorni.
Appena vedete il gatto in questione, fatte finta di non vederlo; nascondetevi dietro a un angolo, caricate il fucile, e fatte quel che dovete fare. Portatevelo a casa dentro la borsa della spesa; per strada salutate tutti, e a chi vi domanda cosa fatte col fucile, ditegli che andate a tirare a un topo.
Una volta arrivato a casa, chiudete bene il cancello, andate nell'orto e appendete il gatto su di un palo. Apriteli la pancia come si fa a un coniglio, e tirategli fuori tutte le budella, tenendo da parte il fegato. Tagliategli via la testa e datela al cane.
Scavate adesso una buca nella neve, mettetevi dentro il gatto e poi copritela di nuovo. Andate in casa, mettete nel frigo il fegato del gatto in una scodella, e andate in gabinetto a lavarvi le mani come Ponzio Pilato; e poi in osteria a beverci un bicchiere. Nel sabato andate a confessarvi, e domenica andate a prendere la Communione!
Lasciate il gatto sotto la neve per otto giorni, stando sempre attento che sia ben coperto e che il cane resti legato alla catena. Dodici ore prima di metterlo in padella, tiratelo fuori dalla buca; e, quando sará tenero, pelatelo e lavatelo bene, lasciandolo un poco appeso a sgocciolare.
Fatelo in pezzetti e metteteli in una padella con una cipolla, una carota, una gamba di sedano, uno spigolo o due di aglio, tutto tritato. Tirategli dentro anche due foglie di alloro, qualche grano di pepe e quattro-cinque di ginepro, un pizzico di spezie e quanto sale che basta. Annegatelo nell’ vino bianco piuttosto secco, e poi mettetelo in una moscarola in cantina a marinarsi per tutta la notte.
Nel mattino scolate i pezzi di carne dal vino, asciugateli bene, e fateli rosolare in un tegame con un poco d'olio. Quando avranno preso colore, tirateli fuori dal unto e vuotate fuori quel che resta. Pestate finamente una cipolla, un pugnetto di prezzemolo e un spigolo d'aglio, poi mettete tutto nel tegame con un poco di burro e olio, aggiungendovi delle foglioline di salvia e un rametto di rosmarino. Lasciate sofriggere e poi mettetevi dentro i pezzi del gatto.
Dopo dieci minuti buttategli sopra anche quattro-cinque pomodori pelati appena aperti, oppure un poco di conserva. Mescolate con il cucciaio di legno, e aggiungetevi un bicchiere di vino bianco e uno di rosso. Metteteci sopra il coperchio e fate cucinare per un ora e mezza o due, bagnando con del brodo se si asciuga troppo.
Alla fine, uniteci il fegato tritato. Mettete i pezzi di gatto nel piatto, con il suo sugo, e portateli a tavola accompagnatoli con polenta calda. Ditegli che é coniglio nostrano, allevato a erba e farinaccio, e vedrai che razza di figura che ci farai. Quando avranno ben mangiato e bevuto, servitegli, assieme col grappino, la novità.....


leggenda
Questo epiteto è legato ad una leggenda che lega vicentini e veneziani. Si narra infatti che un tempo i veneziani cedettero in prestito dei felini per aiutare i vicentini ad affrontare il problema dei topi in città. I gatti però non tornarono mai a Venezia, perciò i veneziani chiamarono i vicentini Magnagati pensando che i gatti fossero stati mangiati a causa della diffusa fame e povertà della città.

Buon appetito.


20   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
n/a Inserito il - 19/01/2008 : 11:41:07
caro renatone il mio tigro ha solo tre anni e poi guardo la sua dieta
visto che ha perso i gingilli.sai ho paura che ingrassi dopo l'operazione ,cosi' il veterinario mi ha consigliato un dieta per i primi tempi ciao a presto
minilepre Inserito il - 19/01/2008 : 00:43:12
Il gatto ha le costole tonde e il sapore della carne è leggermente più dolciastra di quella del coniglio.
Louboyle Inserito il - 18/01/2008 : 00:40:15
Soluzione A: prendiamo una lepre, la apriamo e controlliamo
Soluzione B: prendiamo un gatto, lo apriamo e controlliamo
Soluzione C: prendiamo Slotzilla, non lo apriamo ma lo preghiamo di informarsi presso i suoi gatti...
Ciao da Louboyle
paoslot52 Inserito il - 17/01/2008 : 22:15:19
Mi butto, o la va o la spacca.....le costole piatte dovrebbe averle il coniglio e le tonde dovrebbero essere del gatto.........giusto?
Renatone Inserito il - 17/01/2008 : 19:19:52
Se volete sapere la differenza tra le costole del gatto e del coniglio leggetevi Papillon, c'è un punto in cui la cosa viene spiegata durante un pranzo dove partecipa un veterinario invitato dal direttore della prigione ed in cui gli invitati mangiano un gatto credendo che fosse coniglio, finchè il veterinario commenta il pasto davanti agli altri commensali allibiti dicendo: buono questo gatto..... ecc. ecc., però non ricordo quale dei due ha le costole piatte e quale le ha tonde.
Louboyle Inserito il - 17/01/2008 : 18:56:25
No, guarda che le ossa sono differenti... uno ha le costole piatte e l'altro no... ma quale dei due?
mtechnic Inserito il - 17/01/2008 : 16:05:16
Citazione:
Messaggio inserito da mussovolante

Per i non vicentini, aggiungo anche questo.

Nelle macellerie a vicenza il coniglio viene venduto logicamente scuoiato, ma sempre con la testa. Per i non esperti di anatomia, è il modo di differenziare gatto dal coniglio nel modo più semplice. Quindi se acquistate il coniglio senza testa diffidate



E al ristorante meglio ordinare baccalà
mussovolante Inserito il - 17/01/2008 : 14:31:16
Per i non vicentini, aggiungo anche questo.

Nelle macellerie a vicenza il coniglio viene venduto logicamente scuoiato, ma sempre con la testa. Per i non esperti di anatomia, è il modo di differenziare gatto dal coniglio nel modo più semplice. Quindi se acquistate il coniglio senza testa diffidate
Louboyle Inserito il - 17/01/2008 : 11:44:44
Eppure il gatto sono sicuro di averlo assaggiato... ai tempi del militare c'erano due gatti in caserma. Un giorno sono spariti e la sera i cuochi hanno proposto, per la prima e unica volta, lepre in salmì...
mussovolante Inserito il - 17/01/2008 : 09:07:16
Ciao a tutti, urca non pensavo che qualcuno mi prendesse sul serio,

In effetti la ricetta è stata scritta, ma credo e spero che sia una goliardata o comunque si riferiva ai tempi bui delle guerre, dove per fame mi sa che non solo a Vicenza qualcuna avesse mangiato gatti.

Che succeda adesso, mi auguro di no.

poi per descrivere i gatti di famiglia, in stretto ordine di aggregazione:

Pallina, gatta nera snella (2 kg 1/2) cacciatrice spietata, sta sia in casa che fuori e se è ancora viva lo deve al colore della sua pelliccia. E' arrivata in famiglia chissa da dove età presunta 14 anni.

Luna protata a casa dall' ENPA il 14 agosto di 8 anni fa, 8 kg di gatto (un KG per anno) classica pelliccia grigia con collare e sottopancia bianco.

Maruffa da noi da maggio scorso ha appena compiuto un anno pesa 3 kg 1/2 ed è di razza Maine Coon, tigrata (è quella che si vede nelle foto della mia pista) Non esce di casa per scelta nostra (un capitale di gatto)

slotmaniac Inserito il - 17/01/2008 : 08:44:44
fa un po' impressione sto pescegatto.
minilepre Inserito il - 16/01/2008 : 23:08:28
Ho sentito che a Vicenza avete creato questa specie per non perdere le tradizioni..... il famoso pescegatto.



Immagine:

28,58 KB
Renatone Inserito il - 16/01/2008 : 22:47:15
Caro Subaru il tuo Tigro è un po' piccolino rispetto al gatto che di mia moglie aveva in casa prima che la sposassi e che ad oggi è ancora con noi. Basti pensare che tale gatto si chiamerebbe Matisse ma, vista la sua mole (ben 8 KG di gatto ed aggiungerei pure un po' str...), è sempre stato chiamato Micione o anche Micionte (un incrocio tra un gatto ed un bisonte).
Molti conosceranno il gattopardo, beh noi abbiamo il GATTOLARDO!
Scherzi a parte non torcerei un baffo ne ai nostri gatti (5), ne ai nostri cani (2), ne ad altri animali.
n/a Inserito il - 16/01/2008 : 21:14:27
questo se gatto triestin e se un prova a magnarlo lui te magna vedi logo
dimenticavo tigro pesa 4 kg
Mirko Inserito il - 16/01/2008 : 19:16:37
waw... quasi quasi anke se so siciliano provo a prepararlo con il gatto della mia vicina...
vado a metterlo suul' etna per 1 settimana e poi torno a riprenderlo...
scherzi a parte...
assurdo che su un libro di cucina scrivono cose simili...
anche se pensandoci bene in cina si fa eh....
magari qualche buon ristorante cinese apprezzerà il consiglio
slotmaniac Inserito il - 16/01/2008 : 18:52:43
sono stato fidanzato con una ragazza vicentina e la mamma diceva che non era proprio una leggenda quella dei magnagati...
minilepre Inserito il - 16/01/2008 : 18:37:41
A un certo utente di nome Gattino non gli consiglierei di andare a Vicenza!!
mussovolante Inserito il - 16/01/2008 : 18:35:20
Caro Doc, ti assicuro che personalmente adoro i gatti e gli animali in genere.

la ricetta è una ricetta della tradizione popolare, e ben lo si capisce.

La ho riportata papale papale citando la fonte e con autoiroinia, e credo che solo una mente MALATA si metta a metterla in pratica.



Renatone Inserito il - 16/01/2008 : 18:34:03
Adorato mussovolante, la ricetta mi appare assai gustosa e me la rileggerò sicuramente per la preparazione del prossimo coniglio.
Per tua informazione sappi che sono un ottimo cuoco e che di gatti in casa io ne ho cinque.
Quasi quasi.... (uno per ogni gatto).
Naturalmente saresti il primo ad essere invitato.....

P.S.: mia moglie, che è una "gattara" più che convinta e che è capitata accanto a me mentre leggevo la ricetta, dice che se ci provo mi strappa le p..lle e mi ci fa gli orecchini.

Thannauser Inserito il - 16/01/2008 : 18:03:20
col gatto non la farò mai, ma il prossimo coniglio so già come lo preparo

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