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sabato 2 febbraio 2019

Cronaca 5^ Gara Gruppo C Campidoglio Racing Club
Temperatura proibitiva, asfalto bagnato, defezioni impreviste creano suspence nei box e continue variazioni negli assetti gara dei vari team.
I successi nelle gare iniziali della categoria Gruppo C rivengono messi in discussione dall’assenza del leader di Classifica Massimiliano tradito dal suo team colpito da un attacco improvviso di indigestione alimentare che ha impedito al capoclassifica di essere presente.
Al comunicare di tale assenza dallo speaker dell’autodromo il Leone del Deserto arabo: AL JAZEERA compatta il suo team, convoca lo stato maggiore della sua organizzazione e prepara l’assalto al vertice della classifica. Chi potra’ reggere l’urto di un temibile panzer della pista ?
E’ un susseguirsi di prove, analisi dei tracciati elettronici delle prove cronometrate, contatti con gli stabilimenti di produzione: tutti ricercano i migliori adattamenti delle loro power unit per massimizzare il rendimento dei propri bolidi.
Dopo il giusto training praparativo di tutti i piloti si dirama l’ordine di partenza; due batterie di quattro piloti ciascuno. Nella prima si sfidano Angelo Hunt il Britannico, Riccardo Renzi il Paladino dei Castelli, Maurizio Il Santo, Michele Caggiano il Maicol della fascia (immerso nei vecchi ricordi nerazzurri di Mourignana memoria dove il grande Maicon imperversava sulla fascia del grande Meazza).
Tutto pronto per la partenza: si instaurano subito due battaglie separate, Maurizio e Angelo per il primo posto e Riccardo e Michele per il restante posto sul podio. Parte bene Maurizio approfittando della fibrillazione che il Britannico soffre sempre nella prima manche che, comunque, gli resta incollato. Nelle retrovie invece Riccardo approfitta dell’arrugginito Michele tornato alle gare dopo lungo stop, l’ultima gara era del 16 luglio 2018: amico, non penserai che i tuoi avversari pettinino le bambole. O dai maggior continuita’ o l’ultima posizione sara’ sempre la tua.
La seconda manche, clamorosamente, vede un ribaltamento dei ruoli, nelle retrovie Michele colpito nell’orgoglio mette alla frusta Riccardo, guadagna un giro e lo appaia in classifica; in vetta Maurizio soffre la grande serata di un Angelo Hunt determinato e concentrato che si porta al comando con un giro su Maurizio il Santo.
Nella terza manche Angelo mette a dura prova la resistenza del Santo che soffre apertamente l’attacco del Britannico, Maurizio cerca insistentemente il colloquio con i box dove il suo capo team non gli trova una soluzione abbandonandolo alle sportellate dategli dall’avversario britannico che glaciale si pone al comando con 96 giri contro i 94 del Santo. Per il terzo posto e’ lotta continua con sorpassi continua tra i due contendenti Michele e Riccardo che si appaiano a 86 giri.
Entriamo nella parte cruciale della gara e, clamorosamente, la macchina di Riccardo ha un notevole calo di potenza e Michele finalmente mette in campo la regolarita’ ed infligge due giri di distacco allo sportivissimo Riccardo che cerca con il suo fine orecchio meccanico di trovare la pecca del suo motore rientrando ai box: questo gli da’ ulteriore ritardo ma almeno riesce, con l’aiuto del suo staff meccanico, a rimettere in ordine la macchina per affrontare al meglio il finale di gara. In vetta Angelo inizia la sua tattica di controllo e mantiene invariato il suo vantaggio su Maurizio ed inizia a vedere il successo finale.
Quando meno te lo aspetti la monoposto inglese del britannico Angelo Hunt subisce danni nell’assetto e sul punto meno difficile del tracciato tradisce il glaciale e perfetto pilota: il dramma sportivo aggredisce Angelo e lo fa’ pericolosamente sbandare sul rettilineo immediatamente dopo il traguardo per bene tre giri consecutiv,i quando e’ ormai troppo tardi l’intelligente pilota britannico riduce la potenza ma ormai l’implacabile Santo gli ha recuperato un giro e si presentano cosi’ all’ultima manche: Santo 154 giri, Angelo Hunt 155.
Altrettanto appassionante e’ la lotta per il terzo posto dove il lavoro di fino fatto nei box permette al Paladino dei Castelli di riprendere la sua marci, respingere l’attacco di Michele e portarsi cosi’, grazie al giro in piu’ realizzato nella quinta manche ad un solo giro di distacco da Michele lasciando l’esito finale all’ultima manche. Michele 143, Riccardo 142. Purtroppo il lungo distacco dalle gare fa pagare la capacita’ di concentrazione di Michele che non gestisce per niente l’ultimo giro, la macchina teneva, e’ il pilota che tradisce il suo team realizza solo 27 giri e permette a Riccardo Renzi, che porta a casa 30 giri, di aggiudicarsi meritatamente il terso posto finale.
Ma la battaglia piu’ entusiasmante e’ quella per il primo posto dove Angelo reagisce alle negativita’ della penultima manche e realizza, con una guida perfetta 31 giri pero’ la maestria e la solita, grande capacita’ di realizzare l’ultima manche permette al Santo di realizzare 32 giri e di sorpassare l’Angelo volante di solo appena 22 settori.
Il premio come miglior guida di manche va’ ad Angelo Hunt Velini ma il successo e’ del Maestro Maurizio Il Santo Santini.
Signori, annunciati dalla classica parata di presentazione riservata ai top driver ecco scendere in pista Paolo l’Americano avvolto nella sua solita e ormai classica bandiera a stelle e strisce, Riccardo l’Irriducibile veterano e velocissimo Pedulla, il grande e completo Max l’Argentino: pilota e collaudatore dal cesello esemplare. Non solo la guida la sua vettura, la coccola e la sistema come nessun’atro nel paddock riesce.
Alla fine della fila Signore e Signori lo Sceicco Bianco, il Cammello del Deserto il grande ed incommensurabile Al Jazzera. I dati sono tutti dalla sua: record di vittorie nell’albo d’oro del club, primo posto nel patrimonio che fa confluire al suo team con i ricchi sponsors raccolti in anni di successi e poi, signori, il massimo degli ascolti televisivi. Il canale televisivo arabo di Al Jazzera raggiunge vette di ascolto mai realizzate e secondo solo alla finale del 1982 Italia-Germania Ovest dei campionati mondiali di calcio.
La TV araba ha segnalato signori, nella somma dei gran premi in cui lui era presente ben 251 milioni di ascoltatori con il record individuale di 23 milioni 235 mila e 315 spettatori nell’ultimo gran premio del suo vittorioso campionato di estivo di F1.
Bando alle ciance, i motori rombano, si, rombano, i piloti indossano il casco, impugnano il volante, il semaforo si accende: uno, due tre semafori diventano rossi, ora tutti accesi ed improvvisamente il verde, alla prima curva come saette nel cielo in una notte di temporale i quattro bolidi sfrecciano all’unisono e durante tutta la gara restano a vista uno dell’altro accendendo l’entusiasmo del pubblico ebbro di gioia au uno spettacolo simile. Purtroppo l’Americano resta attardato, gestisce le difficolta’ e resta in attesa di consigli dal suo box.
La seconda manche segna quello che si temeva: il Cammello del Deserto Al Jazzera stacca tutti, bissa i 34 giri e si porta con ben due giri di vantaggio su Riccardo Pedulla che a sua volta mette ulteriori due giri tra se e il terzo Max. In coda Paolo tenta di assettare in pista la sua auto portandola, cosi’, a solo un giro di distacco dall’Argentino rientrango cosi’ in lotta per il podio.
Nella terza manche Ludovico gestisce il motore, cede un giro agli avversari che accendono la battaglia per il terzo posto e la classifica eì la seguente: Ludovico Al Jazzera 101, Riccardo l’Irriducibile 98, Paolo l’Americano 95, Max l’Argentino 95.
La quarta manche e’ completamente anonima: l’Irriducibile tenta l’ultima carta per la vittoria, spinge al massimo la sua vettura e realizza un confortante 32 giri che incide sulla classifica perche’ il capoclassifica piazza un semplice 31 vedendosi arrivare il rivale a soli due giri di distacco. Riccardo pensa alla strategia da adottare nelle due manche dove, di solito, diventa aggressivo e pericoloso. Ma, attenzione, l’avversario e pur sempre il grande Ludovico Vergari e non e’ detto che basti dare il massimo per agganciarlo. Nelle retrovie, invece, inalterata la battaglia tra Paolo e Max che realizzano entrambi 32 giri lasciando inalterato il loro rendimento di gara perfettamente alla pari.
Un’intercettazione radio box avverte di una presunta planimetria elettronica da inserire nella power unit di Max l’Argentino che pur essendo relegato all’ultima posizione dimostra il miglior rendimento come miglior pilota si serata.
Ragazzi l’aggressivita’ ed il rendimento di Al Jazzera e’ inarrivabile ma, permettetemi, la classe di guida e l’eleganza delle scie realizzare dalla sua auto fanno di Max l’Argentino uno dei migliori piloti mai saliti sul palco del Campidoglio Racing Club.
Parte la quarta manche ed improvvisamente il totalizzatore delle scommesse dell’autodromo vede clamorosamente scendere le quote di Max l’Argentino come secondo finale. Vista l’attuale classifica e la composizione dell’attuale classifica nessuno punta tale scommessa se non il vostro fedele cronista.
E, visto che classe non e’ acqua, Max piazza nella penultima manche ben 33 giri approfittando clamorosamente dei 30 giri dell’incredulo Riccardo Irriducibile che ora se lo vede avanti, pur se di solo qualche settore: 160 giri entrambi. Nel frattempo Ludovico con i suoi 32 giri si porta a ben 164 giri ed ipoteca la vittoria nell’entusiasmo del suo popolo che lo segue con una passione ed un rispetto mai visti. In tutto questo Paolo con 159 giri conferma i grandi progressi realizzati dopo l’iniziale incertezza e si presenta battagliero per la lotta al secondo posto ma, improvvisamente ritorna alla realta’, mette la sua monoposto sulla corsia arancione ed improvvisamente abbandona ogni speranza e si limita solo ed esclusivamente a difendersi dall’attacco virtuale del Santo che nella precedente manche ha realizzato 186 giri. Con una guida difensiva porta a casa solo 28 giri ma che sono quelli che gli assicurano la vittoria su Maurizio Santini Il Santo.
Invece si accende la lotta tra Max e l’Irriducibile che cerca con tutte le forze di resistere alla guida splendida e convincente di Max. L’ultima manche dimostra nervosismo tra i due contendenti, sono diverse le imperfezioni in alcune curve e in alcuni rettilinei. Errori che i due in altre occasioni non hanno mai compiuto. E’ una lotta al cardiopalama ma sul traguardo Max porta a casa 32 giri e Riccardo solo 31: e’ un trionfo per l’Argentino che riceve i complimenti dell’Irriducibile che cede la palma meritatissima del secondo posto al grande Max e del sottoscritto che con la sua scommessa porta a casa un bel gruzzoletto.
In tutto questo assistete a questo piccolo filmAto: lo sentito il boato del pubblico, il rombo del motore ? Il guanto al cielo della macchina triongante ? Signore e Signori e’ il simbolo dello Sceicco Bianco, del Cammello del Deserto, del grande ed incommensurabile Al Jazzera Ludovico Vergari che vince la gara e si pone al vertice della classifica generale visto l’assenza dell’ex primatista Massimiliano.
All’ultima gara il verdetto finale per vedere chi trionfera’ nella categoria Gruppo C.

Inserito da Maicol (5 Risposte) Rispondi

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