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 un saluto ad uno degli ultimi veri miti

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
GTB Inserito il - 28/10/2013 : 11:43:17
Scusatemi ma non ho saputo resistere: se ne è andato pure Lou Reed.
Ho avuto la fortuna di vederlo ad ascoltarlo dal vivo.... circa tre ore di concerto che considero il più bello ed entusiasmante che io abbia mai vissuto...proprio qua... dalle nostre parti...in piazza .....parecchi anni addietro.
Non ero mai riuscito a vederlo dal vivo da ragazzo...a quell'epoca visti i casini che accadevano ai concerti molti artisti non venivano in Italia....per cui ne leggevi su Ciao 2001 o su RollingStone... se lo trovavi...e ricordo anche l'attesa davanti ad un famoso negozio di dischi per acquistare una copia di Berlin appena scaricata dal furgoncino che portava le novità...
Un altro pezzetto di un periodo epico, sotto tutti i punti di vista, che scompare... e che temo non avrà repliche...non vedo in giro nè teste, nè cultura sufficiente perchè ciò avvenga....
GTB
12   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
GTB Inserito il - 31/10/2013 : 15:39:18
Non oso pensare quali chicche conservi nella tua discoteca.......e magari chissà che registrazioni... bhè ora capisco anche alcune cose.....c'è sempre ... come dire....un errore di parallasse tra chi la musica la fa e chi (purtroppo) l'ascolta solo......sì penso proprio che la tua fortuna sia che stai troppo lontano.... se no temo che ti avrei rotto le scatole ogni tanto per parlare di questi argomenti e per "rubarti" qualche ascolto...
GTB
slotzilla Inserito il - 30/10/2013 : 19:23:00
Non credo abbiamo vissuto realtà molto diverse,un pochino magari si perchè io più vecchietto di qualche anno ho fatto in tempo a vivere il famoso '68 negli scioperi,risse musica e quant'altro,ma musicalmente Joy division,Siouxie & co. sono arrivati già qualche anno dopo la mia era musicale.
Ho visto dal vivo più volte Area,Banco e se ci credi 4 volte i Van der Graaf,con cui ho chiaccherato molto con Peter Hammil che nel 73 incise un disco facendo suonare il mio grande amico chitarrista Piero Messina con il quale ho duettato qualche volta con i miei bassi.
E' vero che le vendite non sono metro di giudizio,anzi,però il mio quesito rimane: "può essere un mito uno che tutti dicono di conoscere perfettamente ed apprezzare da sempre quando sono più che convinto che ne conoscono si e no due strofe di un brano?".
Tutto qua,perchè leggo elogi qua e la,su siti,facebook ecc. ecc. di più o meno coetanei in quantità tale da chiedermi dove erano tutti costoro quando c'era da correre a comprare il disco appena uscito,anche perchè all'epoca non esistevano ne MTV,ne radio private o pubbliche "rock oriented" , a parte mamma rai (minuscolo) che trasmetteva 20 o 30 minuti al giorno di rock dell'epoca badando bene di selezionarlo tramite apposite commissioni di bigotti/perbenisti e finti educatori/moralisti.
Tutto il resto è storia..........o noia come diceva la buon anima del califfo???
GTB Inserito il - 30/10/2013 : 12:54:08
Patty Smith l'ho risentita quest'estate...forse è meglio adesso che non allora.....in vero non credo che le vendite siano un metro di giudizio .... anzi nella mia ottica tanto più vendi tanto più rischi di avere contenuti banali....I Doors erano un caso a parte..incarnavano la ribellione al sistema....e qualche volta oggi mi sorge il dubbio che forse non sarebbero così noti se non ci fosse stato Apocalypse Now....più che un mito erano un simbolo....Però evidentemente abbiamo vissuto due realtà giovanili molto differenti... ricordo che al liceo ascoltavamo praticamente tutti, tanto per citare solo i più noti, Reed, Bowie, la Paffgen ( quel poco che riuscivamo a trovare), certamente i Doors, ma anche e tanto i Van der Graaf Generator....poi molti di noi sono rimasti conquistati da Public Image, Siouxie, e poi Joy Division ecc.......In italia in fin dei conti gli Area, il Banco... e mi piaceva da matti Pollution di Battiato ...... Forse Marco la pensiomo differentemente su di un punto: sulla necessità, o meglio opportunità di conoscere come, dove ed in quale contesto si è creato e formato un artista....perchè forse se non ci fosse stato quel contesto probabilmente non sarebbe mai "nato"...probabilmente sarai andato alla Biennale ..... bhe rivedere ciò che accadeva nel 1972 in GB e ricordare quanta parte ebbe il tour di Bowie negli accadimenti di quell'anno ... bhè....offre una bella idea di cosa poteva muovere ( o non muovere ) un artista.....ma questo ha un senso solo se lo contestualizzi....oggi non credo proprio possano più accadere certe cose......ma solo perchè siamo distratti.......In quanti si sono accorti della denuncia contenuta nel libro Tefteri di Capossela ? .... in altri tempi sarebbe stata la base di un vero e proprio movimento......
Quanto ai testi in inglese hai perfettamente ragione....avevo una vista privilegiata con "l'americana" che mi aiutava....... ahahahaha
.... mi sa che ci potremmo fare ottimi ascolti e lunghe chiacchierate davanti ad un Technics .............e magari con un bicchierino in mano ahahahahahahaha
Jiji Inserito il - 29/10/2013 : 17:09:19
E' molto simile a quella di slotzilla, ma c'è anche dell'altro, che a molti darebbe fastidio. Tuttavia, non la dico, perché se lo faccio vengo bandito dal foro e un giorno succederà, ma non è ancora il momento.
Buona serata, comunque!
slotzilla Inserito il - 29/10/2013 : 16:41:38
E' un problema che da sempre esiste nella nostra (chiamiamola) cultura musicale,cioè ascoltare le note e basta,ascoltare note e parole,amare un artista istintivamente per l'una o per l'altra o per tutte e due le cose.
Succede anche con gli Italiani,ma in quel caso chiunque può accedere ai testi ed i significati degli stessi,sempre che gli interessi.
Per inglesi ed americani il discorso si complica due volte,in primis per le traduzioni e successivamente perchè nei testi si fa largo utilizzo di metafore a volte incomprensibili anche per qualsiasi interpretatore senza l'ausilio degli artisti stessi.
Ci sono artisti come Reed,Bowie,George Michael,solo per citarne alcuni, che da noi vendono a priori ad un pubblico in cui una sessualità non comune più o meno dichiarata,è già da sola fonte di interesse ed attrazione ed assai spesso collezionismo.Ma ce ne sono altri come Freddie Mercury in cui nessuno a mio parere si è mai posto il problema di chi o cosa fosse lui con quella meravigliosa voce che interpretatava tantissime canzoni che possiamo oggettivamente definire capolavori assoluti della musica rock.
Di Reed,tutti giovani e vecchi conoscono una,forse due,al massimo tre canzoni,punto!!! Tutto qui.
Chi me lo dice? Il mio lavoro,il contatto quotidiano con appassionati, conoscitori e spesso collezionisti di musica,e questo mi lascia perplesso.
Cito un altro mito del "giro" di Reed:Patty Smith,ma chi ca...o conosce cosa ha fatto in vita sua,a parte gli articoli sulle sue poesie? Un'altra che ha venduto 100 copie delle sue nenie (perchè musicalmente questo erano) in tutta Italia,e di cui l'unica canzone famosa che forse la gente ricorda "because the night" è stata scritta da Springsteen.
Ma non volevo entrare in dedali infiniti, volevo solo sintetizzare che conoscere e apprezzare o no artisti che fanno parte della storia come Reed può essere semplicemente un riflesso,od un istinto,nel suo caso per una e dico UNA canzone conosciuta dai più e solo per una minima minoranza (mi si perdoni il duplicativo) tutto il resto.
Faccio un'altro esempio diverso,anzi......abissalmente diverso per numeri ma simile per storia, a parte l'omosessualità: Jim Morrison.
Nella mia vita ho venduto migliaia e migliaia dei dischi dei Doors,per la musica?per Jim Morrison? Per i testi?,perchè tutti sanno che bestemmiava e commetteva atti osceni sul palco? Perchè la sua fama di poeta maledetto che fa piacere una musica in cui comunque sfido chiunque a ricordare più di 10 canzoni famose?Bho?!?.
Ha tutto poca importanza,un mito è un mito punto e basta,non serve conoscere la cultura del proprio tempo,le problematiche di una società pervasa da uso smodato di droghe e rifiuto della guerra del Vietnam ecc.ecc.
Oppure no???????
Ai posteri l'ardua sentenza,si direbbe, ma purtroppo oggi vedo solo posteri che anche con una o due lauree non sanno nemmeno dov'è il Vietnam se gli metti davanti un mappamondo,o più che la cultura Pop degli anni 60 sono esperti di lollipop della chupa chups, in pratica alcuni valori e culture anche recenti,oggi come oggi si perdono nel tempo assai più velocemente di quanto si sarebbe mai supposto solo 30 anni fa.
GTB Inserito il - 29/10/2013 : 14:42:36
Probabilmente è la stessa che stiamo dicendo io e Marco
Jiji Inserito il - 29/10/2013 : 13:07:08
Posso dire una cattiveria? No, meglio di no... Meglio che ci ripensi e tolga il disturbo.
GTB Inserito il - 29/10/2013 : 12:55:06
Marco come al solito apre temi piuttosto interessanti.......Lou Reed era un artista di "nicchia", gran parte del suo successo lo doveva ai testi, forse per alcuni è stato un mito solo perchè presentato così....e qui si potrebbe aprire un annosissimo problema dove rischiamo di essere malcompresi..... ma sicome sono una coccia dura lo faccio ugualmente...........forse Marco ho interpretato male, correggimi se ciò è avvenuto...............l'accesso a certe "produzioni" artistiche è riservato agli intellettuali, a chi detiene maggiori conoscenze ?
.........l'interpretazione e la conoscenza della Bibbia ( spingo all'iperbole quindi state calmi ) sono riservati al Clero?.... bhè forse .... un piccolo distinguo dovremmo farlo.....c'è chi ha i mezzi per pervenire ad una conoscenza più consapevole e più correttamente orientata e chi magari non può, non vuole o non riesce a penetrare più a fondo... ma non per questo non è in grado di esprimere un suo giudizio od una sua valutazione..... anzi spesso le sensazioni a pelle ci beccano di più di tanti ragionamenti.... io non possiedo una gran conoscenza della lingua inglese ed i testi me li sono dovuti tradurre (illo tempore) con tanta pazienza cercando qua e la e con una mia cara amica americana... ciò non toglie che la prima volta che l'ascoltai mi piacque subito.....e di certo anche se non fu un mito assoluto lo è stato per me...
Ps per quel che mi riguarda ultimamente mi piaceva moltissimo il cameo con Antony e il tanto bistrattato Lulu.... ma in realtà non saprei proprio cosa scegliere....Thò la raccolta NYC man
GTB
slotzilla Inserito il - 29/10/2013 : 11:57:02
A volte mi interrogo su questi miti,ma bada bene non miti in assoluto,ma miti in Italia,dove praticamente quasi nessuno va a tradurre i testi di interessanti "poeti" come Reed che deve la sua popolarità al 93% proprio per le parole e le tematiche dei suoi testi più che per la musica in se stessa.
La riflessione è dovuta al fatto di avere sempre lavorato come operatore nel settore della musica e avere avuto un negozio di dischi per 40 anni.
Su una richiesta di dischi di LouReed (per la verità mai visto vendite eclatanti perfino per il suo primo best,anzi) la mia domanda classica era: "ma che brani conosci di questo bravo artista?",ebbene le risposte in percentuale sono sempre state le seguenti:
a) 35% "quello bello con il basso e lui che racconta una storia"
b)20% "quello della canzone che ripete..... wild side"
c)10% "walk on the wild side"
d) 20% "non so ma ne ha fatte di belle...."
e)13% "ne ho sentita una bella"
f) 2% "walk on the wild side e perfect day".
Morale,non faccio considerazioni riferite all'artista,alla sua voce inespressiva a priori,ai suoi testi su perversioni sessuali,droghe pesanti,prostituzione maschile e quant'altro,che anzi personalmente trovo interessanti, ma ahimè devo constatare,almeno professionalmente,che in Italia alcuni "miti" sono miti perchè opportunamente o casualmente inseriti in questo contesto dai media che ne pubblicizzano un'immagine ben difficile da comprendere se non si è padroni della lingua inglese e curiosi di tutto quello che un "artista" vuole dire nelle sue prose e/o poesie.
La domanda è "può essere un mito uno del quale la gente conosce una canzone?"
Secondo me si,ma molti dicono che si dovrebbe analizzare la totalità di tutto ciò che un musicista fa e scrive per il suo pubblico.
E quello che è ridicolo è che,ovviamente senza riferirmi a voi di questo thread,senta dire da molti e da sempre "Ah! questo è un mito!" e poi non sanno nemmeno lontanamente chi era,cosa faceva e soprattutto cosa ha rappresentato nella storia della musica pop...........però sanno che è un mito.
Concordo al 100% con GTB,anch'io vedo un periodo che scompare ma può essere un punto di vista jurassico di uno che ha 60 anni,anch'io non vedo teste e cultura nel mondo della musica oggi come oggi,e non credo solo perchè tutti sostengono che è più "facile" vivere di 40 o 50 anni fa,ammesso che sia vero.
E se ciò fosse vero ,chissà....forse anche nella musica vale il detto che recitava mio nonno: "Si stava meglio quando si stava peggio!".
Marco
giacomo Inserito il - 28/10/2013 : 20:55:39
Sweet jane for ever, si piange un grande, un vero musicista...
GTB Inserito il - 28/10/2013 : 15:13:42
Bhè era un periodo molto particolare... tutto poteva essere visto sotto differenti angolazioni rispetto a quanto avvenuto fino a quel momento e tutto ha fornito le basi per ciò che si è poi definito rivoluzionario nel mondo dell'arte... e non solo.
Dai film sperimentali e provocatori come Empire o Sleep in cui assume rilevanza l'aspetto concettuale anzichè quello della evidente rappresentazione di una facciata dell'E.S.B. in uno e di un uomo che dorme nell'altro, al concetto di circolarità della vita npoi ripreso da Fripp e da Eno, alle immagini monocromatiche o di oggetti banali e di uso comune ri-portati all'attenzione nella vita del quotidiano, al narrare, tornando a Lou Reed, di fatti della vita di cui " non era bene parlare" (il tunnel della droga, la violenza sulle donne, la disperazione e la depressione - Berlin, se ben ricordo, parlando anche di questo, con le sue storie cupe ha quasi mandato fuori di testa il produttore).... oggi certo ne parliamo e ne discutiamo ma tutto ci scorre sopra e ci lascia sostanzialmente indifferenti ........ non si crea alcun vero mutamento...... alcun progresso....
Maurizio Ferrari Inserito il - 28/10/2013 : 13:08:04
Una parte di quel mondo sopravvive nell'opera dell'amico Edo Bertoglio, fotografo, regista, e collezionista di Thingies per passione, sulle quali ha pure realizzato una splendida mostra a Milano



Edo ha vissuto e fotografato a lungo la New York degli anni 80 (ha lavorato con Andy Warhol e Jean-Michel Basquiat), e immagino abbia conosciuto e fotografato anche Lou Reed. Certamente ha lavorato ed era amico di Blondie, che infatti si trova nel suo film Face Addict. Chi non la ricorda, e chi non l'avrebbe chiamata?



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