V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
giacaleo |
Inserito il - 02/05/2009 : 20:00:40 Di Gilles vi ho parlato tanto, e dopo la commemorazione sul nostro forum dei quattordici anni dala scomparsa di Ayrton Senna, vedendo avvicinarsi la data del 12 maggio 1982, mi sembra doveroso volgere un pensiero ad un pilota che pur non essendo mai stato Campione del Mondo, rappresenta per i ferraristi, e non solo, il pilota che più di tutti gli altri ha rappresentato il paradigma del pilota puro..... Gilles Villeneuve.
Certo cavaliere di altri tempi, ma oggi di quel piccolo canadese, nonstante siano passati 27 anni (.....guarda che coincidenza "Rossoventisette" e ventisette anni......) viene ricordato sempre nel mondo della Formula Uno come il pilota che seppe ergersi al di sopra del mezzo tecnico, cosa impensabile al giorno d'oggi, dove tutti i piloti , come disse il vecchio Niki in un intervista tempo fa', sono dei Taxisti ben pagati.
Lo chiamavano l'aviatore, per via dei decolli che faceva fare alla sua Ferrari in certe gare, con esiti sempre positivi per la sua vita....escluso l'ultimo...........quel volo d'angelo che ce 'ha portato via.
Ultima riflessione. e do input agli altri amici del forum, un 'aneddoto particolare: quando qualche tempo fa il figlio di Gilles, Jacques, vinse con la Williams il suo unico titolo mondiale, in un intervista andò su tutte le furie quando un giornalista gli chiese come mai suo padre Gilles, senza mai aver vinto un titolo mondiale, era sempre più ammirato di lui dagli appassionati.
Comunque do' il via ai ricordi. |
10 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
rapca |
Inserito il - 05/05/2009 : 21:02:29 Un pilota matto da legare, ma che faceva impazzire tutti gli appassionati di automobilismo. Ciao |
giacaleo |
Inserito il - 04/05/2009 : 19:27:20 Della giornata di Imola non vorrei parlare, a parte il fatto che la moglie di Gilles, alcuni anni fa affermava che Gilles prima di quella gara aveva già intenzione di lasciare la Ferrari e fondare un Team tutto suo, richiamando il suo amico Jody Schekter.
Comunque a me piace parlare dei momenti fantastici di Gilles Villeneuve, che, ripeto, non vinse mai un titolo mondiale ma è rimasto nei cuori di tutti gli appassionati Ferrari e non.
Vorrei ricordare quando nel GP del Canada del 1981, pur non vincendo la gara, divenne il vincitore morale di quel Gran Premio.
Gilles era secondo, sotto un acquazzone terribile (....Gilles nell'acqua ci sguazzava anche meglio del suo successore Ayrton...) , e dopo aver danneggiato lo spoiler anteriore, in uno dei suoi tanto azzardati sorpassi, questi si staccava completamente rimanendo attaccato alla macchina solo alla base dell'attaccatura al telaio.
L'alettone anteriore, per l'effetto dinamico si posizionò proprio davanti alla sua visuale, ma per tutta risposta, anzicchè rientrare ai box, come farebbe uno dei tanti "taxisti" di oggi, continuò senza levare assolutamente il piede dall'accelleratore, incurante delle limitazione visiva, ma sopratutto aerodinamica, dell'alettone staccato.
Continuò così per parecchi giri conservando la sua posizione ( 2^), finchè l'alettone, dopo l'ennesimo scossone, si staccò definitivamente.....e indovinate dove finì ?
Sotto re ruote anteriori ed il telaio, facendolo sbandare violentemente, ma in perfetto stile "Gilles", riprese il controllo della sua Ferrari e senza lo spoiler anteriore si avviò a finire la corsa conservando il suo preziosissimo secondo posto.
Io ero davanti al televisore e non credevo a quello che vedevo......fu una delle più belle gare di Gilles. |
terminus |
Inserito il - 04/05/2009 : 12:33:52 Non sarà stato il miglior pilota non sarà stato il miglior compagno di scuderia,ma le emozioni che ha dato Gilles Villeneuve saranno IMMORTALI e MITICHE.
Mik |
AGO |
Inserito il - 03/05/2009 : 13:40:45 A Imola si è svolta la pagina più brutta della vita agonistica di Gilles...... in quell'assurdo GP con solo poche auto (anche allora i poteri forti dello sport e dei costruttori erano ai ferri corti....) ha capito che la sua lealtà verso la squadra e verso il suoi compagni di squadra era "solo sua" e non condivisa da tutti. Basta riguardare la premiazione...... gli di Gilles esprimono tutta l'amarezza del tradimento subito e della solitudine che lo attanagliava già da qualche tempo ..... Il venerdì, alle prove, per la prima volta assistevo dal vivo al Circus e alla curva della Rivazza scattai una foto con la mia nuova Canon, con il solo obbiettivo da 50mm (non potevo permettermi altro purtroppo); questa è diventata LA FOTO, l'unica che mi segue ad ogni trasloco d'ufficio e che mi accompagna come una parte inseparabile della mia vita di appassionato d'automobilismo. Un ricordo indelebile. Sul muro esterno di quella curva, c'era una scritta che dava il senso del seguito del canadese: solo due semplici parole
KING GIL
Qualche anno dopo la scritta si leggeva ancora, e sul traguardo una sobria bandiera del canada ricordava in silenzio l'ultimo via dell'ultimo divo. |
silviadale |
Inserito il - 03/05/2009 : 12:04:16 Il destino con Pironi e Villeneuve ha giocato davvero tanto, diciamo che si è divertito proprio e questo a spese di tutti.
Sono due piloti così strettamente legati a certi episodi cruciali che non puoi ricordare uno senza finire per parlare inevitabilmente anche dell'altro.
Certe situazioni sono degenerate anche perché forse c'era un vero rapporto di amicizia tra i due.
A distanza di così tanti anni polemizzare sulla gestione sportiva di quel periodo in Ferrari non ha senso nemmeno per me che sono una rispettosissima contestatrice Ferrari da sempre.
Vileneuve era un personaggio strano, l'ingegner Coppini mi raccontava che mangiarci assieme era quasi imbarazzante per tutti, che pilotava un elicottero senza che sapesse minimamente orientarsi, eccetera... Certo poi che nessuno come lui sapeva mettere alla prova, strutturalmente parlando, la meccanica di un mezzo a motore.
Villeneuve ha pagato comunque caro il favore fatto a Sheckter, il peso di quella consapevole rinuncia forse ha contribuito a destabilizzare il già precario equilibrio di un pilota che ha capito subito dopo che i treni possono anche passare una sola volta nella vita.
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amministratore |
Inserito il - 03/05/2009 : 10:51:05 tanto per precisare:..... 15 anni fa moriva Senna, non 14 I telai in carbonio furono la grande invenzione del genio Barnard, ma non una specifica di regolamento. Il problema di Gilles è che si staccò tutto il seggiolino. Per farvi capire la mia passione per Gilles: Il suo poster è stato staccato dall'anta del mio armadio quando questo, insieme alla cameretta, è passato a mio figlio.....io ormai ero diventato grande!! |
EMILIO |
Inserito il - 03/05/2009 : 10:27:38 Inutile rivangare quello che successe in Ferrari. Certo è che Gilles ne fece di manovre azzardate, forse anche più di quella di Zolder.......... Il mio ricordo è da appassionato che guardava il GP per quello che faceva Gilles e che saltava sul divano ad ogni sorpasso o "numero". Dopo di Lui, confesso, raramente ho trovato emozioni forti a vedere la F.1 .
Emilio |
racedoc |
Inserito il - 03/05/2009 : 10:11:51 secondo me i veri responsabili della fine prematura di Gilles sono stati Pironi e la gestione suicida della squadra. Se Pironi avesse rispettato le posizioni a Imola, mi pare, non sarebbe successo nulla. Non avrebbe avuto motivo di essere così nervoso nè il desiderio di voler strafare per dimostrare che Lui era il più forte. Dimostrazione inutile in quanto secondo Me lo era, uno dei pochi piloti capaci di sfruttare la macchina al 110% come ha fatto sia con La T4 che con quel bidone della T5. Naturalmente questo è solo il mio parere Ciao Eugenio |
giacaleo |
Inserito il - 03/05/2009 : 10:03:05 Vero AGO.......il mio è un lapsus froidiano...... per un lutto che mi colse anni fa appunto il 12....comunque è corretto il giorno 8 maggio 1982.
Di Gilles ho una marea di ricordi, e sono vivi come se il fattaccio fosse accaduto ieri l'altro....
Sai, non riesco ancora dopo anni, a guardare con serenità le fasi dell'incidente....... e sopratutto per il fatto che la Ferrari di allora fu spinta da regolamenti ottusi a costruire quel caz.... di telaio a nido d'ape, che al primo vero incidente, si dimostrò fatale, come pure il successivo di Pironì, anche se fortunatamente conservò la vita..
Certo, dopo l'incidente di Gilles vi fu una chiamata generale per aumentare la sicurezza delle F1 e l'avvento del carbonio nella costruzione dei telai, fu la logica conseguenza dell'abbandono definitivo di quei telaio Honeycomb, responsabile principale della morte di Gilles.
Voglio ricordare un altro episodio: quando la Ferrari allestì la 126/C, tutti gli altri team la sbeffeggiarono. Dichiararono che con la scelta del turbo al massimo avrebbe vinto qualche Gran Premio in circuiti velocissimi tipo Monza o le Castellet.
Ma Gilles incoraggiò la squadra, e tutto il tem si schierò con Gilles: lui era convinto invece che avere più cavalli dietro le sue spalle fossero un punto vincente nei confronti con gli altri team, e che per il ritardo nella coppia ci avrebbe pensato lui.
E quando venne il GP di Monaco, ci pensò lui a far vincere quella macchina impossibile ed assolutamente inadatta a quel circuito, e nonostante tutto e tutti vinse quel Gran Premio stracciando tutti......alla faccia degli altri.
Il giorno dopo dichiarò che per tutto il gran premio aveva sempre tenuto giù il pedale dell'accelleratore.
Fu così che per tutti gli altri team nacque l'era Turbo.
........forza....... chi ha altri ricordi ?
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AGO |
Inserito il - 03/05/2009 : 09:34:57 ma perchè? ma perchè sbagli la data così clamorosamente????? l'incidente è avvenuto durante la sessione di prove di sabato 8 maggio 1982 e Gilles fu dichiararto clinicamente morto il giorno seguente 9 maggio. Questo è quanto. Il 12 non c'entra proprio nulla...... capperi!!!!!!!!!
Per quanto riguarda Jacques, l'unica cosa da dire è che vivere con il peso di un ricordo e di un continuo confronto come quello con suo padre, avrebbe fatto desistere chiunque, invece lui nonostante qualità non eccelse ha tenuto duro, e ha vinto il mondiale che forse avrebbe voluto veder vinto da Gilles......
Per ricordarlo alcune sue frasi che lo rappresentano nell'intimo: «Se è vero che la vita di un essere umano è come un film, io ho avuto il privilegio di essere la comparsa, lo sceneggiatore, l'attore protagonista e il regista del mio modo di vivere.» «Se mi vogliono sono così, di certo non posso cambiare: perché io, di sentire dei cavalli che mi spingono la schiena, ne ho bisogno come dell'aria che respiro.» «Amo profondamente il mio Paese, i suoi lunghi inverni, la neve, i silenzi. E la nostalgia si fa ancora più forte quando penso che probabilmente non ritornerò mai più a vivere nella cittadina dove sono nato.»
Ancora con le lacrime agli occhi.
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